(AGENPARL) – ven 08 marzo 2024
Accademia del Caffè Espresso, Cisco e PNAT avviano il progetto ConSenso per aiutare l’industria del caffè ad affrontare l’impatto del riscaldamento globale
Accademia del Caffè Espresso, CISCO e PNAT hanno avviato un progetto che mira a definire come le piante di caffè possano resistere al cambiamento climatico.Una coltivazione di caffè in Tanzania è teatro di una sperimentazione scientifica che si propone di aumentare la consapevolezza sulla filiera del caffè, tramite l’analisi da remoto di una piantagione governata da attente pratiche agronomiche, analizzando l’impatto delle condizioni climatiche e ambientali con la finalità di attivare azioni di adattamento.L’obiettivo è la definizione di linee guida che possano essere adottate a livello globale per ottimizzare la coltivazione del caffè.
Milano, 8 marzo 2024 – Accademia del Caffè Espresso, Cisco e PNAT annunciano ConSenso, un importante progetto di sperimentazione scientifica avviato in Tanzania nella regione di Mbeya, nella piantagione di caffè di Utengule Coffee Farm. Il progetto, supportato da tecnologia Cisco, ha l’obiettivo di scoprire come il cambiamento climatico incide sulle piante di caffè Arabica ivi coltivate.
I ricercatori useranno i dati generati da una serie di sensori alimentati a energia solare, per capire quali azioni intraprendere per migliorare il raccolto, aumentare la sostenibilità e usare nel modo migliore l’acqua necessaria all’irrigazione. Nel lungo termine, i ricercatori pensano di creare delle linee guida che possano aiutare la comunità del caffè ad affrontare le sfide imposte dal riscaldamento globale.
La Tanzania è uno dei 20 maggiori produttori di caffè a livello globale e sta già subendo importanti conseguenze del cambiamento climatico. Qui uno dei problemi più rilevanti per le coltivazioni del caffè è dato dalla disponibilità di acqua, dovuta a momenti di siccità prolungati e da una stagione delle piogge sempre più breve.
Per comprendere l’impatto del cambiamento delle condizioni metereologiche, il progetto ConSenso utilizza speciali sensori IoTprogettati ad hoc da PNAT in collaborazione con Accademia del Caffè Espresso, che saranno posizionati direttamente sulle piante, per monitorare costantemente i parametri interni, come l’idratazione. Parallelamente, sonde ambientali tracceranno parametri come l’umidità o la presenza di agenti patogeni. Un secondo obiettivo del progetto è anche calcolare e visualizzare in tempo reale la capacità di cattura dell’anidride carbonica della piantagione, usando ulteriori sentori che monitoreranno i benefici che gli alberi da ombra e le piante di caffè portano in termini di assorbimento di CO2 e particolati..
I dati combinati di tutti i sensori saranno convogliati tramite una connessione locale di tipo radio in tecnologia LoRaWAN (caratterizzata da trasmissione a lunghe distanze e consumi elettrici ridotti) creata da Cisco che raccoglierà e analizzerà localmente i dati; questi saranno poi trasmessi via internet da sistemi Cisco verso il data center di PNAT che si trova a Firenze, per ulteriori analisi.
Cisco ha in carico l’intera connettività del progetto e ha fornito anche soluzioni di collaboration che gli staff in Tanzania e in Italia usano per il lavoro quotidiano. I ricercatori di Firenze useranno i dati per comprendere come le piante rispondono ai cambiamenti delle condizioni ambientali e studiando tali informazioni puntano a creare linee guida che altri produttori di caffè possano usare, in tutto il mondo.
“Dobbiamo ancora esplorare tanti modi di usare la tecnologia dell’Internet delle Cose. Questo progetto è un esempio fantastico di un caso d’uso che permette di ottenere i dati che oggi possono aiutarci a prendere decisioni migliori per la sostenibilità, catturando informazioni preziose e supportando anche le sperimentazioni più innovative” ha commentato Angelo Fienga, Direttore Sustainabilty Solutions EMEA di Cisco. “Siamo orgogliosi di collaborare a un progetto come ConSenso creando una piattaforma e una rete sicura per portare avanti le sue finalità”.
Il professor Stefano Mancuso, co-fondatore di PNAT commenta “Grazie al progetto Consenso abbiamo potuto realizzare un intero sistema di monitoraggio da remoto di tutte le principali caratteristiche di crescita e fisiologiche di una piantagione di caffè. Le soluzioni tecnologiche sviluppate da Pnat per questo progetto, permetteranno di seguire in tempo reale la crescita delle piante coltivate, adattandone le cure ai cambiamenti dell’ambiente.”
Massimo Battaglia, Coffee Research Leader di Accademia del Caffè Espresso aggiunge: “In Tanzania, e in particolare nella regione di Mbeya, negli ultimi 15 anni l’acqua è diventata una risorsa sempre più critica per la coltivazione del caffè. Qui il cambiamento climatico ha abbreviato la stagione delle piogge e questo ha reso necessaria la realizzazione di impianti di pompaggio e irrigazione che estraggono acqua dai fiumi vicini. Questo èun progetto unico che ci rende molto orgogliosi perché permette di adattare le pratiche agricole alle nuove e vere necessità delle piante.D’ora in poi saranno le piante a suggerirci come affrontare le nuove sfide climatiche ed ambientali.”
Accademia del Caffè
Espresso
Accademia del Caffè Espresso è un hub culturale
dedicato al mondo del caffè espresso italiano, all’interno della quale vengono
svolte analisi, ricerca e divulgazione sulla cultura del caffè. Il progetto
nasce dalla volontà de La Marzocco, azienda fiorentina produttrice di macchine
da caffè professionali, di realizzare un modello umanistico che possa essere un
punto di riferimento per la cultura italiana nel mondo. Accademia del Caffè
Espresso sorge a pochi chilometri da Firenze, presso le originali Officine de
La Marzocco, trasformandosi da luogo di produzione
industriale a centro di formazione, cultura e innovazione.
La Marzocco
La Marzocco, fondata nel 1927 dai fratelli Bambi, fin dall’inizio si è specializzata nella produzione artigianale di macchine da caffè espresso per bar con particolare attenzione alla qualità̀, al risultato in tazza ed allo stile. In oltre 90 anni di storia l’azienda fiorentina ha introdotto una serie di tecnologie e brevetti rivoluzionari, diventando leader per design ed innovazione nel settore delle macchine per caffè tradizionali. Tutti i modelli, compresi gli ultimi nati per il consumatore finale, sono realizzati a mano ed esportati in più̀ di 100 paesi dove si incontrano nelle migliori caffetterie, nei più̀ raffinati ristoranti del mondo e nelle case.
PNAT
Pnat (Project Nature) è una società multidisciplinare fondata come spin-off dell’Università di Firenze dal prof. Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV) uno dei più importanti centri di ricerca sulle piante a livello mondiale. PNAT progetta e sviluppa vari sistemi ispirati alle più moderne conoscenze in campo vegetale, tra i quali sensori di monitoraggio e stabilità delle piante, sistemi di depurazione dell’aria che utilizzano un filtro botanico (Fabbrica dell’Aria) oltre che progetti nature-based che usano le piante per migliorare la vivibilità degli spazi urbani attraverso la progettazione dello spazio e il design. Pnat ha ottenuto riconoscimenti internazionali da Istituzioni come UNIDO (United Nations Industrial Development Organization) e UNECE (United Nations Economic Commission for Europe). Nel 2015 vince il premio “Idee innovative e tecnologie per l’agribusiness” bandito da Nazioni Unite e CNR, il premio “Nuovi talenti imprenditoriali” bandito dal Ministero Italiano dell’Agricoltura e il premio “Ideas for change” bandito dalle Nazioni Unite (2015).
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