
(AGENPARL) – ven 09 febbraio 2024 Comunicato Stampa congiunto di Acli, Ancescao, Arci, Auser, MCL
?La modifica del regime IVA andrebbe a produrre un grave aumento degli oneri
burocratici per il Terzo settore?
Roma, 9 febbraio 2024
?Il valore fondante della solidarietà ha declinazioni molteplici nei
Trattati dell?Unione europea. Tra i popoli. Tra gli Stati. Solidarietà che
le istituzioni devono assicurare ai cittadini, affermandone la dignità,
riducendo i divari e accrescendo le opportunità. Solidarietà liberamente
interpretata e organizzata dai Corpi intermedi, che sono espressione viva,
diretta della comunità.?
Con queste chiare parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
ha ancora una volta riaffermato come l?associazionismo libero e organizzato
rappresenti un fondamento dell?Europa e del nostro Paese. Parole che ancora
una volta trovano purtroppo sordità dalle nostre Istituzioni europee e
nazionali che, al contrario, proseguono nel solco di una miopia oramai
diventata malattia cronica. E? di ieri il comunicato del Forum del Terzo
Settore Nazionale in cui ci riconosciamo che denuncia con grave
preoccupazione che la proroga del cambio di regime IVA per il Terzo settore,
fissata al 1° luglio 2024, rischia di non essere approvata. Sarebbe un grave
dietrofront dopo la presentazione, nella legge di conversione del c.d.
milleproroghe, di questo emendamento da numerose forze politiche, sia di
maggioranza che di opposizione.
L?esigenza della proroga è oggettiva: scongiurare la modifica del regime
IVA, che riguarda migliaia di enti non profit, a metà dell?anno. Si tratta
di una scelta chiara, salvare il tessuto delle piccole associazioni del
nostro Paese che rappresentiamo che altrimenti rischierebbero di chiudere,
soffocate nel caos dei regimi fiscali e degli obblighi burocratici.
La modifica del regime IVA andrebbe a produrre solo un grave aumento degli
oneri burocratici per il Terzo settore, in assenza, peraltro, di un
incremento delle entrate per lo Stato. Anzi alcune attività potrebbero
produrre riduzione per i conti pubblici per l’insorgere di maggiore iva a
credito. E? irrinunciabile quindi trovare al più presto una soluzione che
riporti gli enti di Terzo settore nel regime di esclusione. D?intesa e a
sostegno del Forum del Terzo Settore metteremo in campo le iniziative che
riterremo più opportune per scongiurare questa ipotesi.
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Giusy Colmo