
(AGENPARL) – lun 29 gennaio 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*Sassari, 29 gennaio 2024* – L’aula magna del *Dipartimento di Agraria di
Sassari* ha accolto oggi la terza tappa del tour promosso, nei territori
dell’Isola, da Confagricoltura per illustrare la propria proposta agricola
alla politica, in vista delle elezioni regionali del 25 febbraio. La culla
dell’alta formazione agricola e pastorale sarda, che in decenni di attività
ha contribuito a creare la classe dirigente nelle aziende, nella libera
professione e nelle strutture dell’amministrazione regionale e nazionale,
ha accolto un pubblico interessato a conoscere il *report elaborato da
Confagricoltura Sardegna* in collaborazione con le sue *emanazioni
interprovinciali* come, in questo caso, Confagricoltura Sassari e
Olbia-Tempio. Ad aprire i lavori con un saluto istituzionale e gli auguri
di buon lavoro sono stati il sindaco di Sassari, *Nanni Campus*, e il
vicedirettore del Dipartimento di Agraria, *Gianni Battacone*, mentre la
relazione di contesto e analisi politica è stata presentata dal *presidente
di Confagricoltura Sassari Olbia-Tempio, Stefano Taras*. Il compito invece
di affrontare più nello specifico il quadro in cui versa il comparto
agricolo sardo è toccato al direttore interprovinciale, Giannetto Arru
Bartoli.
*Oggi a Sassari*. “Confagricoltura – ha osservato Taras – ha da sempre
portato avanti il principio secondo il quale la sostenibilità, obiettivo
ultimo di tutte le politiche globali, debba avere una declinazione
ambientale ma anche sociale ed economica. La principale responsabilità che
Confagricoltura attribuisce a questa Pac è proprio quella di non aver
saputo trovare una degna sintesi tra la necessaria e incontestabile
esigenza di tutelare l’ambiente e la tutela della produzione primaria”. Da
qui nasce l’esigenza non più rimandabile di promuovere una Pac sarda che
“non deve essere alternativa a quella europea, ma che sappia invece
cogliere le specificità della nostra isola”. L’intervento del presidente si
è poi spostato sul tema della *cerealicoltura*, entrata in crisi negli
ultimi decenni, e su quello del *patrimonio boschivo* che ricopre *oltre il
50% della superficie regionale* e che sulla scia delle nuove politiche
green potrebbe, se ben valorizzato sul piano normativo, creare economie
importanti soprattutto nelle realtà rurali. Stefano Taras ha poi ricordato
quanto sia ormai urgente, a 18 anni dalla loro istituzione, intervenire
sulla riforma delle competenze delle Agenzie *Agris*, *Argea* e *Laore*.
Non potevano quindi mancare un passaggio sul *credito*, da rendere più
accessibile alle imprese soprattutto in questa fase di forte fibrillazione
finanziaria che ha investito tutta l’Ue, uno sulla transizione energetica e
un altro sull’agricoltura di precisione che, in pieno cambiamento
climatico, ci impone nuovi ed efficienti approcci. “Con tutta la buona
volontà è difficile immaginare un’agricoltura moderna, innovativa e
inclusiva se non rimettiamo al centro il senso, il valore e la dignità
delle identità locali e delle comunità rurali; se non si crea, cioè, quel
substrato fatto di infrastrutture materiali e immateriali che possano
favorire una rinnovata cultura di impresa sostenibile e competitiva.
Occorre a questo punto pensare a una dimensione collettiva, una visione di
Sardegna complessiva, che sappia rimettere l’agricoltura al centro, come è
stato nel corso della nostra storia e come vorremmo che fosse anche in
futuro”, ha concluso Taras.
Delle filiere e dei settori strategici si è occupato *il direttore Arru
Bartoli* con una relazione che è entrata nell’analisi di alcuni settori
produttivi (ovicaprino, vitivinicolo, olivicolo, orticolo, bovino da carne,
suinicolo) e che ha poi dedicato un focus a formazione, ricambio
generazionale e conseguente mancanza di manodopera. “La Sardegna ha il più
alto tasso di abbandono scolastico dell’UE. Ecco che bisogna investire molto
in formazione che possa così favorire un miglior trasferimento di
innovazione tecnologica, accelerare i processi di aggregazione tra imprese
e favorire lo spirito di filiera. È fondamentale, perciò, introdurre nel
sistema agricolo alte professionalità che apportino approcci innovativi,
moderni e di tipo manageriale”. Così il direttore che ha precisato: “Come
Confagricoltura Sardegna proponiamo l’istituzione di un “Erasmus agricolo”
post-diploma, post-laurea, o integrato al percorso di studio, per ampliare
le conoscenze sia nei paesi europei e sia extra UE, per un periodo di 6
mesi, finanziati al 100% dalla Regione”. Il direttore ha quindi messo in
chiaro le criticità del bando di primo insediamento giovani, vecchio di 25
anni, dove si dovrebbero apportare aggiornamenti importanti per i
beneficiari. Altro passaggio ha invece interessato la riattivazione del
progetto “Terra ai giovani”, congelato negli ultimi anni, che concedeva in
affitto le terre regionali incolte per 15 anni (a tasso agevolato e
rinnovabile una seconda volta) ai giovani agricoltori. A margine delle
relazioni diversi interventi dal pubblico hanno arricchito l’incontro che
si è chiuso con la sintesi del *presidente regionale di
Confagricoltura*, *Paolo
Mele.*
*L’ultimo appuntamento*. Dopo gli eventi pubblici di Oristano, Nuoro e
Sassari, il quarto e ultimo incontro si terrà il prossimo 5 febbraio a
Cagliari, alla presenza del presidente nazionale di Confagricoltura
Massimiliano Giansanti, dove saranno chiamati a rispondere ad alcune
domande i quattro candidati a governatore per la Regione Sardegna.
L’iniziativa, fissata alle 10;30 negli spazi del Caesar’s Hotel, vedrà la
partecipazione del presidente e del *direttore di Confagricoltura Sardegna*,
Paolo Mele e *Giambattista Monne*, mentre coordinerà i lavori la
giornalista Leyla Manunza.
Dal seguente link si possono scaricare alcune foto dell’incontro di oggi:
https://we.tl/t-JpmFqKm1oX
Ufficio Stampa