
(AGENPARL) – lun 29 gennaio 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*TORNIAMO A PARLARE DI CARCERE*
*L’Associazione “Sbarre di Zucchero”, in collaborazione con la Fondazione
Casa della Carità, invita a due incontri sul carcere, che si terranno il 31
gennaio e il 21 febbraio, presso l’Auditorium della Fondazione in via
Francesco Brambilla 10 a Milano.*
*Milano, 29 gennaio 2024* – *Nel 2023 nelle carceri italiane si sono tolte
la vita 69 persone*. E già 11 sono stati i suicidi in questo primo mese del
2024. Proprio partendo da questo drammatico dato, che purtroppo cresce su
base quasi quotidiana, l’*Associazione Sbarre di Zucchero** insieme
alla *Fondazione
Casa della Carità* promuove *due incontri sul carcere*.
Perché *parlare di carcere e delle condizioni delle persone detenute è
sempre più necessario*. Si pensi che, secondo l’ultimo studio del Garante
nazionale delle persone private della libertà, a gennaio 2024 negli
Istituti di pena italiani, la *popolazione detenuta* ha raggiunto la cifra
di *60.382* persone, superando la capienza effettiva di *47.300 posti
disponibili*, con un indice di sovraffollamento del 127,48%.
Il primo incontro, dal titolo *“Il coraggio di restare. Il dramma dei
suicidi in carcere”*, si terrà *mercoledì 31 gennaio alle 17.30*.
Parteciperanno: *don Paolo Selmi*, presidente Fondazione Casa della
Carità, *Micaela
Tosato*, fondatrice di Sbarre di Zucchero, *Francesco Maisto*, Garante dei
diritti delle persone private della libertà personale del Comune di
Milano, *Giorgio
Leggieri*, direttore II Casa di Reclusione di Milano – Bollate, *Silvia
Landra*, medica psichiatra nelle carceri di Bollate e San Vittore, *don
Virginio Colmegna*, presidente onorario Fondazione Casa della Carità.
Nel secondo incontro, in programma mercoledì *21 febbraio alle 17.30*, si
parlerà invece di *“Quando il carcere è donna”*, insieme a *don Paolo Selmi*,
presidente Fondazione Casa della Carità, *Giacinto Siciliano*, direttore
Casa Circondariale San Vittore, *Roberto Bezzi*, responsabile dell’Area
Educativa della II Casa di Reclusione di Milano – Bollate, *Adolfo Ceretti*,
criminologo, professore ordinario di criminologia e docente di mediazione
reo-vittima nell’Università di Milano-Bicocca (in attesa di conferma), *Susanna
Ronconi*, ricercatrice, formatrice, attivista nell’impegno sociale e per i
diritti umani e *don Virginio Colmegna*, presidente onorario Fondazione
Casa della Carità.
Entrambi gli incontri saranno moderati da *Luigi Pagano*, già Provveditore
Regionale e Vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, e si
svolgeranno presso l’auditorium della Casa della Carità in via Francesco
Brambilla 10 a Milano. La prenotazione è consigliata all’indirizzo:
http://www.casadellacarita.org/incontri/incontri-carcere
«Sbarre di Zucchero si pone come obiettivo *garantire un “dopo il carcere”*,
perché tutti possano ricevere una seconda opportunità e che sia concesso a
tutti, con le proprie forze e i propri mezzi, nonché attraverso il sostegno
del movimento, di stringere tra le mani questa opportunità.
Ci piace ricordare, seppur con un velo di tristezza, le ultime parole di
Donatela Hodo, scritte su un foglietto di carta a quadretti, una breve
lettera d’amore al suo fidanzato: “*Leo, Amore mio, mi dispiace, sei la
cosa più bella che mi poteva accadere per la prima volta in vita mia; penso
e so cosa vuol dire amare qualcuno, ma ho paura di tutto, di perderti e non
lo sopporterei. Perdonami, sii forte, ti amo. E scusami*”. Ed ecco, allora,
il focus del movimento: l’attivismo si focalizza sul fare sì che “nessuno
abbia più paura di tutto”, come era accaduto a Donatela. Affinché quelle
celle sovraffollate, inadeguate totalmente alla vita ed agli esseri umani,
non diventino più bare. Sbarre di Zucchero intende, con forza, *riportare
al centro del dibattito italiano un tema che, troppo spesso, è relegato ai
margini della società* e non viene preso affatto in considerazione
seriamente dalle forze politiche», afferma *Micaela Tosato*, fondatrice di
Sbarre di Zucchero.
«La Casa della Carità da sempre si occupa dei diritti e dell’inclusione
delle persone detenute, *entrando in carcere con le sue attività sociali e
culturali e portando il carcere fuori dalle sue mura*. Perché il carcere –
per citare il titolo di una recente mostra che abbiamo ospitato nel nostro
auditorium – è un luogo della città e i suoi abitanti non sono alieni, ma
sono persone a cui è stata tolta la libertà, a cui però non deve essere
tolta la dignità. Per questo abbiamo raccolto con piacere l’invito
dell’associazione Sbarre Di Zucchero a promuovere insieme questi due
incontri», aggiunge *don Paolo Selmi*, presidente della Fondazione Casa
della Carità.
**SBARRE DI ZUCCHERO è un’associazione, nata nel 2022 a seguito del
suicidio nel carcere di Verona di Donatela Hodo, che si occupa della
sensibilizzazione a favore di tutte le tematiche inerenti ai detenuti
soprattutto di sesso femminile che, in un mondo concepito e fatto per
uomini da uomini, subiscono una doppia pena.*
*Ufficio stampa Fondazione Casa della Carità “Angelo Abriani”*Valentina