
(AGENPARL) – lun 11 dicembre 2023 MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
IL PUNTO
IL PREGIUDIZIO E LA
VIOLENZA CONTRO LE DONNE
IL PUNTO
IL PUNTO
INDICE
Prefazione ……………………………………………………………………………..5
Introduzione ………………………………………………………………………….7
Approfondimento …………………………………………………………………. 13
Reati spia ……………………………………………………………………………. 13
Ammonimenti del Questore – Allontanamenti dalla casa familiare. 20
Il “Codice rosso” …………………………………………………………………… 25
Omicidi volontari …………………………………………………………………. 37
Vite spezzate ………………………………………………………………………… 51
La violenza nei confronti delle donne con disabilità …………………… 55
L’applicazione SCUDO ………………………………………………………….. 69
La collaborazione interistituzionale e il 1522…………………………….. 71
IL PUNTO
IL PUNTO
Prefazione
L’eliminazione della violenza di genere e la tutela dei diritti delle donne contro ogni forma
di discriminazione sono tra i temi maggiormente dibattuti nell’opinione pubblica. Ogni giorno
i mass media raccontano della crudeltà che alcuni uomini manifestano con le più disparate
forme di brutalità, fisiche o psicologiche, evidenziando quanto, per molti, il rapporto tra i sessi
sia ancora asimmetrico, ancorato a ruoli di genere stereotipati.
La violenza degli uomini sulle donne è un fenomeno insidioso, che si cela spesso
all’interno delle mura domestiche e si nutre del dolore e della paura delle vittime, indotte al
silenzio dal timore di essere ulteriormente umiliate, isolate e abbandonate nelle situazioni di
fragilità che le affliggono.
Un agire abietto, che talvolta si accompagna a discriminazioni ulteriori, quando ad
esserne vittime sono donne con disabilità, quando si ha una sopraffazione nella sopraffazione,
nei confronti di vittime ancora più indifese, indotte al silenzio dal timore di essere abbandonate
nelle situazioni di ulteriore fragilità che le affliggono.
Una problematica di civiltà che, per voltar pagina e realizzare una società più civile e
sicura, prima ancora di un’azione di contrasto richiede una crescita culturale e una presa di
coscienza collettiva attraverso l’impegno corale di tutti gli attori sociali.
Presupposto imprescindibile di ogni iniziativa è l’effettiva conoscenza del fenomeno,
nelle sue dimensioni e nelle sue tendenze evolutive. Solo la disponibilità di dati affidabili e di
un’analisi accurata può, infatti, indirizzare le scelte dell’Autorità, l’azione di prevenzione delle
Istituzioni e delle associazioni del pubblico e del privato sociale, l’azione delle Forze di polizia.
In tale prospettiva la piattaforma informativa viene fornita dal Servizio analisi criminale
della Direzione centrale della polizia criminale, che è l’articolazione interforze del
Dipartimento della pubblica sicurezza deputata a studiare i fenomeni criminali attraverso la
raccolta e l’analisi dei dati, a pianificare azioni comuni e a offrire una base conoscitiva, comune
e condivisa, grazie al contributo di tutte le Forze di polizia, che concorrono in maniera unitaria,
ciascuna con la ricchezza della propria storia e la forza delle proprie professionalità.
Questa pubblicazione si prefigge, quindi, il fine di offrire la dimensione reale dell’agire
criminale contro le donne, per contribuire alla formazione di una coscienza comune che
costituisca baluardo contro un fenomeno esecrabile e pervicace.
Raffaele Grassi
Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Direttore Centrale della Polizia Criminale
IL PUNTO
IL PUNTO
Introduzione
“Quando tutto il mondo tace, anche una sola voce diventa potente”
Malala Yousafzai
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha individuato nel 25 novembre la ricorrenza
della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”1 . La
celebrazione fornisce lo spunto per una riflessione su come tale forma di violenza sia un
fenomeno ancora talvolta sottovalutato e ritenuto marginale, quando, invece, è una tra le più
vergognose e pervicaci violazioni dei diritti umani2, tuttora presente e trasversale alle varie aree
geografiche, alle classi sociali e alla formazione culturale, che si manifesta attraverso una serie
di condotte criminali che affondano le proprie radici nell’ignoranza, nella negazione della
ragione, nella paura del confronto.
Da molti anni la violenza sulle donne è alla costante attenzione delle Forze di polizia il cu i
impegno, accanto al ruolo dell’Autorità giudiziaria, è quello di assicurare il massimo contributo
non solo in termini di indagini e di prevenzione, ma anche d’informazione, affinché le donne
possano essere finalmente libere da soprusi e violenze, ma anche perché gli uomini
comprendano e si facciano carico di un problema che li coinvolge come compagni, padri, figli,
amici e colleghi.
La violenza di genere è così definita proprio per sottolinearne la natura strutturale, in
quanto riflesso e conseguenza di quella asimmetria di status che contraddistingue, quando
patologico, il rapporto tra uomini e donne. Anche quando esercitata senza atti criminali aventi
rilevanza penale e nella forma più sfuggente della sopraffazione psicologica, limita la capacità
delle donne di godere appieno dei propri diritti e impedisce la piena realizzazione del
cosiddetto empowerment femminile3, che si basa sul riconoscimento della loro individualità e
indipendenza economica e sociale, ostacolando così l’effettiva uguaglianza di genere.
Empowerment quale percorso di ascesa all’autodeterminazione e alla libertà, finalizzato
al raggiungimento dell’autocoscienza e al controllo delle successive scelte per il pieno
soddisfacimento della proprie aspettative di vita: la possibilità per tutte le donne, senza
limitazioni di spazio o di tempo, di poter scegliere, libere di poter assumere, al pari degli
uomini, ruoli apicali in ambito professionale o nella vita politica e sociale, infrangendo il
soffitto di cristallo delle aspettative socio culturali fissate da un presunto ordine di genere. Uno
sviluppo destinato a modificare relazioni di potere nei diversi contesti di vita, quindi, che
consenta alle donne di veder loro riconosciuti bisogni, aspirazioni, opinioni in qualsiasi ambito
sociale, economico e politico, e che non può prescindere dall’effettiva parità di genere.
Ri sol uzione numero 54/134 del 17 di cembre 1999.
“La viole nza contro le donne è forse la violazione de i diritti umani più ve rgognosa. Essa non conosce confini né ge ografia, cultura o
ricche zza. Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l’uguaglianza, lo svil uppo e la pace.”
Kofi A tta Annan, settimo Segretario generale delle Nazioni Unite, i n occasion e del la Di chiarazione sull’eliminazion e della viol enza c ontro le
don n e, adottata dal l ’A ssem bl ea Gen eral e con l a ri sol u zi on e n . 48/104 del 20 di cem bre 1993.
L’En te delle N azioni Unite per l’uguaglianza di genere e l a realizzazione delle don ne (UN Women, ov vero United Nations Entity for Gender
Equ al ity and the Empowerment of Women), è un ente istituito i l 2 luglio 2010 dalle Nazioni Unite allo scopo di favorire il pr ocesso di crescita
e sv i luppo della condizione delle donne e della l oro partecipazione pubblica al fine di raggiungere l ’eguaglianza di genere, che costituisce uno
dei 17 obi etti v i di sv i l u ppo sosten i bi l e (Su stai n abl e Dev el opm en t Goal s -SDGs) del l ’A gen da 2030.
IL PUNTO
Un obiettivo che può essere realizzato solo superando l’antitetico e atavico concetto di una
superiorità dell’uomo nei confronti della donna, che costituisce il presupposto della violenza
di genere, ancora fortemente presente nella società moderna, rimanendo in parte sommersa.
Si tratta di un fenomeno complesso, che ha radici culturali antiche e che richiede, per
essere portato alla luce e adeguatamente contrastato, una strategia globale e una pluralità di
interventi di natura diversa che spaziano dall’adozione di specifici strumenti normativi a una
mirata attività preventiva e repressiva delle Forze di polizia, dall’impegno della Magistratura
all’apprestamento della tutela delle vittime da parte delle istituzioni pubbliche e della rete di
associazioni, dalla sensibilizzazione degli operatori sanitari al coinvolgimento delle agenzie
educative, prime fra tutte la famiglia e la scuola.
In tema di violenza di genere è da tempo perseguita una sempre più convinta e capillare
attività di formazione e aggiornamento costante del personale delle Forze di polizia, chiamato
a raccogliere le denunce della vittima e a comprenderne la condizione, riuscendo a riconoscere,
in base a un primo quadro fattuale nei casi di intervento, i segnali della violenza di genere.
La legge 5 maggio 2022, n. 53 recante “Disposizioni in materia di statistiche in tema di
violenza di genere”, ha, inoltre, segnato un passaggio epocale che si pone nell’ottica del
potenziamento e del coordinamento nella raccolta dei dati sullo specifico tema, perseguendo
l’ambizioso obiettivo di meglio comprendere il fenomeno anche al fine di fornire un più
puntuale supporto al Decisore nell’elaborazione di strategie di prevenzione e contrasto.
In particolare, in adempimento delle disposizioni di cui all’articolo 5 della predetta legge,
il Ministero dell’Interno sta sviluppando le attività propedeutiche a dotare il Centro
elaborazione dati, istituito presso la Direzione centrale della polizia criminale, di funzionalità
che consentano di rilevare, con riguardo a numerose fattispecie di reato 4, ogni elemento utile a
definire la relazione autore-vittima, attraverso un “set minimo” di “modalità” relazionali5 ed
eventuali ulteriori informazioni qualora note6.
L’obiettivo di questa pubblicazione è, quindi, quello di fornire un contributo che si fondi
su una solida conoscenza delle problematiche, basata su un’approfondita analisi dei dati
disponibili, in linea con i compiti del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della
polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, che rappresenta il polo per il
coordinamento informativo anticrimine e per l’analisi strategica sui fenomeni criminali,
attraverso i dati di tutte le Forze di polizia.
Si tratta di 32 fattispecie e alcune aggravanti, indicate al comma 3, con le lettere da a) a dd).
1. con i u ge/convivente; 2. fi danzato; 3. ex con i u ge/ ex con v i vente; 4. ex fi danzato; 5. al tro parente; 6. col l ega/datore di l av or o; 7.
con oscen te/amico; 8. cl iente; 9. vicino di casa; 10. com pagno di scuola; 11. i nsegnante o person a che esercita un’attività di cura e/o custodia;
12. m edi co o operatore san i tari o; 13. person a scon osci u ta al l a v i tti m a; 14. al tro; 15. au tore n on i den ti fi cato.
6 L’età e i l genere degli autori e delle v ittime; l e informazioni sul luogo dov e il fatto è av venuto; l a tipologia di arma eventualmente utilizzata;
se l a v i olenza è com messa i n presenza sul luogo del fatto dei figli degli autori o del l e vittime; se l a v iolenza è com messa u nitamente ad atti
persecu tori .
IL PUNTO
L’approfondimento si apre con l’esame ai cosiddetti reati spia, vale a dire tutti quei delitti
che sono indicatori di violenza di genere (come i maltrattamenti in famiglia, gli atti persecutori
– c.d. stalking –, la violenza sessuale, declinata in tutte le sue forme), prosegue con l’analisi dei
dati relativi all’applicazione delle disposizioni introdotte con il cosiddetto “Codice rosso” 7, per
concludersi con un dettaglio sul più tragico dei dati, rappresentato dagli omicidi con vittime
donne, in relazione ai quali viene sviluppato un focus su vittime ed autori e sulle relazioni tra
loro intercorrenti8.
Nel complesso scenario delineato, viene poi analizzato anche un ulteriore fenomeno, che
è rappresentato dalla violenza nei confronti delle donne con disabilità, che hanno difficoltà a
ribellarsi e denunciare, per paura o perché non in grado di sottrarsi alla dipendenza materiale
dal proprio carnefice, con il rischio che abusi, umiliazioni e maltrattamenti continuino a
rimanere nascosti.
Viene, quindi, fornita la descrizione dell’applicazione interforze denominata Scudo, che
consente di verificare le informazioni utili acquisite nei precedenti interventi effettuati dalle
Forze di polizia presso il medesimo indirizzo9, al fine di poter così pianificare e meglio calibrare
l’operatività e il supporto alle vittime.
Da ultimo, nell’ambito della collaborazione inter-istituzionale, che è fondamentale per
supportare la crescita di una coscienza sociale collettiva, vengono fornite indicazioni, utili non
solo alle vittime ma anche a ogni altro soggetto interessato, in merito ai presidi di assistenza e
sostegno cui è possibile rivolgersi nei casi di violenza di genere.
Giovani atleti, campionesse e campioni di gruppi sportivi delle quattro Forze di polizia,
hanno voluto, inoltre, arricchire il report con un messaggio di speranza e con le loro
testimonianze sul valore dello sport per promuovere un’effettiva parità di genere, per aiutare
le vittime ad uscire dalla spirale della violenza, senza paura o vergogna di chiedere aiuto e
ricordare ai ragazzi l’imprescindibile valore del rispetto presso il prossimo e, in particolare, nei
confronti delle donne.
Con l’auspicio che tali approfondimenti contribuiscano a supportare quel percorso di
crescita culturale che, iniziando proprio dalla consapevolezza e dalla conoscenza, possa
tramutarsi in riscatto e progresso, desideriamo mettere a disposizione della collettività il
presente elaborato di analisi.
La l egge 19 luglio 2019, n. 694, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in mate ria di tutela
de lle vittime di viole nza domestica e di ge ne re”, i n v igore dal 9 agosto 2019, ch e h a i ntrodotto n u ove fattispecie di reato e perfezionato i
m eccanismi di tutela del le v ittime, attraverso specifiche previsioni, finalizzate tra l ’altro a rendere più celeri l e i ndagin i e l ’i nstaurazione del
procedi m en to pen al e.
8 In tem a di omicidi v olontari consumati, l’es ame degli elementi informativi acquisiti permette di ricostruire la dinamica dell’evento, l’ambito
e l e rel azioni di parentela o sen timentali che legavano v ittima e autore, fornendo anche u na chiave di l ettura sui delitti co mmessi in danno di
don n e. Per qu anto attiene alle don n e u ccise, n on v i ene effettuata u n’an alisi dei “ fe mminicidi” i n qu an to tal e defi n izion e, pu r facendo
ri ferimento a u n a categoria criminol ogi ca n ota e costituendo u n termine di uso comune per i ndicare gli om icidi con vittime di genere
fem m inile com piuti come atto estremo di v iolenza misogina, non trova corrispon denza in u na fattispecie codi ficata n el n ostro ordinamento
gi u ri di co ch e n e defi n i sca e peri m etri l ’effetti v o am bi to di appl i cazi on e.
9 Qu al i la presenza di minori o di soggetti con m alattie psichiatriche o di pendenti da droghe o al col, l a disponibilità di armi, l esioni personali
su bi te i n passato dal l a v i tti m a.
IL PUNTO
Assistente C.C. Elisa DI FRANCISCA
Scherma
“Il tema della violenza sulle donne è
purtroppo ancora sempre attuale, oggetto di
particolare attenzione dell’opinione pubblica.
Ruolo fondamentale è rappresentato dalla
famiglia e dalle Istituzioni, quali promotori di
un’educazione affettiva e sentimentale.
A tal riguardo lo sport può contribuire
all’effettiva conoscenza di sé, con l’obiettivo di
superare insicurezza, frustrazioni e limiti,
insegnando valori di inclusione, rispetto,
solidarietà… ma soprattutto educando ad
accettare eventuali sconfitte.”
Campionessa olimpica: Londra 2012
Campionessa del mondo: Parigi 2010 – Budapest 2013 – Kazan 2014 – Mosca 2015
IL PUNTO
Assistente Giorgio MINISINI
Nuoto Sincronizzato
“La violenza contro le donne è un fenomeno sociale,
che riguarda tutta la collettività: ogni donna che subisce
qualunque forma di abuso, ogni donna considerata quale
oggetto, ogni donna che si percepisce in pericolo nel suo
quotidiano, rappresenta una sconfitta per tutti.
È compito di ciascuno portare avanti un’evoluzione
culturale, così da costruire un mondo in cui nessuna
debba più sentirsi in pericolo in quanto donna.
Perché un mondo che rispetti le donne è anche un
mondo più equo e rispettoso dei diritti primari di
ciascuno”
Campione del mondo: Budapest 2017 – 2022
Campione europeo: Roma 2022
IL PUNTO
IL PUNTO
Approfondimento
La prima definizione di violenza contro le donne basata sul genere in ambito europeo è
contenuta nella c.d. Convenzione di Istanbul del 2011 10, ratificata dall’Italia con la legge 27
giugno 2013 n. 77 11 .
Per violenza nei confronti delle donne “si intende designare una violazione dei diritti
umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza
fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di
natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti,
la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita
privata”, intendendo per violenza di genere qualsiasi “violenza diretta contro una donna in
quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato” (art. 3). Nello stesso articolo
anche la definizione di violenza domestica che “designa tutti gli atti di violenza fisica,
sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo
familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che
l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”.
Reati spia
Per avere una visione più completa del fenomeno della violenza contro le donne,
un’attenta analisi deve essere dedicata, innanzitutto, ai cosiddetti reati spia, ovvero a quei
delitti che sono indicatori di una violenza di genere, in quanto potenziale e verosimile
espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una donna in
quanto tale.
In tale ambito vengono analizzati:
? Atti persecutori (art. 612 bis c.p.);
? Maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.);
? Violenze sessuali (art. 609 bis, 609 ter, e 609 octies c.p.).
Successivamente si procederà, quindi, ad esaminare singolarmente le citate fattispecie,
ponendo a confronto i dati12 rilevati per i periodi gennaio-settembre dell’ultimo biennio per
evidenziare il trend evolutivo dei reati e poi estendendo l’analisi a partire dal gennaio 2021
per esaminare le caratteristiche delle vittime.
Il testo del la Con v enzion e è pu bblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 2 l u glio 2013, Serie generale numero 153. In
preceden za si era avuta l a risoluzione del Parlamento eu ropeo del 5 aprile 2011 sulle priorità e sulla definizione di u n n uovo qu adro politico
del l ’UE i n m ateri a di l otta al l a v i ol en za con tro l e don n e.
11 Rati fica ed esecuzione della Con venzione del Con siglio d’eu ropa sulla prevenzion e e l a lotta contro l a viol enza nei confronti delle donne e la
v i ol en za dom esti ca, fatta a Istan bu l l ’11 m aggi o 2011.
12 Dati di fonte SDI/SSD, non consol idati per l’anno 2023 e qu indi suscettibili di variazioni.
IL PUNTO
Esaminando per primi gli atti persecutori (c.d. stalking), nel 2023 si registra un
decremento del 13% dei reati, che sono stati 12.491 a fronte dei 14.326 dell’analogo periodo
nel 2022. L’incidenza delle vittime donne si attesta al 74% in entrambi i periodi.
Considerando il più ampio arco temporale gennaio 2021 – settembre 2023, e analizzando
i dati relative alle vittime, risultano sempre predominanti quelle di genere femminile (ancora
il 74%); di queste, il 96% sono maggiorenni, mentre l’88% è di nazionalità italiana.
IL PUNTO
Anche nel caso dei maltrattamenti contro familiari e conviventi, i dati del
periodo gennaio- settembre 2023 evidenziano un decremento, passando a 16.599 casi a fronte
dei 18.843 dell’analogo periodo nel 2022 (-12%), mentre l’incidenza delle vittime di genere
femminile si attesta all’ 81% in entrambi i periodi.
Per ciò che attiene al periodo gennaio 2021 – settembre 2023, le vittime di genere
femminile risultano di gran lunga le più colpite facendo registrare un valore pari all’82% del
totale; di queste, il 93% sono maggiorenni e il 76% è di nazionalità italiana.
IL PUNTO
Un trend in diminuzione si registra anche per la violenza sessuale in tutte le sue
forme, che diminuisce del 12%, passando dai 4.909 episodi del periodo 2022 ai 4.341
dell’analogo periodo del 2023.
Anche in questo caso,
disaggregando
genere, continuano a risultare
predominanti
femminili,
fattispecie
l’incidenza
vittime
nella
raggiungono
elevata
nell’ambito dei reati spia, con
il 91%.
Nell’arco temporale gennaio 2021 – settembre 2023 le vittime donne si attestano al 91%;
di queste, il 29% sono minorenni e il 78% risulta di nazionalità italiana.
In termini generali, quindi, i dati dei reati commessi fanno registrare, in valori assoluti,
decrementi rilevanti in tutte le fattispecie dei cd. reati spia; tuttavia, l’incidenza delle vittime
di genere femminile non fa registrare flessioni e continua ad attestarsi su valori elevati e
sostanzialmente costanti per l’arco temporale di riferimento.
IL PUNTO
Le vittime
Un ulteriore approfondimento è opportuno sulle caratteristiche delle vittime femminili dei
reati di specie, questa volta esaminati nel loro complesso.
Si evidenzia come la maggior parte delle donne offese abbia un’età compresa tra 31 e 44
anni (34% nel periodo 2022 e 33% in quello 2023); seguono quelle di età compresa tra i 18 e 30
anni (22% in entrambi i periodi). La percentuale di vittime minorenni è del 9%, sia nei primi
nove mesi del 2022 che del 2023.
In merito alla nazionalità, la percentuale di vittime italiane si attesta intorno all’80% in
entrambi i periodi in analisi.
IL PUNTO
Dall’analisi delle vittime straniere, emerge che, sia nel periodo gennaio – settembre 2022
che in quello 2023, predominano le donne di nazionalità romena, seguite da quelle di nazionalità
marocchina, albanese e ucraina; in particolare, nell’arco temporale gennaio – settembre 2023, le
vittime donne appartenenti a queste quattro nazionalità raggiungono il 44% del totale delle
vittime straniere.
Reati spia con v ittim e donne
Incidenza delle cittadinanze con m aggior num ero di v ittim e donne
Gennaio-Settem bre 2023
Si tratta di un dato indicativo. Infatti, in merito occorre tenere conto anche della
propensione a denunciare, che è verosimilmente diversa a seconda delle diverse nazionalità, della
familiarità con la lingua italiana e della facilità nel rapportarsi con le istituzioni, nonché del
diverso livello di integrazione.
IL PUNTO
Gli autori
L’analisi sugli autori dei reati spia della violenza di genere evidenzia come, in entrambi i
periodi di riferimento, la maggior parte abbia un’età compresa tra 31 e 44 anni, cui seguono quelli
della fascia anagrafica più elevata, tra i 45 e i 54 anni, e quelli tra i 18 e 30 anni; in entrambi i
periodi parziali del biennio esaminato gli autori minorenni si attestano al 2%.
In merito alla nazionalità, la percentuale di autori italiani raggiunge il 72% in entrambi gli
intervalli temporali in esame.
In merito alla cittadinanza degli autori stranieri, emerge come, sia nel periodo gennaio settembre 2022 che in quello 2023, predominino quelli di nazionalità romena, cui seguono quelli
di nazionalità marocchina,
albanese,
tunisina
nigeriana. In particolare, nei
primi nove mesi del 2023, le
segnalazioni
cittadini
carico
appartenenti
queste quattro nazionalità
raggiungono il
totale degli autori stranieri.
IL PUNTO
Ammonimenti del Questore – Allontanamenti dalla casa familiare
In questo paragrafo si vuole dare una lettura, per il biennio 2021/2022 e per i periodi
gennaio – settembre 2022/2023, dei dati relativi ai seguenti provvedimenti:
? Ammonimenti del Questore ex art. 8 del Decreto legge 23 febbraio 2009, n. 11
(cosiddetto ammonimento per stalking);
? Ammonimenti del Questore ex art. 3 del Decreto legge 14 agosto 2013, n. 93 (cosiddetto
ammonimento per violenza domestica);
? Allontanamento d’urgenza dalla casa familiare ex art. 384 bis c.p.p..
evidenziato
grafico accanto, nel biennio
2021 – 2022 sia le due tipologie
ammonimento
provvedimenti
allontanamento registrano un
incremento.
Anche per quanto attiene ai due periodi parziali in esame, si rileva un incremento
nell’irrogazione
delle
tipologie di ammonimento: in
particolare, gli ammonimenti
del Questore ex art. 8 passano
1.136 a 1.325
(+17%),
mentre quelli ex art. 3 da 1.431
arrivano a 1.908 (+33%).
provvedimenti
allontanamento,
contro,
fanno registrare un decremento
del 17% passando da 285 a
IL PUNTO
IL PUNTO
Carabiniere Sc. Maristella SMIRAGLIA
Taekwondo
“La violenza sulle donne è una delle
principali violazioni dei diritti umani ed è
alimentata da pregiudizi e discriminazioni di
genere.
Lo sport insegna valori di coesione,
tolleranza e inclusione, trasmette un
messaggio di uguaglianza e rispetto per
superare questa forma di discriminazione
attraverso la consapevolezza, l’accettazione e
la valorizzazione delle differenze.
Il fenomeno della violenza sulle donne è
di persistente attualità, per questo è necessario
scendere in campo ogni giorno per vincere la
partita.”
Campionati Mondiali Militari: Rio de Janeiro 2018 – Argento
Campionessa Italiana – Assoluti: Torino 2022
IL PUNTO
Appuntato Sc. Luca DOTTO
Nuoto
“Lo sport ha una grande forza sociale e
culturale in grado di apportare incredibili
cambiamenti ed innovazioni nella società.
E’ portavoce e veicolo di valori come la
coesione, la tolleranza, l’eguaglianza di
genere e l’inclusività; per questo esso deve
valorizzare
tutte
differenze
trasformandole in occasioni di sana
competizione, in cui ciascuno è riconosciuto
nel suo valore individuale, unico ed
irripetibile.”
Campione europeo: Berlino 2014 – Londra 2016 – Copenaghen 2017
IL PUNTO
IL PUNTO
Il “Codice rosso”
Il nostro ordinamento giuridico non prevede misure atte a contrastare, specificatamente
ed esclusivamente, condotte violente verso le donne, ad eccezione della fattispecie introdotta per
contrastare la pratica delle mutilazioni genitali femminili13 . Né prevede aggravanti specifiche
quando alcuni reati abbiano come vittima una donna, rinviando all’eventuale applicazione delle
aggravanti comuni14.
Sono, tuttavia, presenti diverse disposizioni poste a presidio dei diritti inviolabili
dell’uomo e dei principi di pari dignità ed uguaglianza di tutti gli esseri umani, peraltro statuiti
dalla Costituzione della Repubblica Italiana agli artt. 2 15 e 316, cui consegue una tutela di tutti i
cittadini, a prescindere dal genere.
Tanto premesso, il legislatore non ha sottostimato la sussistenza di una particolare forma
di sopraffazione, quale quella della violenza di genere, ed ha introdotto diverse misure che, pur
non prevedendo fattispecie esclusivamente dedicate alla tutela delle donne, sono state concepite
per contrastare tale fenomeno. In tal senso particolarmente significativa la legge 19 luglio 2019,
n. 69, che è comunemente conosciuta con l’espressione “Codice rosso” in quanto, in analogia ai
codice colore adottati nell’accettazione presso gli ospedali che identificano con il rosso i casi più
gravi e urgenti da trattare, ha introdotto per i casi di violenza sulle donne una corsia prioritaria
e accelerata.
Il provvedimento ha introdotto importanti novelle al codice penale, al codice di procedura
penale e ad altre disposizioni collegate. L’intervento normativo è stato finalizzato, da un lato al
rafforzamento del sistema di tutela preventiva delle vittime, anche accelerando l’avvio dei
procedimenti giudiziari, e, dall’altro, a ridefinire l’azione punitiva, prevedendo nuove fattispecie
di reato, nuove circostanze aggravanti e innalzando i limiti edittali di reati già esistenti.
L’art. 583 bi s c.p. “ Pratiche di mutilazione de gli organi ge nitali fe mminili” è stato i n trodotto, n el codice penale, con l ’art. 6, com ma 1, della
l egge 9 gen n ai o 2006, n . 7.
14 A rt. 61 c.p. “Circostanze aggravanti comuni”.
“La Re pubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili de ll’uomo, sia come singolo sia ne lle formazioni sociali ove si svo lge la sua
pe rsonalità, e richie de l’ade mpime nto de i dove ri inde rogabili di solidarie tà politica, e conomica e sociale ”.
16 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono e guali davanti alla le gge, senza distinzione di se sso, di razza, di lingu a, di re ligione, di
opinioni politiche, di condizioni pe rsonali e sociali”.
IL PUNTO
Per le considerazioni che precedono, un’analisi specifica viene di seguito dedicata ai delitti
introdotti con la legge 19 luglio 2019, n. 69:
Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art. 387 bis c.p.);
Costrizione o induzione al matrimonio (art. 558 bis c.p.);
Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art. 583
quinquies c.p.);
Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, cosiddetto revenge
porn (art. 612 ter c.p.),
Sono riepilogati, nella tabella sottostante, i dati relativi alla commissione dei suddetti
delitti dall’entrata in vigore della legge, con l’incidenza delle vittime di genere femminile.
IL PUNTO
Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e
del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa
La fattispecie penale prevista dall’art. 387 bis c.p.risulta di particolare rilievo, da un lato per
le finalità di tutela della vittima e, dall’altro, per l’elevato numero di trasgressioni, a volte sfociate
in ulteriori condotte violente nei confronti delle vittime.
Dall’entrata in vigore della legge, sono stati registrati 9.010 delitti, con l’82% delle vittime
di genere femminile.
Esaminando il periodo gennaio – settembre 2023 rispetto all’analogo periodo dell’anno
precedente, tale violazione mostra un decremento del 4%, passando da 1.878 a 1.806 episodi.
IL PUNTO
Dall’introduzione
della norma le regioni in
cui, in valori assoluti, si è
registrato
numero
maggior
violazioni
sono la Sicilia, il Lazio e
la Lombardia.
Quelle, invece, in
cui se ne sono verificate
Valle
d’Aosta, il Molise e la
Basilicata.
È, tuttavia, importante rilevare anche l’incidenza, ovvero il numero di reati rapportati alla
popolazione residente. Da tale analisi si evidenzia come anche molte regioni del centro-nord
registrino dati elevati e comunque al di sopra della media nazionale, che si attesta a 15,03 reati
commessi ogni 100mila abitanti.
IL PUNTO
Costrizione o induzione al matrimonio
La fattispecie
esame, prevista dall’art.
558 bis c.p., è stata
introdotta
precipuo
intento
tutelare
libero
consenso delle parti nel
contrarre matrimonio o
unione civile, evitando
pressioni
fisiche
psicologiche.
Data la possibile
dimensione
ultranazionale del fenomeno, il Legislatore ha previsto la perseguibilità della condotte anche
quando commesse all’estero da cittadino italiano o straniero residente in Italia.
Sebbene, in termini assoluti, non vengano registrati valori rilevanti, nel periodo gennaio –
settembre 2023 tale violazione registra un significativo incremento del 45% rispetto all’analogo
intervallo dell’anno precedente. Un aumento rilevante, che può, tuttavia, essere interpretato
anche sotto il profilo del fisiologico processo di progressiva applicazione della nuova norma,
basata su una crescente consapevolezza delle vittime che denunciano maggiormente.
Dall’entrata in vigore, si sono registrati per tale fattispecie delittuosa 69 episodi. L’88%
delle vittime è di genere femminile; di queste, il 33% è minorenne mentre il 65% risulta di
nazionalità straniera.
IL PUNTO
Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso
E’ importante evidenziare che la fattispecie incriminatrice di cui all’art.583 quinquies c.p.,
pur introdotta con specifico riferimento al contrasto della violenza di genere, ha tuttavia attratto
nella propria sfera di applicazione tutte le ipotesi prima riconducibili all’abrogata fattispecie di
lesioni personali gravissime, facendo sì che, in questo caso, risultino più numerose le vittime di
genere maschile.
Nei primi 9 mesi del 2023, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, per questa
tipologia di reato si evidenzia un decremento pari al 14%.
Dall’entrata in vigore della nuova legge, su 346 delitti commessi, l’incidenza delle vittime di
genere femminile è del 23%; di queste, il 13% risulta essere minorenne ed il 62% di nazionalità
italiana.
IL PUNTO
Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti
Nel presente paragrafo viene analizzato il delitto di diffusione illecita di immagini o video
sessualmente espliciti (c.d. revenge porn), di cui all’art. 612 ter c.p..
Dall’introduzione della norma, si sono verificati complessivamente 4.821 reati con il 69%
di vittime di genere femminile.
Esaminando il periodo gennaio – settembre 2023, rispetto all’analogo periodo dell’anno
precedente si registra un numero di delitti sostanzialmente sovrapponibile (+1%).
Per quanto attiene alle vittime, sono predominanti quelle di genere femminile, con
un’incidenza del 69%. Tra queste il 17% risulta minorenne e l’87% di nazionalità italiana.
IL PUNTO
Le regioni in cui,
in valori assoluti, si è
registrato il maggior
numero di violazioni
sono la Lombardia, la
Campania e la Sicilia.
Quelle, invece, in cui
se ne sono verificate
meno sono la Valle
d’Aosta, il Molise e la
Basilicata.
tuttavia,
importante rilevare
anche
l’incidenza,
ovvero il numero di
reati rapportati alla
popolazione
residente.
Da tale analisi
si evidenzia come, in
parametro,
regioni
reato è risultato più
diffuso
l’Umbria, la Sicilia e
la Sardegna. Quelle,
invece, in cui l’incidenza è risultata più bassa sono l’Abruzzo, la Basilicata e le Marche.
IL PUNTO
IL PUNTO
Finanziere Sc. Marta MAGGETTI
“BASTA VIOLENZA SULLE DONNE!!!
Lo voglio urlare a gran voce e
dovremmo urlarlo tutti e sempre, ma
questo non basta, bisogna fare azioni
concrete. Un primo cambiamento
decisivo nasce tra i banchi di scuola, dove
gli studenti sin dalla giovanissima età
imparano a confrontarsi con rispetto,
apprezzando il prossimo nonostante le
differenze legate al sesso, al colore della
pelle, per cogliere al meglio le diversità
facendone dei valori aggiunti.
Anche lo sport educa al rispetto delle
regole, dei compagni, degli avversari
sportivi, ma, soprattutto, insegna a
sostenersi
momenti
difficili,
condividendo momenti di gioia e di
successo. In particolare, il windsurf
contribuisce ad infondere negli atleti un
forte spirito di squadra, per far sì che
tutte le diversità si fondino fino a
diventare un tutt’uno.”
Campionessa del mondo: Brest 2022
Giochi olimpici: Tokyo 2020 4ª classificata
IL PUNTO
Appuntato Ruggero TITA
“La violenza sulle donne, unita agli
antichi retaggi della disparità di genere,
porta alcuni uomini ad esercitare
violenza di tipo fisico, ma anche
psicologico ed economico sulle donne, in
molti casi nei riguardi di quelle con le
quali condividono percorsi di vita.
Una maggiore consapevolezza della
parità di genere è il punto di partenza per
promuovere un cambiamento culturale,
che favorisca il rispetto verso l’altro.
Il mondo dello sport costituisce un
efficace esempio di parità di genere, ne è
dimostrazione
recente
introduzione di equipaggi misti nella
vela.
La giornata internazionale per
l’eliminazione della violenza contro le
donne è una giornata di solidarietà verso
le vittime, nonché uno stimolo per
ciascuno a farsi promotore di azioni,
anche piccole, contro ogni forma di abuso
e sopraffazione.”
Campione olimpico: Tokyo 2020
Campione del mondo: Aarhus 2018 – Nova Scotia 2022 – L’Aia 2023
IL PUNTO
IL PUNTO
Omicidi volontari
L’escalation della violenza può purtroppo degenerare nel più grave dei delitti contro la
persona, ovvero l’omicidio volontario normato dall’art. 575 c.p..
Per quanto attiene alle donne uccise, non viene effettuata un’analisi dei “femminicidi” in
quanto tale definizione, pur facendo riferimento a una categoria criminologica nota 17 e
costituendo un termine di uso comune per indicare gli omicidi con vittime di genere femminile
compiuti come atto estremo di violenza misogina, non trova corrispondenza in una fattispecie
codificata nel nostro ordinamento giuridico e si presta, pertanto, ad interpretazioni.
L’esame viene, quindi, sviluppato sugli omicidi volontari, attraverso lo studio e l’analisi
di tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono confrontati
ed integrati attraverso le fonti aperte e con le informazioni che pervengono dai presidi
territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.
Lo studio degli elementi informativi acquisiti permette di ricostruire la dinamica
dell’evento, l’ambito in cui si è svolto il delitto e le eventuali relazioni di parentela o sentimentali
che legavano i soggetti coinvolti.
Il presente paragrafo offre, quindi, una panoramica degli omicidi volontari consumati, e
nello specifico di quelli con vittime donne, esaminando il biennio 2021 – 2022 e il periodo
gennaio – settembre 2023 confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente, con un breve
cenno anche all’andamento nel decennio intercorrente tra il 2013 e il 2022.
l l termine fe mmicidio era u sato n ell’Ottocento per indicare l ’assassinio di u na donna in qu anto tale, ma è stata l a criminol oga Diana H. Russell
a u sarl o per l a pri m a v ol ta n el 1992, per i n di care gl i om i ci di di don n e u cci se da u om i n i per i l fatto di essere don n e.
IL PUNTO
In particolare, esaminando il biennio 2021 – 2022, si evidenzia che il numero degli omicidi
volontari consumati nel 2022 presenta un incremento del 5% rispetto all’anno precedente,
passando da 306 a 322; anche le vittime di genere femminile fanno registrare lo stesso aumento
(+5%) passando da 120 a 126.
Di contro, nello stesso periodo, gli omicidi commessi in ambito familiare/affettivo
diminuiscono da 151 a 143, con un decremento del 5%, mentre le vittime donne da 103 diventano
104 (+1%).
IL PUNTO
Per quanto attiene agli omicidi commessi da partner o ex partner, sono stati 69 nell’anno
2022 rispetto agli 80 eventi registrati nell’anno precedente (-14%), con le vittime di genere
femminile che da 70 diventano 61 (-13%).
IL PUNTO
Nel periodo gennaio – settembre 2023 sono stati registrati 254 omicidi volontari rispetto ai
230 commessi all’analogo periodo dell’anno precedente (+10%); 89 sono state le vittime donne
rispetto alle 85 dei primi nove mesi del 2022 (+5%).
Nello stesso periodo anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo mostrano una
crescita (+12%), passando da 101 a 113, mentre le vittime di genere femminile si attestano a 74
in entrambi i periodi in argomento.
IL PUNTO
Anche gli omicidi commessi da partner o ex partner, che da 49 diventano 51, fanno
registrare un aumento (+4%), come le relative vittime di genere femminile le quali, passando da
44 a 47, mostrano una crescita del 7%.
IL PUNTO
Allargando la panoramica dell’esame si evidenzia, infine, come, negli anni dal 201 3 al 2022,
il calo delle vittime di omicidio di genere maschile (-40%) superi il decremento generale degli
omicidi (–37%): il dato, tendenzialmente costante fino al 2020, mostra un trend inverso
nell’ultimo biennio quando, invece, evidenzia un incremento.
Per le vittime di genere femminile si registra un andamento ondivago, anche se,
complessivamente, in diminuzione. Si registra un aumento, anche se meno marcato rispetto agli
uomini, nell’ultimo biennio.
In generale, mentre il trend delle vittime maschili segue abbastanza fedelmente quello del
totale degli omicidi, gli eventi con vittime femminili procedono con una linea tendenzialmente
autonoma mostrando un aumento anche in anni in cui il dato generale degli omicidi volontari
consumati ha fatto registrare un decremento.
In Italia, nel 2022, sono stati registrati 322 omicidi volontari
(il tasso di omicidi è di 0,55 vittime per 100mila abitanti).
IL PUNTO
In relazione al genere, mentre nel 2013 l’incidenza delle vittime di sesso maschile
raggiungeva il 65% e quella delle vittime di sesso femminile il 35%, nell’ultimo anno in analisi
(2022), le analoghe incidenze risultano rispettivamente del 61% (uomini) e del 39% (donne).
IL PUNTO
Donne vittime di omicidio in ambito familiare/affettivo
Nell’anno 2022, le donne vittime di omicidio commesso dal partner o ex partner sono state
il 58% di quelle uccise in ambito familiare/affettivo mentre, nel 2021, raggiungevano il 70%.
Nei primi nove mesi del 2023 la percentuale sale al 65%, contro il 59% registrato nell’arco
temporale corrispondente del 2022.
Significativo il dato in base al quale le donne risultano, inoltre, spesso uccise per mano di
genitori o figli (30% nel periodo 2022 e 23% nel periodo 2023), mentre è residuale il caso di
omicidi commessi da altro parente.
IL PUNTO
Modus operandi
Per quanto attiene al c.d. modus operandi, nel periodo gennaio – settembre 2023, così
come nell’analogo periodo del 2022, negli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito
familiare/affettivo si rivela preminente l’uso di armi improprie e/o armi bianche (28 casi nel
periodo 2023 a fronte dei 31 casi nell’analogo periodo del 2022). In 24 casi sono state utilizzate
armi da fuoco (18 casi nel periodo 2022).
Seguono le lesioni/percosse (12 omicidi in entrambi gli intervalli temporali) e
l’asfissia/soffocamento/strangolamento (10 casi a fronte dei 12 del periodo 2022).
IL PUNTO
Gli autori
Analizzando l’età degli autori degli omicidi con vittime donne, nel periodo gennaio settembre 2023, la maggior parte ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (26% nel periodo 2023 e
30% in quello 2022). Nel periodo 2023 seguono quelli della fascia d’età più elevata (45-54 anni)
con il 24%, mentre raggiungono il 22% gli autori ultrasessantacinquenni (23% nel 2022). Gli
autori minorenni risultano soltanto il 2% in entrambi i periodi in esame.
Esaminando la nazionalità degli autori, emerge una netta prevalenza di quelli italiani, che
si attestano intorno al 75% nel periodo 2022, ed intorno al 73% nel 2023.
IL PUNTO
Un approfondimento sull’età delle donne uccise da partner e/o ex partner evidenzia come,
negli ultimi nove mesi, l’incidenza maggiore (28%) si registra per la fascia d’età superiore ai 65
anni (che già nel 2022 aveva fatto registrare il 27%).
Seguono quelle di età compresa tra i 55 e i 64 anni con il 21%, mentre nel 2022 erano quelle
di età compresa tra i 45 e i 54 anni (23%).
Analizzando la nazionalità delle vittime appare evidente la netta prevalenza di quelle
italiane, che rappresentano il 77% nel periodo 2022 e l’81% in quello 2023.
IL PUNTO
Agente Eloisa COIRO
Atletica
“In Italia sono ancora molte, purtroppo,
le donne che subiscono violenze fisiche o
verbali. Il 25 Novembre viene celebrata la
giornata internazionale per l’eliminazione
della violenza contro le donne, che costituisce
un monito per tutti all’impegno individuale e
collettivo verso ogni forma di sopraffazione
ed abuso.
In tale prospettiva, lo sport, tramite i
valori di solidarietà e rispetto verso gli altri,
si pone quale strumento fondamentale per
insegnare ai giovani che ogni forma di
violenza è inaccettabile, contribuendo a
promuovere i diritti umani anche delle
donne.”
Giochi del Mediterraneo: Orano 2022 – Argento
Campionessa italiana: 2019 –2022 –2023
IL PUNTO
Agente Lorenzo BENATI
Atletica
“Lo sport costituisce un elemento
fondamentale per il cambiamento sociale,
potendo svolgere un ruolo chiave nella lotta
contro la disparità di genere. Emblematico
può ritenersi l’inserimento della staffetta
4×400 metri mista quale specialità olimpica
che ha offerto un palcoscenico sportivo
condiviso tra uomini e donne.
Tutto ciò contribuisce ad eliminare la
separazione storica tra i due generi nelle
competizioni sportive, costituendo uno
strumento efficace per costruire una società
più equa e rispettosa delle donne.”
Campione europeo under 23: Expo 2023
IL PUNTO
IL PUNTO
Vite spezzate
Al fine di raccontare la drammaticità di un fenomeno cui non ci si può rassegnare, sono state
scelte alcune storie di donne, volutamente rese anonime 18, tra le tante che nel corso dei mesi
passati hanno trovato la morte per mano del loro partner o dell’ex partner. Una tragedia immensa
che si perpetua…….
Mari a, è i l nome di fantasia utilizzato per tutte l e storie.
IL PUNTO
13 gennaio 2023 – Morta tra le braccia del fratello, accorso nel frattempo, uccisa con un
colpo di pistola sparato da distanza ravvicinata dal suo ex. Così è deceduta Maria, giovane
avvocato, specializzato in diritto di famiglia. Si erano dati un ultimo appuntamento in u n locale
per l’ora di cena, per questioni legate alla loro relazione, oramai terminata. Ma verso la fine della
serata la discussione, sino ad allora pacata, si era trasformata in un vero e proprio litigio, sempre
più animato, tale da determinare il proprietario del locale ad invitarli a continuare il colloquio
all’esterno, per non disturbare gli altri clienti. Dopo aver subito una prima aggressione, Maria,
sinceratasi che l’uomo si fosse calmato, era uscita dal locale dove l’uomo, che diceva d’amarla,
dopo averla aggredita nuovamente, le ha rivolto contro un’arma da fuoco, ferendola mortalmente
dinanzi al fratello di lei, impotente di fronte a tanta crudeltà. “Le avrebbe sparato senza pietà”,
come riferito da uno dei testimoni, colpevole, forse, di non voler riallacciare un legame oramai
finito, di volere riprendere in mano le redini della sua vita e della sua carriera. L’unico scopo
dell’appuntamento, secondo gli atti di convalida dell’arresto dell’uomo, era quello di volerla
uccidere, consapevole della sua volontà di voler interrompere definitivamente la relazione e la
scoperta di una nuova frequentazione. “Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per
tutte le donne … non sei morta invano. Sorella, noi non ti dimenticheremo” è quanto scritto in
un manifesto affisso per strada, lì dove Maria ha trovato la morte.
27 maggio 2023 – Maria, giovane agente immobiliare, aspetta un bambino dal compagno
con cui convive, ed è al settimo mese. Una sera sarebbe uscita dall’abitazione e non vi avrebbe
fatto più rientro, secondo la denuncia sporta il giorno seguente dall’uomo; lui racconta di aver
avuto un litigio con la compagna la quale, scoperta già da tempo la sua doppia vita sentimentale,
aveva avuto un incontro chiarificatore con l’amante del compagno la qu ale, rimasta a sua volta
incinta, aveva deciso però di abortire. Qualche giorno dopo è il giovane a far rinvenire, in un luogo
nascosto dietro un edificio attiguo alla loro abitazione, il corpo privo di vita di Maria. A suo dire,
al culmine del litigio, la giovane si era cagionata dei tagli con un coltello, poiché era sua intenzione
non voler più vivere. E siccome si era procurata una ferita al collo, lui le aveva inferto altri
fendenti, sino ad ucciderla, “per non farla soffrire”, come dallo stesso riferito agli inquirenti. Ma
non era ancora abbastanza: dopo aver provato a bruciarne il corpo nella vasca da bagno, aveva
provveduto ad occultarlo, trasportandolo con la sua macchina sino al luogo ove successivamente
lo aveva fatto ritrovare. “Se n’è andata, adesso sono libero” il messaggio inviato alla sua amante
che, alla richiesta da lui formulata per un incontro, spaventata aveva però deciso di non volerlo
vedere. Nella relazione autoptica si legge anche della presenza di un potente veleno per topi, non
solo nel corpo della giovane, ma anche nel feto del piccolo che sarebbe nato di lì a breve. “Un
mostro”, secondo la madre del giovane che, vista tanta crudeltà, ha chiesto a tutti “perdono, da
madre, per aver fatto un figlio così.”
IL PUNTO
29 luglio 2023 – Si era nascosto all’interno di un armadio in casa della sua ex fidanzata,
per sorprenderla in compagnia di un altro uomo. Ma la ragazza, una giovane studentessa
universitaria, “una brava ragazza” per tutti quelli che la conoscevano, aveva trascorso la serata in
discoteca con amici, come solitamente fanno i giovani, pubblicando anche delle storie sul suo
profilo Instagram. In compagnia di un’amica era rientrata in casa, ormai all’alba, immortalata
per l’ultima volta in una fotografia “postata” che aveva intitolato “poco prima dell’alba”. Lui, che
probabilmente era riuscito a sottrarle con l’inganno una copia delle chiavi, ha atteso che le due
giovani si addormentassero per poi colpire la ex con alcuni fendenti alla gola, togliendole la vita.
Lei, che lo aveva lasciato qualche settimana prima, dopo tre anni di una relazione travagliata,
fatta di continui alti e bassi, il giorno precedente alla sua morte lo aveva incontrato per fargli
capire che la loro relazione era terminata. “Ero geloso ed ero convinto che lei potesse avere un
altro … ho accoltellato la mia ragazza” questa la confessione fatta agli investigatori. “Da queste
profonde ferite usciranno farfalle libere. Ciao Maria.” così era scritto in uno striscione apparso
vicino alla chiesa dove si è svolto il funerale, cui hanno partecipato centinaia di giovani ai quali il
parroco, durante l’omelia, ha rivolto un pensiero “Si è fatto crudelmente buio sulla vita di Maria
e della sua famiglia. Se respingiamo rabbia e rancore e scommettiamo su amori limpidi, mai
possessivi, l’alba spunterà.”
6 settembre 2023 – Avevano deciso di incontrarsi perché Maria avrebbe dovuto prendere
la bambina che quel giorno, come da accordi sulla gestione della loro piccola, aveva trascorso del
tempo con il suo papà. Ma appena arrivata nell’azienda di famiglia, ove le aveva dato
appuntamento, certa di trovare la piccola, lasciata invece a casa della nonna, l’ex compagno l’ha
colpita con diversi colpi di arma da fuoco, esplosi all’altezza del ventre. Poi, raggiunto un viadotto
a bordo della sua autovettura, si era tolto la vita, utilizzando la stessa arma. Maria, responsabile
marketing di una azienda vitivinicola, aveva deciso di terminare la relazione già da qualche anno,
poiché da tempo il loro rapporto era andato deteriorandosi. Lui però non aveva accettato la scelta
ed aveva iniziato a perseguitare la donna che, in diverse occasioni, lo aveva denunciato. Certa che
la presenza del padre fosse necessaria nella vita della loro figlia per il suo stesso benessere, Maria
aveva poi provveduto a rimettere le querele, nonostante lui non fosse cambiato, manifestandosi
ancora geloso, possessivo ed egocentrico, come indicato in una consulenza disposta dal