(AGENPARL) – mar 21 novembre 2023 [image: HEADER.jpg]
*Appello a Governo e Parlamento: prevedere Certificati Blu per
l’efficientamento idrico. Fondazione UniVerde e ANBI, con il sostegno di
Acquedotto Pugliese, chiedono norme, misure e incentivi.*
*Verso le ESCo dell’acqua per una corretta gestione delle risorse idriche e
ridurre gli sprechi. Presentato il position paper di REF Ricerche, insieme
a proposte e best practice di AVR federata Anima Confindustria, GMT e
Almaviva al convegno “Risparmio idrico è efficientamento energetico?! Dai
certificati bianchi ai certificati blu* *per imprese agricole e industria
sostenibili”, trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale.*
(ROMA, 21 novembre 2023) Le transizioni energetica ed ecologica sono
incomplete senza una transizione sostenibile anche nella gestione delle
risorse idriche. Occorre prevedere norme, misure ed eventuali incentivi per
favorire l’adozione di sistemi di efficientamento idrico innovativi e di
precisione da parte di imprese agricole e industrie. È questa la proposta
lanciata al convegno “*Risparmio idrico è efficientamento energetico?! Dai
certificati bianchi ai certificati blu per imprese agricole e industria
sostenibili*”, promosso da *Fondazione UniVerde* e *ANBI* con la main
partnership di *Acquedotto Pugliese*, che si è svolto questa mattina al
Palazzo Santa Chiara a Roma.
Dalle drammatiche alluvioni alle prolungate siccità passando per
l’inquinamento delle acque dolci: gli effetti del cambiamento climatico in
atto e delle attività antropiche si ripercuotono sulla disponibilità delle
risorse idriche, in quantità e qualità, e si prevede che tali impatti si
intensificheranno nei prossimi anni. L’Italia non è immune a questi
fenomeni e la loro maggior frequenza e intensità deve sollecitare
iniziative per un uso più intelligente e sostenibile della risorsa acqua:
un percorso che interessa Istituzioni, imprese, organizzazioni di categoria
e tutti i settori produttivi. In particolare, la proposta lanciata al
convegno è quella di istituire meccanismi di incentivi al risparmio idrico,
simili a quelli già impiegati per il contenimento delle emissioni
inquinanti (ETS) o per l’efficienza energetica (certificati bianchi) al
fine di promuovere innovazione e applicazione delle migliori soluzioni
tecniche di efficientamento idrico per approvvigionamenti e usi agricoli e
industriali.
L’evento, trasmesso in diretta streaming su *Radio Radicale*, è stato
organizzato in collaborazione con gli event partners: *AVR federata Anima
Confindustria*, *GMT*, *Almaviva*; e con *Italpress*, *Askanews*, *La
Notizia*, *TeleAmbiente* e *TVA* in qualità di media partners.
*Alfonso Pecoraro Scanio* (Presidente della Fondazione UniVerde):
“Introdurre forme di incentivazione come i certificati blu, sull’esempio
dei certificati bianchi adottati già con successo per l’efficienza
energetica, permetterebbe di mettere in campo quelle indispensabili azioni
per l’efficientamento idrico dei settori maggiormente water intensive. È
questo il senso della nostra iniziativa di oggi, riportare al centro del
dibattito la necessità di una policy virtuosa oltre a incoraggiare una
reale e concreta presa di coscienza collettiva sull’importanza delle azioni
di risparmio, riuso e riutilizzo dell’acqua a tutti i livelli. Senza
dimenticare che va affrontato anche l’annoso tema delle infrastrutture
idriche che vanno aggiornate e manutenute. Occorre quindi una convergenza
di intenti e di azioni tra Istituzioni, politica, attori del settore idrico
e produttivo del Paese per garantire un approvvigionamento sostenibile
della risorsa nel lungo periodo e rafforzare la resilienza degli ecosistemi
connessi”.
*Francesco Vincenzi* (Presidente di ANBI): “La sostenibilità ambientale non
può prescindere da quelle economiche e sociali e, in questa direzione, va
la proposta dei certificati blu; analogamente ANBI ha lanciato la
certificazione Goccia Verde, a garanzia d’ottimizzazione d’uso della
risorsa idrica nel sistema agroalimentare, così come da anni è attivo il
servizio Irriframe per il miglior consiglio irriguo agli agricoltori. Non
solo: la transizione verso modelli idrici più sostenibili può essere anche
occasione di nuova occupazione. La crisi climatica evidenzia con forza la
necessità di efficientare la reta idraulica del Paese per ottimizzare la
gestione dell’acqua sui territori; nel nostro piano, a fronte di un
investimento di circa 4 miliardi per 858 interventi lungo la Penisola,
prevediamo l’attivazione di oltre 21.000 posti di lavoro”.
*Francesca Portincasa* (Direttrice Generale di Acquedotto Pugliese):
“Acquedotto Pugliese è nato sostenibile poco più di un secolo fa grazie a
un’opera ingegneristica, il Canale Principale, unica nel suo genere, e
continua ad esserlo oggi con investimenti mirati. Sostenere l’iniziativa
dei certificati blu è pienamente coerente con il Piano Strategico 2022-2026
di AQP che ha fra le sue priorità la tutela della risorsa idrica,
l’economia circolare e la transizione energetica. Tra l’altro recentemente,
a Ecomondo nella Fiera di Rimini, abbiamo presentato i primi dati di uno
studio sul climate change realizzato con il Centro euro-Mediterraneo sui
Cambiamenti Climatici. Gestire il clima che verrà sarà determinante per
garantire acqua potabile ai territori”.
*Gian Marco Centinaio* (Vicepresidente del Senato della Repubblica):
“Ridurre il consumo di acqua è uno degli obblighi ai quali siamo chiamati
nell’ambito della transizione ecologica delle nostre attività. Una migliore
gestione della risorsa idrica è una priorità per il Governo, che è già
intervenuto per accelerare la realizzazione delle infrastrutture
necessarie. Ma occorre un’azione sinergica, che veda impegnati tutti, dai
singoli cittadini, alle imprese, fino alle Istituzioni. Queste ultime
devono accompagnare e favorire le azioni che comportano una riduzione del
consumo di acqua e, in questo quadro, la soluzione dei certificati blu
prospettata dal position paper presentato oggi merita di essere presa in
seria considerazione”.
*Valentino Valentini* (Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy), in
un videomessaggio, ha sottolineato che l’introduzione di certificati blu
stimolerebbe la promozione della sostenibilità e l’innovazione tecnologica
per il trattamento e l’uso dell’acqua, oltre a una maggiore coscienza
condivisa, ma bisogna fare attenzione a non lasciare indietro le piccole e
medie imprese.
*Vannia Gava* (Vice Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica),
in una nota ha dichiarato “accolgo con curiosità l’idea di istituire un
meccanismo di certificati blu come strumento per promuovere la riduzione
dei consumi idrici e incentivare le opere di efficientamento”.
*Samir Traini* (Partner di REF Ricerche) ha presentato il position
paper di *Ref
Ricerche* su “Risparmio e tutela della risorsa idrica: verso i certificati
blu per gli usi industriali” secondo cui un’opzione percorribile è quella
di creare un mercato specifico per il risparmio idrico: “Un certificato blu
– si legge nel documento – andrebbe a riconoscere il risparmio nell’uso
finale di acqua, premiando le imprese con un certificato per ogni litro di
acqua risparmiata. Questo risparmio potrà essere correlato ad interventi
quali innovazioni di prodotto o di processo che permettano di ridurre il
consumo di acqua come input produttivo”.
La proposta di un meccanismo regolamentato di mercato si concentra sulla
previsione di una remunerazione ai soggetti che, attraverso interventi di
“efficienza idrica”, siano in grado di raggiungere obiettivi prestabiliti
di risparmio dell’acqua utilizzata nel processo produttivo: “Gli obiettivi
assegnati – si pone in risalto nel position paper – dovranno incentivare al
risparmio senza pregiudicare la continuità aziendale”.
Tale meccanismo potrebbe portare alla nascita di nuovi operatori di
mercato, le cosiddette “società per l’efficientamento idrico” in grado, al
pari delle ESCo nel settore energetico, di assistere tecnicamente aziende e
realtà produttive negli interventi di risparmio idrico, e di porsi come
agevolatori anche del meccanismo finanziario legato alle certificazioni di
efficienza. La varietà degli interventi possibili è molto eterogenea, così
come viene rilevato nel position paper: “Si tratta, infatti, di un
meccanismo ampliamente in uso per le industrie con elevato fabbisogno di
acqua, ma disponibile anche per le pubbliche amministrazioni, i complessi
residenziali e i progetti di efficientamento dell’irrigazione nel settore
agricolo”.
Il position paper presentato da REF Ricerche afferma, inoltre, che per
implementare l’efficacia di eventuali strumenti di incentivazione è
essenziale l’individuazione di interventi tecnici e azioni efficaci per il
risparmio idrico. Questa tipologia di “servizio integrato” nel campo
dell’efficienza idrica può essere offerta da soggetti capaci di individuare
i migliori interventi realizzabili dal punto di vista tecnico, commerciale
e finanziario: “Dal punto di vista operativo – si sottolinea nel documento
– garantiscono al cliente l’integrazione nell’assetto produttivo di
tecnologie avanzate di efficienza idrica, così come l’implementazione di
buone pratiche per ridurre l’uso di acqua come input produttivo”.
Tre le realtà, intervenute al convegno, che operano nel campo del
miglioramento dell’efficienza energetica e idrica; proposte e best practice
per la corretta gestione delle risorse idriche sono state illustrate da:
– *Alessandro Durante* (Segretario Generale di AVR – Anima
Confindustria): “Di fronte alle molte sfide legate alle risorse idriche a
cui stiamo assistendo, risulta evidente che l’uso intelligente dell’acqua
sia non solo una necessità, ma una responsabilità a cui ciascuno deve
rispondere. Anche l’industria può dare un grande contributo, grazie allo
sviluppo di nuove tecnologie sempre più improntate all’efficienza e al
risparmio idrico. L’associazione AVR, che rappresenta l’industria
manifatturiera delle valvole e della rubinetteria in Italia, si impegna a
valorizzare le eccellenze tecnologiche del comparto e auspica che vengano
riproposte sul territorio nazionale misure come il bonus idrico così come
tutti gli incentivi in grado di stimolare lo sviluppo di buone pratiche e
soluzioni impiantistiche ad alta efficienza, sostenendo le imprese e i
consumatori. In questo senso va letto il supporto di AVR nell’adozione di
un’etichetta energetica, già sviluppata e proposta dall’industria europea
del settore, a partire dalle specifiche tecniche dei prodotti anche per i
rubinetti così come già realizzato per gli elettrodomestici. Altro aspetto
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