
(AGENPARL) – ven 10 novembre 2023 [image: logo.jpg]
10 novembre 2023
*LA CARICATURA ALL’OPERA. SATIRA E MELODRAMMA NEL RISORGIMENTO*
*Alla Biblioteca Mai, **un percorso espositivo con le straordinarie
immagini satiriche del Fondo Moretti*
Dal 10 novembre 2023 al 10 gennaio 2024, presso l’Atrio scamozziano della
Biblioteca Civica Angelo Mai, è allestita *La caricatura all’Opera. Satira
e melodramma nel Risorgimento*, la mostra che nasce dalla proficua
collaborazione istituzionale tra la Biblioteca Angelo Mai e la Fondazione
Accademia Carrara.
Quasi in ideale continuità, dialogano infatti l’esposizione *Tutta in voi
la luce mia*, attualmente allestita nelle sale dell’Accademia Carrara, e le
straordinarie immagini satiriche possedute dalla Biblioteca che conserva,
per munifica volontà del collezionista, il *Fondo Moretti per la satira
politica, la più importante raccolta specializzata in Italia e tra le prime
dieci in ambito internazionale*.
“*La nuova mostra della Biblioteca Mai propone una selezione speciale del
Fondo Moretti concentrata sul tema del melodramma. Una scelta, quella dei
curatori, particolarmente interessante e significativa che consente di
creare un legame con quanto proposto dall’Accademia Carrara, e, più in
generale, con una parte del patrimonio culturale italiano e bergamasco a
cui il pubblico è particolarmente affezionato. La satira ha l’obiettivo di
rompere gli schemi, liberare dalle convenzioni, vestire, in qualche modo,
la dimensione morale di un ridere di senso. Immaginare tutto questo in un
contesto teatrale e politico risorgimentale rappresenta una novità di
sicuro interesse nel panorama delle iniziative rivolte a cittadini e
turisti in quest’ultima parte dell’anno della Capitale*.” Dichiara
l’Assessora alla Cultura *Nadia Ghisalberti*
*“Una mostra che realizza tre importanti obiettivi: valorizzare il
patrimonio della Biblioteca Angelo Mai con modalità empatiche e attrattive;
evidenziare il valore del mecenatismo civico, come simbolo della
partecipazione del cittadino alla valorizzazione dei beni culturali, con la
scelta di esporre i materiali provenienti da una recentissima donazione
privata; concretizzare proficue collaborazioni con altri enti e con privati
a livello locale e nazionale, volte a diffondere la conoscenza della
sfaccettata bellezza diffusa nel patrimonio culturale italiano. Perché la
cultura non si accresce solo con la conoscenza, ma anche con le relazioni.
Una mostra che ci sorprenderà, divertendoci.” *Aggiunge *Cristiana Iommi*,
Direttrice della Biblioteca Angelo Mai
«Io trovo appunto bellissimo rappresentare questo personaggio esternamente
deforme e ridicolo, ed internamente appassionato e pieno d’amore». Queste
parole scritte da Giuseppe Verdi nel 1851, a proposito del personaggio di
Rigoletto, sono perfette per illuminare il fenomeno e il ruolo della
caricatura durante il Risorgimento. Anche un’apparenza grottesca può
contenere e veicolare le passioni più forti. Specie se si tratta di
passioni politiche.
La mostra quindi propone un agile percorso espositivo concentrato sugli
anni caldi dell’epopea risorgimentale. La cronologia è quasi obbligata.
Se nell’Europa romantica il linguaggio della caricatura spopola in paesi di
più lunga tradizione satirica come l’Inghilterra e la Francia, in Italia
gli sviluppi della moderna satira visiva sono strettamente legati alla
libertà di stampa. Vista con sospetto e relegata alla dimensione privata
negli anni della Restaurazione – emblematica in tal senso l’autocaricatura
di Gaetano Donizetti esposta in mostra – la caricatura esplode come pratica
sociale e artistica nell’Italia del 1848. Attraverso il nuovo medium del
giornale satirico illustrato, essa diventa una delle forme di comunicazione
più popolari e tipiche dell’Ottocento, affermandosi pienamente negli anni
intorno all’Unità.
“*Molti giornali satirici italiani nati nel 1848-49 rivendicano legami
stretti con il mondo del teatro di piazza, dalla commedia dell’arte al
teatro dei burattini. Più radi, almeno all’inizio, appaiono i contatti con
l’opera lirica. Eppure – proprio a partire dagli anni bui seguiti al
fallimento dei moti quarantotteschi, non a caso gli stessi anni della
trilogia popolare verdiana – gli intrecci con l’opera si fanno sempre più
frequenti. Su questa linea, la sfida di questa mostra risiede nella
convinzione che la caricatura consenta un punto di vista privilegiato, e
poco noto, sul processo di popolarizzazione dell’opera e sul consolidamento
del suo repertorio. La caricatura può funzionare come un binocolo – per
quanto deformato e ridicolo – da cui osservare l’affermazione e la
politicizzazione dell’opera lirica nella cultura popolare italiana
risorgimentale*.” Raccontano i curatori della mostra, *Sandro Morachioli,
Paolo Moretti, Maria Elisabetta Manca*
Accanto a una calibrata selezione di disegni originali, trovano ampio
spazio in mostra le immagini pubblicate sui giornali satirici – una ricca