
(AGENPARL) – ven 10 novembre 2023 Numeri in crescita di una nuova modalità di fruizione del viaggio sono emersi nel corso dell’Ecoluxury Fair 2023, la fiera del lusso e della sostenibilità. Alleanza tra Artribune e Viaggi dell’Elefante per il turismo culturale.
Il turismo di lusso promuove cultura e inclusività sostenendo le comunità emarginate agli angoli del mondo. È quanto è emerso dall’Ecoluxury Fair 2023, la sesta edizione della fiera internazionale dedicata alla Travel Industry, presieduta da Enrico Ducrot, CEO Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante, che si tiene a Roma fino al 12 novembre.
“Le statistiche ci dicono che i viaggiatori del target di alta gamma sono pronti a spendere di più nella scelta fra un prodotto tradizionale ed uno sostenibile – spiega Enrico Ducrot –. Dobbiamo lavorare nella catena dell’offerta del prodotto spiegando i benefici prodotti per le comunità locali in quanto il cliente vuole poi verificare la destinazione di quel 10, 20, 30% pagato in più. Il lusso e l’alta gamma in generale, possono svolgere veramente un ruolo di laboratorio per sviluppare questi standard e aiutare sempre più le imprese ad elevare la propria qualità e a mantenere la propria autenticità”.
Una necessità che incrocia profili altospendenti e turismo in un’azione generativa sul territorio, una presenza che abbina la conoscenza dei luoghi a un concreto segnale di rinascita. Lo conferma anche Katia Scannavini, Vice Segretaria Generale di ActionAid, in un intervento dedicato proprio all’importanza della cultura e dell’etica nel turismo: “Il turismo ha la possibilità e la responsabilità di promuovere lo sviluppo delle comunità più emarginate ma è necessario che sia consapevole e responsabile nelle proprie scelte, di modo che possano portare a un cambiamento positivo nella vita delle persone. È pertanto fondamentale porre grande attenzione e stimolare un turismo rispettoso della cultura, delle tradizioni, dell’ambiente che incontra; consapevole che ogni scelta può sostenere le comunità più vulnerabili e incidere sullo sviluppo delle stesse”.
L’impatto positivo del turismo di alta gamma, oltre che ricadere sulle comunità locali più emarginate, si declina anche sui cosiddetti “benefici intangibili” che riguardano la comunità che si prende cura della propria casa globale. Un esempio virtuoso, emerso durante il forum, è stato raccontato da Liza Masias, CEO di Inkaterra, la prima catena alberghiera riconosciuta dall’ONU come “Climate Positive” per la sua azione nell’emissione zero di carbone naturale. Proprio lei ha illustrato le iniziative che, da 47 anni, caratterizzano le attività sostenibili in Perù: “Ogni anno ospitiamo circa 200mila visitatori nelle aree di Cusco, Machu Picchu, Valle Sagrado e Tambopada. La nostra missione, fin dalla nostra fondazione nel 1978, è quella di tutelare le aree in cui operiamo offrendo esperienze di viaggio uniche ai nostri visitatori. In questi anni, abbiamo collaborato con le autorità locali fornendo un prezioso contributo alla conoscenza della flora e della fauna del territorio. Queste ricerche hanno portato alla scoperta di 28 nuove specie di piante”. Un impegno che non si ferma qui: “In collaborazione con istituzioni come lo Smithsonian e la CAF, Inkaterra Asociación, la nostra ONG, contribuisce attivamente alla conservazione di oltre 78mila ettari di terra nella Zona di Buffer adiacente alla Riserva Nazionale di Tambopata, mitigando gli effetti dannosi dell’estrazione mineraria illegale e del disboscamento e garantendo la sopravvivenza di oltre 372 specie di orchidee e 984 specie di uccelli autoctoni”.
Il turismo a misura di persona passa anche dalla valorizzazione delle bellezze artistiche e paesaggistiche. La strada è tracciata ma c’è ancora tanto lavoro da fare perché il turismo culturale “può rappresentare per il nostro paese una straordinaria opportunità di incremento dei flussi, di destagionalizzazione delle presenze con la finalità di attrarre – sottolinea Paolo Cuccia, presidente di ‘Artribune’, la più ampia e diffusa piattaforma multimediale del settore dell’arte e della creatività, e professore straordinario di Economia del turismo – un numero crescente di visitatori alto spendenti e disponibili a ripetere esperienze nei luoghi visitati e potenzialmente di espandere la conoscenza del gigantesco giacimento culturale storico dell’Italia”. In questa logica si colloca la nuova collaborazione tra Artribune e Viaggi dell’Elefante. Artribune Travel sarà la factory dedicata all’ideazione di viaggi culturali e professionalizzanti, per Viaggi dell’Elefante, con tre tipologie di tour, redatti e guidati dal team interno: viaggi attraverso studi di artisti contemporanei; tour architettonici e urbanistici che si snodano attraverso quartieri contemporanei delle città italiane; visite ai depositi o agli spazi non accessibili dei grandi musei. Il tutto collaborando con gli spazi espositivi per dare accesso ai viaggiatori a zone dei musei di grandi città italiane che risultano solitamente chiuse al pubblico.
“L’alleanza con Artribune corona l’anniversario dei 50 anni di Viaggi dell’Elefante e arricchisce le proposte di viaggi specialistici in Italia” – commenta Ducrot. – “Il mondo dell’arte ha un ruolo centrale per l’offerta di viaggi e tipologia di clientela: mostre, fiere dell’arte che attraggono valori per miliardi, antiquari, gallerie, artigiani, studi di artisti si armonizzano con il contesto storico e accrescono il valore e l’attrattività del territorio. Il turismo culturale è sì utile all’economia del territorio ma ha anche valenze sociali e rivolte alla sostenibilità ed educazione. Sempre più la nostra clientela cerca l’autenticità connessa al nostro patrimonio culturale. Ecco perché l’organizzazione di viaggi specialistici verso questo mondo può essere un catalizzatore della comunità appassionata e che desidera aggregarsi per fare esperienze di viaggi uniche”.