
(AGENPARL) – gio 05 ottobre 2023 SANITÀ, GUIDOLIN (M5S): “CHI HA I SOLDI SI CURA, CHI NON LI HA MUORE. SISTEMA FOLLE”
Roma, 5 ott. – “Nei nostri ospedali e nelle strutture sanitarie mancano sempre di più infermieri, Oss e medici. In Italia nessuno più vuole lavorare nel mondo della sanità. Ma ci siamo chiesti davvero il perché? Ad oggi quelli del governo Meloni sembrano vivere su un altro pianeta. Le risposte a questa piaga spiegano esse stesse il problema. Da una parte il definanziamento della sanità pubblica previsto in legge di Bilancio, dall’altra l’ipotesi ventilata di spalancare le porte del numero chiuso all’università. È evidente che non hanno la minima concezione dei gravi problemi che affronta tutto il personale sanitario. Perché quelli che durante la pandemia venivano chiamati “eroi” oggi sono condannati ad una sofferenza che non trova risposta. Con l’inflazione alle stelle, il personale sanitario sottopagato del nostro Paese spesso non riesce neanche a condurre una vita dignitosa, lotta ogni giorno con stipendi da fame che a malapena coprono le spese di mutui e affitti alle stelle. I salari non sono nemmeno lontanamente paragonabili ai colleghi europei e i turni sono massacranti. E purtroppo, sempre più spesso i più bravi, quelli che lavorano di più e si assumono le responsabilità, si vedono scavalcati dal raccomandato imposto dal politico di turno. Un potere ingiusto che il governo vuole accrescere con l’autonomia differenziata”. Lo scrive in una nota Barbara Guidolin, Senatrice del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali.
“Le figure professionali della nostra sanità – prosegue Guidolin – sono abbandonate a loro stesse. Il loro aggiornamento manca da 20 anni. È il caso degli Oss, che dopo l’enorme lavoro fatto nella scorsa legislatura per dare finalmente loro il ruolo sociosanitario, vedono fermi da mesi l’aggiornamento e la creazione del nuovo profilo specializzato in conferenza Stato-Regioni. E pensare che solo questo risolverebbe gran parte del problema della carenza di infermieri. Ma non ci sono solo gli Oss. Assistenti Sociali, ostetriche, infermieri, logopedisti, fisioterapisti e tanti altri ignorati dal sistema. Il nostro personale sanitario, quello che si prende cura della nostra salute, è chiuso in una prigione di ospedali pubblici fatiscenti, carriere compromesse dal clientelismo della politica, precarietà e paghe insufficienti. Tutto questo con responsabilità enormi e un carico emotivo pesantissimo, per un lavoro che già di per sé, ogni giorno, comporta il contatto con l’angoscia e la sofferenza.
Ma chi lo farebbe un mestiere del genere in queste condizioni? Solo ieri il rapporto Gimbe ha denunciato gli ennesimi tagli del governo Meloni che segneranno la fine della sanità pubblica. Come se nulla fosse la premier ha risposto che effettivamente i tagli ci saranno e che le risorse disponibili devono essere sfruttate meglio. Ma da chi? Da quel sistema di potere regionale che loro stessi alimentano e che vogliono potenziare con l’autonomia differenziata? Ma come si fa, cara Meloni, a curare le persone senza soldi? Come si fa a garantire quel diritto costituzionale che dovrebbe garantire ‘cure gratuite agli indigenti’, come recita l’articolo 32? Secondo il governo, semplicemente, non si fa. Chi ha i soldi si cura, chi non li ha muore. È questo il folle sistema che stanno creando” conclude Guidolin.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle