
[lid] È partita da l’anno scorso la protesta dei consorziati del consorzio di bonifica centro attraverso il comitato bonifica sostenibile con un ricorso al TAR che ha di fatto annullato la delibera consortile 32/2021 e nonostante la sentenza il commissario straordinario Daniela Valenza continua ad emette cartella da capogiro su terreni addirittura espropriati, senza tenere conto ne della sentenza del TAR e nemmeno della sentenza della corte costituzionale 188/2018. Un pubblico ufficiale che dovrebbe applicare la Legge, fa finta di non vederla, classico in Italia, quando le sentenze vanno a favore dei cittadini non vengono mai prese in considerazione.
In sintesi, il T.A.R. ha annullato gli aumenti disposti nel 2021 perché posti in difformità al piano di classifica, che è la fonte regolamentare per l’individuazione dei benefici facenti capo ai singoli consorziati, ed ha specificato che le esigenze di bilancio e le perdite delle gestioni economiche del Consorzio non possono far carico alla gestione tributaria.
Non passano due mesi che il Consorzio prende quegli stessi aumenti e li rispalma su tutti i contribuenti, determina la contribuenza 2023 come aveva fatto nel passato ed arrivano avvisi di pagamento triplicati.
A rafforzare la incostituzionalità del consorzio arriva l’approvazione del CONSIGLIO REGIONALE – di maggioranza ed opposizione uniti tutti appassionatamente – che nella III Commissione Agricoltura ha approvato questi aumenti illegittimi: chi alzando la mano, chi non interessato ma rappresentato per delega, chi uscendo dall’aula senza avere il coraggio di stampare un bel NO su quella delibera. A quanto sopra descritto si aggiunge che i consorzi di bonifica della regione Abruzzo applicano bollette incostituzionali secondo la sentenza della suprema corte 188/214, la quale recita testuali parole: quanto alle spese afferenti al conseguimento dei fini istituzionali dei Consorzi, è dovuto «indipendentemente dal beneficio fondiario» invece che «in presenza del beneficio». In sostanza se non c’è beneficio non ci può essere tributo! I nostri consorzi vanno avanti a barra dritta continuano ad emettere cartelle incostituzionali senza attenersi al regolamento regionale che impone i piani di riparto e piani di classifica. Ieri nella protesta era presente anche il Cospa Abruzzo che ha in animo di raccordare tutti i vari comitati regionali e organizzare una grande manifestazione davanti l’assessorato all’agricoltura oltre alle denunce che verranno indirizzate agli organi preposti per l’incostituzionalità degli atti amministrativi.
Il Cospa Abruzzo Dino Rossi