
(AGENPARL) – ven 22 settembre 2023 CGIL SICILIA
UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Appalti: Fillea Cgil Sicilia chiede che “il rinvio a martedì della
discussione all’Ars per il recepimento del nuovo codice sia l’occasione
per rivederlo”
Pistorio: “La sua applicazione in Sicilia segnerebbe la resa agli
interessi criminali”
Palermo, 22 set- Il rinvio a martedì della discussione all’Assemblea
regionale siciliana sul recepimento del nuovo codice degli appalti “può
essere l’occasione per rivedere una norma che, se applicata in Sicilia,
segnerebbe la resa della sana politica agli interessi criminali,
riorganizzati per mettere le mani sul sistema dei lavori edili pubblici
e privati”. Lo sostiene Giovanni Pistorio, segretario generale della
Fillea Cgil regionale. Pistorio sottolinea “le peculiarità del rapporto
mafia- politica- pubblica amministrazione nell’Isola”. Un rapporto che
definisce “naturale e connaturato, diversamente che in altre parti del
Paese” e che “ con le nuove regole, che permetterebbero alla mafia di
determinare anche il sistema di ideazione degli appalti, rischia di
avere come conseguenza finale il controllo mafioso dei processi e delle
istituzioni democratiche per appropriarsi interamente delle attività
economiche sul territorio”. La Fillea e la Cgil hanno già a più riprese
lanciato il grido d’allarme : “Con una norma che prevede gli affidamenti
diretti per appalti sotto i 150 mila euro senza confronto delle offerte
e con la procedura negoziata per lavori fino a 5 milioni, che in
Sicilia costituiscono il 95% degli appalti – dice Pistorio – il rischio
che un intero contesto sociale possa essere occupato da attività
assegnate o gestite in maniera illecita è concreto. Non solo
l’assegnazione dei lavori- rileva- ma anche il sistema delle forniture,
della selezione della manodopera e della formazione professionale”. Il
segretario della Fillea regionale sottolinea: “Oggi ci sono
amministrazioni che resistono a pressioni e minacce, ma se il codice
degli appalti verrà tout court recepito in Sicilia, Cosa Nostra avrà
armi in più per cercare di controllare le istituzioni democratiche”. Per
Pistorio “il pericolo che si possa ricreare il tavolino di Siino.
Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra è concreto. Soprattutto in
Sicilia dove il sistema criminale si è evoluto. Chiediamo che l’allarme
lanciato a più riprese da Cgil e Fillea e finora caduto nel vuoto senza
neanche un confronto venga raccolto”.