
(AGENPARL) – mar 19 settembre 2023 COMUNICATO STAMPA
Agroalimentare in Emilia Romagna, confronto tra sindacato e
imprenditori. Onofrio Rota (Fai-Cisl): “Su giovani, clima e scenari
internazionali serve un cambio di passo”
Il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia, per un valore
di 580 miliardi di euro nel 2022, nonostante le difficoltà legate
alla pandemia, alla crisi energetica scatenata dalla guerra in
Ucraina e allo scenario dettato dai cambiamenti climatici. Il made in
Italy agroalimentare vale oggi quasi un quarto del Pil nazionale. Se
puntiamo lo sguardo sul comparto in Emilia Romagna, il rapporto 2022
della Regione evidenzia come il valore della produzione che si è
attestato attorno ai 5,8 miliardi di euro, registrando un aumento su
base annua di 455 milioni, pari ad un incremento dell’8,5%. Bene
anche le esportazioni dell’Emilia-Romagna di prodotti
agroalimentari che nel 2022 hanno superato i 9 miliardi di euro,
quasi il 16% di quanto venduto all’estero dall’Italia.
È quanto emerso dal confronto organizzato oggi dalla Fai-Cisl Emilia
Romagna, federazione agroalimentare e ambientale della Cisl, in una
giornata di formazione che ha coinvolto il gruppo dirigente.
“L’Emilia Romagna si contraddistingue anche per le 44 Dop
alimentari e le 30 Igp sul vitivinicolo, che rendono le produzioni
regionali importanti non solo in termini quantitativi ma soprattutto
qualitativi – ha sottolineato il segretario generale Fai Cisl
Emilia Romagna Daniele Saporetti, che ha aperto l’incontro – Le
alluvioni dello scorso maggio hanno messo in ginocchio il settore,
con oltre 10 miliardi di danni subiti dalle aziende, già appesantite
da altri effetti dei cambiamenti climatici, che già colpiscono il
comparto. Sono migliaia i posti di lavoro a rischio, e il dialogo di
oggi tra sindacato e impresa è occasione per definire un percorso
comune da avviare”.
Alla tavola rotonda sono intervenuti il Segretario Generale Fai-Cisl
nazionale Onofrio Rota, il Direttore Generale di Agrintesa Cristian
Moretti, Fabio del Miglio, Direttore Generale di Greci e Marco
Stoppa, coordinatore sviluppo prodotti di Orogel, moderati da Monica
Lattanzi.
“L’agroalimentare è un settore strategico e in grande trasformazione
con una presenza, soprattutto in agricoltura, del 35% di lavoratori
immigrati, che nel 2030 saranno secondo le nostre proiezioni il 50%
del totale – ha detto il Segretario Generale Fai-Cisl Onofrio Rota –
Il dialogo continuo con il mondo imprenditoriale è funzionale a
individuare azioni che sappiano mutare le criticità in opportunità.
Gestione dei flussi migratori lungimirante, formazione e inclusione,
valorizzazione degli enti agricoli bilaterali territoriali, potranno
dare risposte su tanti fronti, soprattutto alla carenza di
manodopera. Continua, su questo ambito, la nostra lotta per la
legalità, per il superamento dei ghetti e per il contrasto allo
sfruttamento del lavoro irregolare, con la campagna “Mai più ghetti”
e con il monitoraggio alla clausola di condizionalità sociale nella
PAC. Ma serve lavorare anche sulle professionalità, affrontare in
maniera strutturale l’emergenza climatica, investire sulla sicurezza,
sull’innovazione. Non ultimo – ha aggiunto Rota – aumentare il
coinvolgimento dei lavoratori nei processi aziendali, come propone la
legge di iniziativa popolare lanciata dalla Cisl: così si potrà
dare vero rilancio al comparto e aumentare qualità e reddito del
lavoro nell’agroalimentare”, ha concluso il sindacalista.
Ufficio stampa Fai-Cisl, 19 settembre 2023
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