
(AGENPARL) – ven 11 agosto 2023 Maladepurazione, scarichi abusivi, inquinamento e crisi climatica restano la principale minaccia
per mare e laghi italiani e per la loro biodiversità
Il bilancio di Legambiente con le sue campagne Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023
Oltre i limiti di legge il 32% dei campioni di acque marine e lacustri monitorate in 18 regioni
Foci dei fiumi, canali, corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago i punti più critici
Preoccupa lo stato di salute del mare italiano con un punto oltre i limiti di legge ogni 78 km di costa
Legambiente: “Fondamentale invertire la rotta con tre azioni.
Il Governo Meloni nomini il nuovo commissario per la depurazione, si completino gli interventi sulla rete impiantisca prevedendo più risorse. Si istituiscano più aree marine protette entro il 2030
a partire da quelle ancora in stallo come quella della Costa di Maratea, del Conero e del Piceno.
Sul fronte energetico, il Paese punti anche sull’eolico offshore sbloccando i progetti
in attesa da anni della valutazione statale”
Focus: eolico offshore, la mappa dei 72 progetti in attesa di valutazione
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Maladepurazione, scarichi abusivi, inquinamento e crisi climatica restano la principale minaccia per mare e laghi italiani e per la biodiversità. Su un totale di 387 campioni prelevati nelle acque marine e lacustri della Penisola, ben il 32% (124 su 387), è risultato oltre il limite di legge. Tra i punti più critici: foci dei fiumi, canali, corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago. Preoccupa, in particolare, lo stato di salute del mare italiano con un punto oltre i limiti di legge ogni 78 km di costa, e poi la scarsa informazione relativa alle zone dove vige il divieto di balneazione. Un mare magnum che, insieme ai laghi, si trova a fare i conti anche con la crisi climatica: dall’aumento della temperatura delle acque superficiali alle ondate di siccità all’arrivo di specie aliene come il granchio blu, e poi l’aumento degli eventi meteo estremi che colpiscono soprattutto i comuni costieri, 712 quelli che si sono verificati dal 2010 a giugno 2023 in 240 aree costiere, 186 le vittime. È quanto emerge in sintesi dal bilancio complessivo tracciato da Legambiente con Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023, le due campagne itineranti dell’associazione ambientalista che da giugno ad inizio agosto hanno fatto tappa in 18 regioni e 40 laghi della Penisola.
Le due campagne, giunte rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione e realizzate con le partnership principali di CONOU, Novamont, ANEV, Renexia e la media partnership di Nuova Ecologia, hanno visto in azione più di 200 volontari dei regionali e circoli di Legambiente su tutto il territorio impegnati nel prelevare i campioni d’acqua sottoposti poi ad analisi microbiologiche. Indagata, come di consueto, la concentrazione nelle acque di parametri di tipo microbiologico, quali Enterococchi intestinali ed Escherichia coli: sono stati considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010); “fortemente inquinati” quelli in cui almeno uno dei parametri supera per più del doppio il valore normativo. Le analisi di Legambiente non vanno a sostituire o invalidare i campionamenti effettuati dalle autorità competenti, ma vogliono stimolare da parte loro la soluzione all’origine del problema della depurazione nel nostro Paese, per prevenire i problemi di qualità delle acque.
Proposte Legambiente: tre le proposte che lancia oggi l’associazione ambientalista all’Esecutivo e che hanno al centro i temi chiave delle due campagne: lotta alla maladepurazione, tutela della biodiversità, sviluppo dell’eolico offshore. Sul fronte maladepurazione, per Legambiente è fondamentale che il Governo Meloni nomini il nuovo commissario per la depurazione per dare continuità rispetto a quanto fatto dal precedente commissario, si completino gli interventi sulla rete impiantisca prevedendo più risorse. Ad oggi pesano sull’Italia quattro procedure di infrazione per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue (91/271/CEE); l’ultima (2017/2181) è ancora in fase di istruttoria, le prime tre sono già sfociate in sentenza di condanna e in particolare la prima, risalente al 2004, è giunta fino alla sanzione pecuniare. Dal punto di vista economico, il nostro Paese l’Italia ha già pagato sanzioni pecuniarie per oltre 142 milioni di euro.
Sul fronte tutela biodiversità, si acceleri il passo nella istituzione di nuove aree protette per raggiungere gli obiettivi della Strategia della UE sulla biodiversità che propone il 30% di territorio e di mare protetto entro il 2030: ci sono inspiegabilmente in stallo da anni decine di Parchi e di Aree marine protette come quella della Costa di Maratea, in Basilicata, o quelle della Costa del Monte Conero e della Costa del Piceno, nelle Marche. Ad oggi la copertura nazionale di superficie protetta, al netto delle sovrapposizioni tra aree naturali protette e siti natura 2000, è pari all’11,2% ed è ancora insufficiente a proteggere adeguatamente la biodiversità che nel contesto euromediterraneo registra l’81% degli ecosistemi ancora a rischio. Sul fronte dell’eolico off-shore, Legambiente chiede che si accelerino le procedure autorizzative dei 72 progetti ancora in attesa di valutazione statale. I progetti sono principalmente situati lungo le coste di Sicilia, Sardegna e Puglia, seguite da Lazio, Calabria, Emilia-Romagna e Molise.