
(AGENPARL) – gio 22 giugno 2023 CGIL SICILIA
UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Sanità: in tanti sabato a Roma dalla Sicilia per la manifestazione
nazionale di Cgil e associazioni Mannino ( Cgil Sicilia), “Vertenza
anche col governo regionale che non può continuare a sottrarsi rispetto
alle sue responsabilità su una sanità allo sfascio”
Palermo, 22 giu- Liste di attesa interminabili per prestazioni
specialistiche negli ospedali o nelle strutture convenzionate, reparti
che chiudono, personale che manca, corsie che si svuotano di medici. E’
la drammatica situazione della sanità pubblica in Sicilia, regione ad
alto tasso di disoccupazione e di povertà e con un’età media che si va
alzando. Lo rileva la Cgil Sicilia, col segretario generale Alfio
Mannino .“ Per questo- dice Mannino- parteciperemo numerosi sabato a
Roma alla manifestazione nazionale per rivendicare investimenti per
rilanciare il servizio sanitario pubblico e fermare la strisciante
privatizzazione del sistema. Ma per questo anche – sottolinea il
segretario della Cgil- lanciamo la vertenza sanità al livello regionale.
Il governo Schifani è infatti più impegnato sul fronte degli incarichi,
delle poltrone e della bassa cucina politica che su quello del diritto
alla salute delle cittadine e dei cittadini e questo non è accettabile”.
La Cgil assieme alla categorie Funzione pubblica e Spi ha elaborato una
piattaforma rivendicativa che consegnerà nei prossimi giorni al
presidente della regione e all’assessore regionale alla Salute. “Qua-
afferma Mannino- chiudono pure i Pronto Soccorso, sono in difficoltà
anche i reparti di emergenza e urgenza e a soffrire di più sono
ovviamente le aree interne. I vuoti di organico sono enormi e molti
medici a causa di condizioni di lavoro e contrattuali insoddisfacenti si
spostano nel privato. Se il governo nazionale- osserva Mannino- deve
mettere più risorse nel Fondo nazionale per la sanità e sbloccare i
concorsi e i rinnovi contrattuali, c’è tutta una partita che riguarda la
riorganizzazione delle reti ospedaliera e della emergenza-urgenza,
della medicina del territorio oggi inadeguata e dell’integrazione socio-
sanitaria, rispetto alla quale la regione non può continuare a
sottrarsi, come ha fatto finora eludendo anche il confronto con le parti
sociali”.“La nostra regione- dice Maria Concetta Balistreri, segretaria
generale dello Spi Cgil Sicilia- ha il più alto tasso di over 65
d’Italia. Con l’aumentare dell’età aumentano le patologie cronico-
degenerative. Il 20% degli anziani presenta tre cronicità e ci sono 11
mila disabili gravi. Questa platea di anziani dovrebbe potere contare su
un’organizzazione dell’attività territoriale h24, su servizi sanitari
territoriali, sull’assistenza domiciliare integrata, sulla
riabilitazione e su una gestione delle lungodegenze sufficiente per
numero, distanza e qualità dell’assistenza. La nostra vertenza è
finalizzata a raggiungere questi obiettivi”. Per Cgil, Funzione
pubblica e Spi investire sulla sanità pubblica significa anche
rinfoltire gli organici di medici, ausiliari, infermieri. “ Ne mancano
tanti- afferma il segretario generale della Funzione pubblica Cgil
Sicilia Gaetano Agliozzo- e tra partite, Iva, co.co.co e assunti
direttamente dagli enti attraverso cooperative c’è troppo precariato.
Occorre procedere con le stabilizzazioni, internalizzando anche servizi
come quelli degli ausiliari e sbloccare i concorsi. Le previsioni del
Pnrr e l’implementazione della medicina territoriale- aggiunge- rendono
peraltro necessario ampliare la platea delle 17.704 unità previste a
livello territoriale dai piani triennali del fabbisogno di personale”.
“Senza una regia regionale- sottolinea Alfio Mannino- tutto questo però
non sarà possibile La mobilitazione in campo attualmente per la sanità
pubblica, sia al livello nazionale che regionale e territoriale con
iniziative che si moltiplicano e che proseguiranno anche nei prossimi
tempi – sottolinea il segretario della Cgil- è l’occasione buona
affinchè il Presidente della Regione Renato Schifani-faccia sentire la
sua voce e dica con chiarezza, assumendo impegni precisi,se sta dalla
parte della Sicilia e dei siciliani. E lo faccia anche ritirando il suo
appoggio allo scellerato progetto di Autonomia differenziata che
assesterà un colpo mortale anche alla sanità siciliana che sarà sempre
più lontana da standard accettabili. Con una sanità pubblica più fragile
e la crescente privatizzazione di servizi e prestazioni che sta anche
lanciando le assicurazioni- conclude Mannino- le cure non saranno più un
diritto di tutti ma solo di chi potrà permetterselo, come del resto
accade già oggi con i cosiddetti viaggi della speranza che convogliano
pazienti e risorse sia regionali che private fuori dalla Sicilia, verso
le strutture ospedaliere più performanti. Noi vogliamo che questa
situazione cambi”.