
(AGENPARL) – mar 20 giugno 2023 Si inoltra la nota integrale giunta a questo ufficio stampa
Patrizia Biagi
Ufficio Stampa
Comune di Palermo
Il Comune di Palermo subordina alla discrezionalità politica la valutazione
di progetti rispetto ai quali la qualità dovrebbe essere l'unico criterio
adottato.
Lo denunciano i gruppi dell’opposizione Progetto Palermo, Partito
Democratico, Movimento 5 Stelle e Misto, che oggi hanno chiesto durante il
consiglio comunale il ritiro del bando per servizi ricreativi estivi
rivolti ai bambini e alle bambine pubblicato ieri e che prevede come
requisito obbligatorio di partecipazione la presentazione di una "lettera
di condivisione" da parte del Presidente della Circoscrizione.
"Una richiesta – afferma la consigliera Mariangela Di Gangi – che in
assenza di qualsiasi coinvolgimento dei Consigli di circoscrizione, né di
alcuna programmazione, si trasforma di fatto in un sostegno meramente
politico e di parte a cui dovrebbero sottostare tutti i candidati. Di fatto
un parere politico per essere ammessi alla selezione."
E le anomalie dell'avviso non si fermano qui, visto che sono stati previsti
tempi strettissimi per la presentazione delle offerte (solo 10 giorni),
"senza indicare chiari obiettivi educativi/aggregativi, né elementi di
valutazione qualitativa, imponendo appunto una divisione iniqua
territoriale fra le circoscrizioni, né prevedendo contributi aggiuntivi per
il supporto e l'inclusione di bambini e bambine con disabilità”.
Quanto basta, secondo i consiglieri Massimo Giaconia, Alberto Mangano,
Carmelo Miceli, Rosario Arcoleo, Giuseppe Lupo e Fabio Giambrone, Giuseppe
Miceli e Antonino Randazzo e le consigliere Mariangela Di Gangi, Teresa
Piccione e Concetta Amella perché l'avviso venga ritirato in autotutela
dalla dirigenza comunale, anche perché "al di là del fatto che anche
stavolta l’amministrazione sceglie di non valorizzare il lavoro degli
organismi su cui dovrebbe poggiare il rilancio del decentramento, ciò
espone certamente ad una valanga di ricorsi che andrebbero a bloccare
proprio le attività estiva per i bambini. Una beffa oltre il probabile
danno economico."
“Evitare che siano i bambini e le bambine a pagare del colpe del
pressappochismo è – concludono – ovviamente la priorità assoluta”.