
(AGENPARL) – ROMA lun 19 giugno 2023
La riforma «è un importante passo avanti sul terreno delle garanzie, anche se la strada è ancora lunga». A parlare è Francesco Greco, presidente del Consiglio nazionale forense, commentando la riforma della Giustizia del ministro Carlo Nordio.
A convincere di più il presidente del Cnf è «sicuramente l’abrogazione del reato di abuso di ufficio, una necessità di cui si parlava da tempo e che finalmente il ministro ha attuato», ma «interessante», spiega, è «anche la possibilità di contatto tra il giudice e l’indagato prima della eventuale emissione di misura cautelare», nonché «l’inappellabilità delle sentenze di assoluzione da parte del pm, e le limitazioni alla pubblicazione delle intercettazioni di soggetti terzi estranei alle indagini. Poco convincenti le possibilità di deroga a questa ultima norma e la limitazione ai soli reati a citazione diretta del principio di inappellabilità della sentenza».
Quanto all’accusa di “bavaglio” sulle intercettazioni, Greco osserva: «Mi sembra che il disegno di legge Nordio coniughi in modo bilanciato tre pilastri fondamentali della nostra Costituzione: la presunzione di innocenza, il diritto alla riservatezza e il diritto all’informazione. La stretta sulle intercettazioni a tutela del terzo estraneo è una positiva evoluzione della protezione della riservatezza delle persone estranee alle indagini. Le intercettazioni sono un mezzo molto utile per le indagini, che però vanno regolamentate. Sono un mezzo invasivo di ricerca della prova ma non vediamo motivi validi per pubblicare dialoghi di terzi che non hanno alcuna attinenza con le indagini».
La riforma approda alla Camera martedì 20 giugno.