(AGENPARL) - Roma, 7 Giugno 2023(AGENPARL) – mer 07 giugno 2023 *Andrea Agostinelli, **allenatore**, è intervenuto a Radio Marte nel corso
di Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni:* *“L’esperienza con il
Benevento è stata un'esperienza nuova visto che la Campania l'ho girata
quasi tutta. È stata un'esperienza forte, perché quando sono arrivato c'era
un po' di devastazione mentale e pessimismo, e forse sono riuscito a ridare
speranza in certi momenti a questa squadra che se l'è giocata con tutti.
C'è stata una ripresa sotto il profilo dei numeri e dei gol. Sono stato
anche premiato dalla gente di Benevento, che ringrazio, come ringrazio
anche il presidente Vigorito che mi ha dato questa opportunità e mi ha
fatto rimanere nell’organico della società*. *Il fatto di lasciare una
squadra quando si vince non sempre è giusto. Molte volte un allenatore
lascia perché sa che più di quello non si può fare. Date le pressioni di
una città come Napoli, ricordo l'anno scorso Spalletti quante critiche ha
ricevuto, forse ha avuto ragione a prendere un anno sabbatico. Il prossimo
allenatore del Napoli, intanto si dovrà fare il segno della croce perché
arriva in una piazza dove è stato fatto un calcio stratosferico e vincente.
Se sarà Italiano, devo dire che lui ha qualità e lo ha dimostrato in una
piazza non facile come Firenze. Ha fatto cose che nessun altro allenatore
ha fatto a Firenze, dimostrando di essere un allenatore importante.* *È
giusto elogiare anche lo staff medico perché quando si vince bisogna dare
merito a tutti. Non di meno allo scouting, straordinariamente importante
per la riuscita di questi giocatori. Non credo che nel Napoli ci siano
situazioni da migliorare. L'ho trovata una squadra perfetta come l'Atalanta
di qualche anno fa con Gasperini, Papu Gomez e Ilicic. Non ho trovato un
punto debole e credo che i numeri mi diano ragione. Se fossi io
l'allenatore del Napoli vorrei che Osimhen non fosse mai ceduto”.*
*Renzo Ulivieri, **presidente AssoAllenatori**, è intervenuto a Radio Marte
nel corso di Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni:* *“Mi
dispiace che Spalletti sia andato via dal Napoli, da un lato. Dall'altro
credo che sia stata una scelta molto ponderata perché Spalletti non si
muove d'istinto. Sono convinto della sua spiegazione, vera e razionale,
quando dice che in queste condizioni probabilmente non sarei in grado di
ripetere quello che ho fatto lo scorso anno perché mi mancano un po' di
forze. Mi sembra un'affermazione molto logica, coerente, seria e molto
sincera. È chiaro che un grande nome internazionale come allenatore
potrebbe avere qualche difficoltà iniziale perché deve capire il nostro
campionato. Un primo periodo di difficoltà quindi lo avrà come lo hanno
avuto tutti gli allenatori che sono arrivati in Italia. È chiaro quindi che
la società che sceglie in questo modo corre un piccolo rischio.Italiano ha
fatto tre anni di Serie A e con la Fiorentina ha anche espresso un buon
calcio. È adatto al sistema di gioco di Spalletti e, dunque, cambierebbe
poco di una squadra che ha bisogno di cambiare pochissimo, e secondo me
Spalletti avrebbe aggiunto giusto qualcosa. Con questi uomini se arrivasse
un allenatore e volesse cambiare sbaglierebbe. Se, invece, volesse
aggiungere una qualche varietà mi sembra l'atteggiamento più giusto e
Italiano queste cose le sa fare. Per me l'espressione “calcio propositivo”
non vuol dir nulla. Italiano ha un concetto di difesa molto alto, andando
ad aggredire gli avversari e lasciando parità numerica dietro. Quindi
qualche rischio lo prende insieme ai vantaggi. Non c'è mai un atteggiamento
che porta solo vantaggi e nessun rischio. Spalletti ha dato, quest'anno,
molta importanza alla riconquista della palla. Ma la riconquista a varie
altezze. Perché se uno la pensa con l'idea bislacca del calcio propositivo,
che vuol dire recuperare palla sulla trequarti avversaria, la volta che
recupera palla con la difesa si meraviglia. E invece talvolta si recupera
palla in alto, a volte a metà e qualche volta in basso. Il Napoli queste
meraviglie non le ha mai mostrate. Anzi quando recuperava in basso e
rilanciava direttamente verso Osimhen era ancora più pericoloso. Italiano
non è ancora duttile tatticamente, ci dovrà arrivare, ma già il fatto di
aver provato il 4-2-3-1 lascia ben sperare. Noi come scuola allenatori
stiamo pensando al calcio del futuro che probabilmente sarà questo. È
chiaro però che se hai dei fenomeni in squadra puoi non cambiare niente.
Devono essere gli altri ad adattarsi”*
*Fabrizio Lucchesi, dirigente e consulente di mercato, è intervenuto a
Radio Marte nel corso di Marte Sport Live condotto da Dario
Sarnataro:** “L’addio
di Spalletti? Per come è andata è stata probabilmente la soluzione
migliore, difficile da prendere ma se i rapporti arrivano ad un certo punto
è meglio chiudere, altrimenti si andrebbe a rovinare anche quello di
irripetibile che è accaduto. Spalletti farà un anno sabbatico e troverà un
altro progetto interessante, magari la Nazionale, per esprimere il suo
grande valore. Italiano e Milenkovic per Spalletti e Kim? Beh,
cambierebbero gli interpreti. In ogni caso la scelta dell’allenatore è
complicata e molto delicata, perché deve essere funzionale alla società, ai
calciatori e ovviamente anche al tipo di calcio sin qui espresso dal
Napoli. Alla fine, poi, la differenza la faranno gli interpreti in campo.
Spalletti è stato bravo non solo come tattico ma come gestore di uomini e
di spogliatoi, perchè la gestione fa più punti della sommatoria dei valori
tecnici. I punti sono il risultato della gestione dei momenti di
difficoltà, la capacità di sfruttare le doti dei calciatori, dal punto di
vista tattico e umano, è uno dei segreti del successo di un allenatore e
quindi di un club. Inoltre dovrà essere scelto un allenatore che va
d’accordo con De Laurentiis, perchè la sintonia tra presidente e allenatore
è fondamentale. L’importante è che ci sia chimica tra proprietà ed area
tecnica per produrre risultati”.*
*Gennaro Iezzo, **ex capitano del Napoli e allenatore**, è intervenuto a
Radio Marte nel corso di Marte Sport Live condotto da Dario Sarnataro: “**In
questo momento secondo me il Napoli ha maggiore difficoltà a scegliere il
nuovo allenatore giusto e non a trovare quelli che accettano l’incarico.
L’eredità di Spalletti è molto importante e complessa. Tanti allenatori
farebbero carte false per venire a Napoli con una squadra del genere, che
può fare bene anche in Champions oltre che in serie A. Il club è
importante, la difficoltà sta nell’individuare il profilo giusto in questo
momento. Il nuovo tecnico deve avere la capacità di sostenere le pressioni
di Napoli? Sì, indubbiamente, ma se fosse scelto Italiano non ci sarebbero
problemi. Vincenzo ha grande carattere, forse deve limare qualcosa a bordo
campo, perchè lui è un martello. Quando ti devi confrontare con giocatori
più importanti sarebbe il caso di avere maggiore diplomazia, anche per
gestire al meglio certi calciatori. In ogni caso Italiano dal punto di
vista della personalità non avrebbe problemi a sostenere una piazza come
Napoli. Per lottare per la Champions è chiaro che bisognerebbe confermare
lo zoccolo duro ma è ovvio che il Napoli non deve avere l’obbligo di
vincere la coppa. Poi capita che l’Inter arrivi in finale, ma anche gli
azzurri potevano arrivarci. Sono state solo casualità**”.*