
(AGENPARL) – ven 26 maggio 2023 Autori tà Garante dei diritti del l’ Infanzia e del l’ Adolescenza – Comune di Palermo
Comune di Palermo
Autorità Garante dei diritti del l’Infanzia e del l’Adolescenza
AGIA Palermo
SOS Minori
Giovanna Perricone Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza Comune di
Palermo
Una giornata di testimonianza come il 27 Maggio, ci ricorda l’emanazione della legge 176 del 1991,
che ha assunto la Convenzione ONU sui diritti dell’I nfanzia e dell’Adolescenza in una città
(Palermo) dal 2013 “Città amica dei bambini” .
Si tratta di una testimonianza che, però, ci impone di uscire dalla retoricità proprio per non sminuire
il valore di questo dettame legislativo, anche e soprattutto nel g uardare alla reale condizione sociale,
psicologica, educativa in cui si trovano i minori.
I fatti di cronaca che hanno come protagonisti bambini, bambine e adolescenti, infatti, sembrano
scuotere le coscienze degli adulti, professionisti, operatori dei Se rvizi, Amministrazioni, e
naturalmente genitori e comunque adulti; ed ecco che in quel momento si comincia a parlare con
grande foga di Comunità educante, di povertà educativa, di servizi di prossimità, e ancora di
psicoterapia, di Hikikomori, di minori p sichiatrici, spesso non ricordando che il minore non è il suo
disagio o la sua psicopatologia o la sua sindrome. Si avviano così Patti, Reti, Convenzioni, Accordi
Nazionali, Comitati e Tavoli tecnici, che diventano spesso l’eldorado, il “farmaco” risolutiv o che
trova nei proclami il mezzo di discussione.
Parafrasando Lucio Dalla, questi proclami sembrano descrivere tante novità enfatizzandole … così
le parole del cantautore…
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti q uanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno….
e dalle en fatizzazioni delle novità si sviluppano così le iniziative “Botta e Risposta”, che con
legittimità e dimostrazione di sensibilità del pubblico e del privato vengono spesso messe in campo
anche con celerità.
Il ruolo del Garante allora é ricordare a tutti e a se stessa di operare non solo in virt ù dei bisogni
estemporanei che emergono, ma invece, definendo una visione condivisa d’intervento e quindi di
conseguenza fare scelte operative che non si riducano ad una “pratica” fine a se stessa, fare scelte di
contrasto o di promozione che non si riducano a dei tentativi di mettere in campo attività che non
abbiano un progetto, sviluppare la razionalizzazione delle risorse evitando di mettere in campo
attività che non siano orientate da chiare e consapevoli prosp ettive per le quali altrimenti non
potremo mai parlare di “Buone pratiche” ; anche perché spesso la mancanza delle visioni, del
progetto condiviso e la conseguente mancanza di misurazione degli esiti non ci permetteranno mai
di parlare di “Buone pratiche” . Il Garante ricorda a se stessa e a tutti gli Enti interessati che solo
un’attenta misurazione, non ridotta esclusivamente ad indicatori di processo e di prodotto, ci
consegna una “Buona pratica” che può aspirare a diventare di sistema. Se pensiamo a quan ti
Autorità Garante d ei diritti del l’ Infanzia e del l’ Adolescenza – Comune di Palermo
finanziamenti sono stati dati negli ultimi trent’ anni, soprattutto in certi quartieri, l’interrogativo
sulle “B uone pratiche ” sorge spontaneo.
Se è vero poi che ci sono dei quartieri dove alcune forme di disagio emergono in modo massivo ce
ne sono altr i dove altre forme di disagio forse più subdole, più nascoste decidono del destino degli
uomini e delle donne del futuro, che questi bambini e questi adolescenti rappresentano.
D’altra parte l’esigenza di tali pratiche di sistema validate è attestata da d ati incontrovertibili, come
quello che vede il tasso di dispersione nella nostra popolazione scolastica emergere nella classifica
nazionale; condizione questa che non può essere attribuita alla responsabilità della scuola, che viene
sempre coinvolta in tut ti i mali che affliggono il mondo minorile. Alla scuola vanno dati i giusti
supporti in termini di coerenza e congruenza e non di appesantimento e sovrapposizione. Anche
oggi la scuola è l’istituzione che può prendere in carico il futuro dei nostri bambini e adolescenti,
attraverso gli strumenti che la caratterizzano e con il supporto del pubblico e del privato, ma senza
cambiarne la natura istituzionale.
Molte delle risposte ai bisogni che hanno fatto la storia dell’intervento nel sociale vanno forse
ripe nsate, non solo nell’ottica della risposta a tali bisogni, ma soprattutto nella logica di trasformare
i bisogni, per esempio facendo s ì che un adolescente in difficoltà sviluppi il bisogno di ascolto e non
solo che sia attivato un centro di ascolto, perché se così non è, noi potremo organizzare il centro di
ascolto, ma poi dovremo ricercare i nostri utenti o disputarceli tra Enti intestatari di azioni similari.
E allora forse la domanda principe che dovrà muovere la collaborazione di questo Garante con Enti
pubblici e privati, sarà quella di chiedersi quale progettualità e con quale visione s’intende prendere
in carico la questione minorile in questa città, prima di parlare di singole iniziative e stanziamenti.
So di interpretare la visione del Sig. Sindaco della nostra Palermo, promuovendo l’invito ad una
continua attenzione ai minori e non solo dopo particolari fatti di cronaca, in modo che bambine,
bambini e adolescenti non restino “sfondo ” degli investimenti sociali ed economici, ma sempre
“figure” di pri mo piano.
Viene allegato a questa riflessione il video su “ I Diritti dell’ infanzia e dell’ adolescenza . Personaggi
in cerca di autori ” prodotto da Valerio Briulotta e Fabio Cacia che si ringraziano .