
(AGENPARL) – mer 10 maggio 2023 [Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano]
Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
Comunicato del 10/05/2023, ore 11:50
Consiglio
Lavori Consiglio: Pesticidi, parco in zona produttiva – con VIDEO
Mozioni di Gruppo verde, Partito democratico – Liste civiche.
Link video (Consiglio/GNews): [https://we.tl/t-MdheKBfyzM](https://egjaabf.r.af.d.sendibt2.com/tr/cl/Hum5in_k5lOiv__qYCYsAt4kohEL58RmmuEICeGiaMF90I-ICy39M4C1la5i6nCtKkXmtlpClV2doAbcyOSTqh6dTZQEBySjd_EWj-_ho5Kg82qMcseqL7veIut3cLfFMnOk2WXkAu-ytWkARXZG2v8PiYxsPlXLQf4iU06MJnl80A4ZADEWi5u5QUJhmU2VpLvt0elGyv-J_rLXH20DskMr3ORJwFepLouQpwJEAg2ZNABaKB1NdxVBxZeRP3Zio8eFc0hQcdIIUu8lF9ZrRVM2x-X15C0esJTi8hN77JuPIu0WUcaukOE8OE5B-Njmmo2F_i__vkx5l0zhSdkIhWqhGudhrAg2RjjuEQ)
È iniziata questa mattina in Consiglio provinciale la trattazione delle proposte dell’opposizione.
Brigitte Foppa (Gruppo verde), co-firmataria, ha ricordato che i parchi gioco sono l’unico spazio dove i bambini, oggi, possono giocare all’aperto, e che spesso essi si trovano nelle campagne. La mozione non punta a divieti, ma mette al centro dell’attenzione la tutela della salute dei bambini, chiedendo di monitorare e valutare la situazione, nel rispetto delle richieste di sicurezza per i propri figli da parte dei genitori.
Franz Ploner (Team K) ha chiarito che il problema riguardava non solo i bambini, ma tutta la popolazione, perché i pesticidi sono velenosi. Tanti sono i prodotti e le concentrazioni di sostanze nocive al di sotto della soglia di tossicità, tuttavia prese in combinazione comportano un potenziamento dei rischi per la salute, con conseguenze non acute ma sul lungo periodo. Si sa che sono cancerogeni, aggressivi per la cute e neurotossici, anche se purtroppo non ci sono studi sulla neurotossicità in agricoltura nel lungo periodo, anche se si sa che aumenta il Parkinson. Importante sarebbe verificare concentrazione e deriva dei pesticidi, per adottare misure conseguenti. La mozione era pertanto sensata.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che era giusto evidenziare il problema, ma porre l’attenzione solo sull’agricoltura era solo parte della verità. Se si trattava di inquinamento, bisognava chiudere da Salorno al Brennero, perché l’inquinamento da polveri sottili da traffico era nocivo, e si era visto quanto importava alla Camera di Commercio. Anche i parchi gioco erano nella vicinanza di arterie importanti. Interessante sarebbe stato informare la popolazione sul momento di distribuzione dei pesticidi, ma non che ciascuno potesse prelevare dei campioni e inviarli ai laboratori, perché potevano essere residui del passato. Bisognava riflettere su un approccio complessivo. Egli ha chiesto di aggiungere alla mozione anche un rilevamento delle sostanze nocive inquinanti.
Anche Peter Faistnauer (Perspektiven Für Südtirol) ha evidenziato che la responsabilità dell’inquinamento non poteva essere solo degli agricoltori, si è detto però favorevole alla trasparenza promossa dal punto 2, pur con qualche dubbio sulla definizione delle zone e del raggio d’azione; bisognava evitare di creare il panico. Opportuno era sensibilizzare gli agricoltori sulla scelta di colture diverse, biologiche e integrate, vicino ai parchi gioco; la Giunta poteva creare condizioni quadro per evitare un’escalation promuovendo cuscinetti di coltivazioni più ecologiche vicino a queste aree.
Paul Köllensperger (Team K) ha ricordato un’indagine del 2017 su 71 parchi giochi in Venosta, 29 dei quali erano risultati contaminati dai pesticidi da frutticoltura. Non si trattava di criminalizzare, ma di accettare che c’era un problema e affrontarlo, chiedendosi come si voleva proseguire con agricoltura intensiva e agricoltura biologica. Si sapeva che in futuro il lavoro in agricoltura non sarebbe stato più lucrativo, a fronte della concorrenza straniera, bisognava chiedersi come il modello attuale di agricoltura potesse essere portati avanti.
Magdalena Amhof (SVP) ha annunciato voto favorevole al punto (2), ritenendo utili monitoraggi periodici. La contaminazione da pesticidi si era abbassata negli ultimi anni, ma l’informazione sulla contaminazione da pesticidi attuali era utile, all’insegna della trasparenza.
L’ass. Arnold Schuler ha chiarito che non si voleva allarmare né minimizzare; molte erano le sostanze diffuse nell’ambiente, ma solo sui pesticidi non c’era tolleranza. Era stata condotta un’analisi sulla diffusione di malattie tra aree a frutticoltura intensiva e altre aree, e non era stata trovata differenza. Franz Ploner ben sapeva quando una sostanza attiva diventava tossica, e che in medicina erano utilizzare sostanze attive molto più tossiche di quelle usate in agricoltura, acquistabili in farmacia anche senza ricetta. Al momento dell’analisi in Alta Venosta lui era stato scettico riguardo alla riduzione della deriva, che dipendeva dal minimo alito di vento. In Alta Venosta c’era stato conflitto tra agricoltura bio e tradizionale, e si era riusciti a calmare un po’ i toni, anche in seguito a esami sui residui presso i parchi gioco, risultati calati di oltre il 70%, fino a quantità minime. L’Azienda sanitaria aveva confermato che non si poteva parlare di un rischio per la salute dei bambini nei parchi gioco, ed era questa l’informazione fondamentale. Se richiesto, si sarebbe comunque continuato a fare il monitoraggio, anche a tutela degli agricoltori; tuttavia, le analisi andavano fatte se fornivano informazioni utili: se i privati portavano campioni, non si poteva sapere dove e quando erano stati prelevati.
Franz Ploner (Team K) ha replicato che i pesticidi sono velenosi per definizione, e che in merito agli effetti collaterali dei medicinali si ha l’obbligo di informare. nell’ambito dei pesticidi sono necessarie misure precauzionali per tutti. Per svolgere buone analisi, ha aggiunto, ci vuole un alto numero di dati, altrimenti si verificano dei bias.
Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha chiarito che il tema avrebbe richiesto un tempo di discussione più lungo, e ricordato la sua proposta di legge sul monitoraggio sistematico dei pesticidi, che Schuler non aveva apprezzato in commissione: ha quindi invitato l’assessore a presentarla congiuntamente. L’accoglimento del punto (2) era comunque importante, e poteva rendere inutile il punto (1), perché se i controlli li faceva la Provincia non era più necessario che li facessero i cittadini. Si sapeva comunque che non era possibile delimitare le zone di destinazione, e un buon monitoraggio era un contributo per la medicina, dato che si sapeva che esistevano dei problemi, lo dicevano gli stessi medici. in Francia, il Parkinson era riconosciuto come malattia professionale dei viticoltori. La stessa UE prescriveva una riduzione del 50% dei pesticidi entro il 2030 – secondo lui questo 50% doveva riguardare le aree. La proposta di aggiunta di Knoll poteva andare bene – al punto 2 è stato quindi inserito “e sostante nocive” dopo “pesticidi”. La mozione è stata votata per parti separate, e ne è stato approvato solo il punto (2) modificato, con 29 sì (unanimità): respinte le premesse (9 sì, 16 no, 6 ast.), il punto (1) (9 sì, 18 no, 4 astensioni), il punto (3) (9 sì, 16 no, 6 astensioni), il punto (4) (14 sì, 18 no).
Sandro Repetto (Partito Democratico – Liste civiche) ha presentato la mozione n. 703/23: Un parco in zona produttiva, con la quale, evidenziando che dal Bilancio sociale 2022 di Assoimprenditori emergeva che il settore manifatturiero era il più importante datore di lavoro privato in Alto Adige Südtirol, e che dallo studio IRE della Camera di Commercio del 2020, si rilevava che la superficie della zona produttiva di Bolzano era pari a 251,1 ha, con numero 1.706 unità locali e 17.795 persone occupate, e si evidenziava la necessità di una grande operazione di riqualificazione delle zone produttive, con una pianificazione orientata agli spazi funzionali, aggiungeva che l’ultimo “RAPPORTO BES: IL BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA” rilasciato dall’Istat il 21 aprile 2022, evidenziava a seguito delle restrizioni determinate dalla pandemia, tra le persone dai 14 anni in su, un peggioramento dei livelli di soddisfazione, in particolare verso le relazioni amicali e la soddisfazione per il tempo libero, attestandosi sul valore minimo mai registrato dal 1993. In quest’ottica, la qualità di una pausa pranzo e di un pranzo consumato davanti al computer, o in un locale messo a disposizione da quelle aziende che lo prevedono, poteva essere migliorata se nella zona produttiva di Bolzano, fosse stata disponibile un’adeguata area verde, dotata di panchine, di prati calpestabili e di percorsi della salute, nella quale le persone che operano nel quadrante, potessero incontrarsi all’aria aperta, costruire relazioni, rilassarsi nella natura, rigenerarsi con un minimo di attività fisica prima o dopo il lavoro, migliorando di conseguenza i propri risultati professionali e conferendo alle aziende che vi hanno sede, una competitività in termini di benessere offerto ai collaboratori e alle collaboratrici. Egli chiedeva quindi di impegnare la Giunta provinciale a: a) identificare nella zona produttiva di Bolzano una o più aree adeguate da destinare a parco pubblico, per consentire alle persone che prestano la propria opera, di migliorare la qualità del proprio tempo libero e alle aziende di diventare maggiormente competitive, rispetto ad altri insediamenti produttivi in provincia e in regione; b) mettere a disposizione incentivi economici per quelle aziende che volessero/potessero, in conformità alle norme vigenti, utilizzare i tetti piani dei propri fabbricati, per la realizzazione di giardini pensili, da aprire al pubblico c) rimuovere gli ostacoli normativi, che avrebbero potuto rendere impraticabile la proposta.
Gerhard Lanz (SVP) ha chiarito che la competenza sulla zona produttiva era del Comune, rilevando comunque che era giusto aumentarne l’attrattività- Il Consiglio provinciale non era competente in merito. Inoltre, essendoci in città un’offerta già molto vasta, sarebbe stato più opportuno aiutare nella competitività le periferie. Bisogna ricordare che le stesse imprese avevano interesse a che la zona produttiva fosse attrattiva, ed era vero che spesso erano i proprietari che cercavano di rendere l’ambiente accogliente per dipendenti e clienti. In quanto ai tetti verdi, erano sensati e diffusi, ma avevano un costo non indifferente ed entravano in conflitto con gli impianti fotovoltaici. Egli ha chiesto quindi di non procedere con la votazione della mozione.
Brigitte Foppa (Gruppo vere) ha detto di capire in parte le critiche di Lanz al punto (a), invitando a parlare di zone produttive in generale, prevedendo incentivi alle aziende che vogliono promuovere quest’offerta, Una zona produttiva non era fatta solo per lavorare o per produrre, e il benessere del lavoro era un tema trasversale, cui anche le ditte erano interessate. Allargando il tema alla questione del clima, ha ricordato la mozione del proprio gruppo sulle piazze verdi, contribuivano a contrastare il surriscaldamento: rinverdire anche le zone produttive, come previsto al punto (b), era un buon approccio.
Ulli Mair (Die Freiheitlichen) ha apprezzato lo spirito della mozione, condividendo però le considerazioni di Lanz sulla mancata competenza del Consiglio. Ora si stava muovendo già tanto in merito ai rinverdimenti in zona industriale; nella zona produttiva di Bolzano c’era grande offerta di attività sportive, anche se le aree verdi mancavano. Mair ha chiesto quindi di rivedere la parte dispositiva, per considerare quanto veniva già fatto.
Paul Köllensperger (Team K) ha sostento al mozione, a patto che il punto (a) non permettesse di realizzare aree residenziali nella zona industriale: lì andavano bene le foresterie. Era ora finalmente di rendere verdi i tetti, come previsto al punto (b), perché il calore sviluppato dai tetti attuali in estate si riversava sulla città rendendo bollenti le notti.
Josef Unterholzner (Enzian) ha ricordato che nel 2005 nell’area produttiva di Lana era stata creata una microstruttura aziendale, con un’area giochi sul tetto: bisognava riflettere su approcci di questo tipo, rendendo tutto semplice e sensibilizzando gli imprenditori a questo scopo, in modo che ciascuno agisse su propria iniziativa. Non erano opportune ulteriori prescrizioni.