
(AGENPARL) – lun 06 marzo 2023 Rdc, Ferrara (M5s): “Mia è un Reddito a metà che fa schifo per intero”
“Questa ‘Misura per l’inclusione attiva’, che secondo la destra dovrebbe andare a sostituire il Rdc, non è altro che un Rdc a metà.
Le famiglie con persone occupabili prenderanno di meno, arrivando a un sussidio da fame, 375 euro al mese contro i 500 di adesso. Scende pure il tetto Isee, da 9.360 a 7.200, restringendo la platea di beneficiari. Rispetto al Reddito ci sono tagli a praticamente tutto, apporti costruttivi praticamente nessuno. Forse secondo questo Governo trovi lavoro più facilmente se fai la fame? Non funziona così.
Leggo pure che c’è chi, a sinistra, rivendica la paternità della ‘Mia’ come fosse un grande passo avanti. Io dico, si accontentano di poco: a me le cose fatte a metà fanno schifo per intero…”
Così in una nota il Rappresentante al Consiglio Nazionale M5s per la circoscrizione Centro Italia, e Vicepresidente dell’Assemblea Capitolina, Paolo Ferrara.
Testo Allegato:
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Gli
s
pagnoli a Napoli
I
l Rinascimento
meridionale
a cura di Riccardo Naldi e Andrea Zezza
Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sala Causa
–
Napoli
13
marzo
â??
25 giugno 2023
Lunedì 13
marzo 2023
inaugura al Museo e Real Bosco di Capodimonte la mostra
Gli s
pagnoli a
Napoli. Il
Rinascimento
meridionale
(13 marzo
â??
25 giugno 2023,
sala Causa)
a cura del prof.
Riccardo Naldi, docente di Storia dellâ??arte moderna allâ??Università Lâ??Orientale di Napoli e del prof.
Andrea Zezza, docente di Storia dellâ??arte moderna allâ??Università della Campania â??Luigi Vanvitelliâ?.
Il progetto espositivo è stato realiz
z
ato in partenariato con
il Museo Nacional de
l Prado,
dove una
prima versione della mostra è stata inaugurata, ottenendo un notevole successo
di critica e di pubblico
,
il 18 ottobre 2022 con il titolo
Otro Renacimiento. Artistas españoles en Nápoles al com
ienzos del
Cinquecento
.
Grazie a questa importante
collaborazione,
tornerà a Napoli per la prima volta dopo 400 anni
la
Madonna del pesce
eseguita da
Raffaello
. Il dipinto, destinato alla cappella della famiglia del Doce
in San Domenico Maggiore a Napoli,
divenne un punto di riferimento fondamentale per gli artisti
attivi a Napoli durante il Cinquecento. Asportata dai governanti spagnoli e trasferita a Madrid
intorno
La mostra è dedicata a uno dei momenti più fecondi e meno conosciut
i della
–
1532 circa). È il periodo che, sotto il profilo politico,
vide lâ??estinguersi della dinastia aragonese, con il passaggio del Regno di Napoli sotto il dominio della
Corona di Spagna; sotto il profilo
culturale, il raggiungimento dellâ??apice della sua grande stagione
umanistica, con il passaggio di consegne da Giovan Gioviano Pontano a Iacopo Sannazaro. Le novità
artistiche elaborate in quegli anni da Leonardo, Michelangelo e Raffaello furono prontamente
recepite
e reinterpretate in modo originale in una Napoli ancora molto viva, per la quale la perdita della
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 10;funzione di capitale autonoma non costituì un ostacolo allo sviluppo culturale, ma, al contrario,
contribuì alla definizione di un nuovo ruolo di ci
nghia di trasmissione della cultura rinascimentale tra
le due sponde del Mediterraneo.
La mostra propone unâ??ampia rassegna di opere eseguite da alcuni dei principali artisti spagnoli attivi
in quegli anni a Napoli, quali
Pedro Fernández, Bartolomé Ordóñez
, Diego de Siloe, Pedro
Machuca, Alonso Berruguete.
Trasferitisi molto per tempo in Italia, essi sprigionarono una
straordinaria originalità inventiva nel confronto con le opere eseguite dai massimi protagonisti del
pieno Rinascimento italiano. Gli spagnol
i divennero i protagonisti dellâ??eccezionale stagione artistica
della Napoli di primo Cinquecento, sostenuta dal mecenatismo degli Ordini religiosi e
dellâ??aristocrazia, desiderosa di lasciare una traccia indelebile della propria grandezza finanziando
opere
di ambiziosa magnificenza, spesso realizzate, alla maniera degli Antichi, servendosi del
durevole marmo di Carrara. Tornati in patria, gli spagnoli si fecero ambasciatori di una particolare
declinazione della cultura figurativa dellâ??alto Rinascimento, sost
enuta da inventiva e capacità
tecniche straordinarie, cui il passaggio della Spagna allâ??interno della compagine imperiale di Carlo V
diede un respiro europeo.
La mostra
focalizzare lâ??attenzione su questa breve ma felicissima stagione, ponendo nel giusto
rilievo lâ??altissima qualità delle opere e il loro carattere cosmopolita
.
Alla base del percorso
espositivo vi è la convinzione che quella fioritura vide una strettissima
connessione tra pittura
e scultura.
Il confronto tra le cosiddette «arti sorelle» trovò a Napoli un terreno particolarmente fertile
per lâ??elaborazione di modelli che contribuirono al definirsi di unâ??autonoma scuola locale, di cui la
mostra propone unâ??ampia
selezione dei maggiori protagonisti, dai pittori Andrea Sabatini da Salerno
e Marco Cardisco agli scultori Giovanni da Nola e Girolamo Santacroce. Come avvenne a Roma a
causa del celebre â??Saccoâ?? del 1527, anche per la capitale già aragonese e poi vicereal
e questa â??etÃ
dellâ??oroâ?? venne improvvisamente spezzata dal durissimo assedio francese del 1528 e dalla grave crisi
politica che ne derivò.
La differenza principale tra la mostra di Napoli rispetto a quella di Madrid è il forte legame con il
territorio: mo
lte delle opere degli artisti del periodo sono presenti nelle chiese cittadine, in particolare
a
San Giovanni a Carbonara,
San Domenico Maggiore
e anche a
San Giacomo degli Spagnoli,
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 10;simbolo della presenza politica e culturale
della Spagna a Napoli, ovvero proprio lâ??oggetto della
mostra.
La mostra è realizzata in partenariato
Museo Nacional Prado di Madrid
, in collaborazione con
lâ??Ambasciata di Spagna in Italia e lâ??Ambasciata italiana a Madrid, con il Ministero dellâ??Interno
–
FEC
Fondo edifici di culto e la Curia di Napoli, è finanziata grazie al progetto POC
Capodimon
te. Le rotte
dellâ??arte
della Regione Campania, gode del patrocinio del Comune di Napoli, ha la GESAC come
main sponsor ed è stata realizzata grazie al supporto dellâ??
associazione Amici di Capodimonte ets.
Informazioni
sede e orari
Museo e Real Bosco di Capodimonte
, via Miano 2
â??
Napoli
Sala Causa
–
tutti i giorni (
mercoledì
giorno di chiusura
),
dalle ore 10.00 alle ore 17.30 (ultimo
ingresso ore 17.00)
Biglietto
intero: 15
euro
ridotto young (18
–
25 anni): 2 euro
gratuito (0
–
18 anni) e possessori Artecard
info e prenotazioni: 848 800 288
da cellulare e dall'estero: 06 39967050 / http://www.coopculture.it
prenotazioni tramite app Capodimonte su App store e Google store
s
ito web
capodimonte.cultura.gov.it
tel
. + 39 0817499130
mu
–
cap.accoglienza.capodimonte@cultura.gov.it
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ufficio stampa
Museo e Real Bosco di Capodimonte
Luisa Maradei