
(AGENPARL) – lun 16 gennaio 2023 COMUNICATO STAMPA
Analisi CISL sui dati dell’Osservatorio provinciale
A Bergamo aumenta il lavoro flessibile
Più del 70% dei lavoratori è precario
Mazzola: “queste condizioni alla base della crisi di manodopera”
Più del 70% delle assunzioni (dati gennaio – settembre) negli ultimi quattro anni in provincia di Bergamo è costituita da lavoratori precari o flessibili: l’analisi CISL sui dati dell’Osservatorio Provinciale rileva infatti che raffrontando i tre primi trimestri dal 2019 al 2022, sono stati 412.453 gli avviamenti nel mondo del lavoro bergamasco. Di questi, 266.877 sono stati contratti flessibili, 22.097 incarichi precari, e solo 123.479 assunzioni a tempo indeterminato.
I contratti a tempo determinato (192mila in totale) sono la “formula” maggiormente adottata. Seguono le assunzioni “definitive” (103mila) e poi i contratti di lavoratori somministrati (74mila). Meno di 20mila gli avviamenti tramite apprendistato, meno di quanto abbiano raccolto LSU, tirocini e contratti a progetto (più di 22mila).
Tra l’altro, il trend di assunzioni precarie del mondo del lavoro orobico è in crescita: se gli avviamenti tra somministrati e tempi determinato erano 64.139 nel 2019 sono passati a 80.200 nel 2022 (+25%) a fronte di ingressi stabili praticamente fermi (dai 29.198 del 2019 ai 28.241 del 2022) .
Crescono nei quattro anni del 24% le assunzioni a tempo determinato e del 27% in somministrazione, diminuiscono del 3% i contratti a tempo indeterminato e aumentano del 26% i contratti in apprendistato. Stabili i contratti a progetto, diminuiscono del 18% i tirocini e del 31% i lavori socialmente utili.
“Dai dati – dichiara Danilo Mazzola, segretario provinciale di CISL Bergamo – emerge con forza come il mercato del lavoro bergamasco attivi annualmente una media di avviamenti che vanno oltre le 100mila unità, ma solo nel 30% dei casi sono contratti con un rapporto di lavoro stabile. Inoltre, se si rapporta il dato degli avviamenti flessibili con i 380 mila lavoratori dipendenti (90mila indipendenti) che compongono il mercato del lavoro bergamasco, la flessibilità dei lavoratori che ogni anno si muove nel perimetro è decisamente significativa.
La vera sfida per i prossimi anni, anche per la nostra provincia, è cercare di rendere più stabile una parte maggiore degli avviamenti al lavoro che ogni anno vengono effettuati. È necessario far costare di più il lavoro a tempo determinato, in particolare quello di breve durata rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato, e portare a termine la riforma dei tirocini extracurriculari ferma da mesi.
Rendere il lavoro più stabile – conclude il sindacalista -è una delle condizioni per garantire maggiore disponibilità in una fase dove anche le imprese hanno difficolta a reperire manodopera.”
Stefano Contu
Testo Allegato: Stefano Contu Responsabile Ufficio Stampa Tel 035 324 122 Cellulare 335 273189 E-mail HYPERLINK mailtos.contu@cisl.it s.contu@cisl.it Bergamo, 16 gennaio 2023 COMUNICATO STAMPA Analisi CISL sui dati dellOsservatorio provinciale A Bergamo aumenta il lavoro flessibile Pi del 70 dei lavoratori precario Mazzola queste condizioni alla base della crisi di manodopera Pi del 70 delle assunzioni (dati gennaio – settembre) negli ultimi quattro anni in provincia di Bergamo costituita da lavoratori precari o flessibili lanalisi CISL sui dati dellOsservatorio Provinciale rileva infatti che raffrontando i tre primi trimestri dal 2019 al 2022, sono stati 412.453 gli avviamenti nel mondo del lavoro bergamasco. Di questi, 266.877 sono stati contratti flessibili, 22.097 incarichi precari, e solo 123.479 assunzioni a tempo indeterminato. I contratti a tempo determinato (192mila in totale) sono la formula maggiormente adottata. Seguono le assunzioni definitive (103mila) e poi i contratti di lavoratori somministrati (74mila). Meno di 20mila gli avviamenti tramite apprendistato, meno di quanto abbiano raccolto LSU, tirocini e contratti a progetto (pi di 22mila). Tra laltro, il trend di assunzioni precarie del mondo del lavoro orobico in crescita se gli avviamenti tra somministrati e tempi determinato erano 64.139 nel 2019 sono passati a 80.200 nel 2022 (25) a fronte di ingressi stabili praticamente fermi (dai 29.198 del 2019 ai 28.241 del 2022) . Crescono nei quattro anni del 24 le assunzioni a tempo determinato e del 27 in somministrazione, diminuiscono del 3 i contratti a tempo indeterminato e aumentano del 26 i contratti in apprendistato. Stabili i contratti a progetto, diminuiscono del 18 i tirocini e del 31 i lavori socialmente utili. Dai dati dichiara Danilo Mazzola, segretario provinciale di CISL Bergamo – emerge con forza come il mercato del lavoro bergamasco attivi annualmente una media di avviamenti che vanno oltre le 100mila unit, ma solo nel 30 dei casi sono contratti con un rapporto di lavoro stabile. Inoltre, se si rapporta il dato degli avviamenti flessibili con i 380 mila lavoratori dipendenti (90mila indipendenti) che compongono il mercato del lavoro bergamasco, la flessibilit dei lavoratori che ogni anno si muove nel perimetro decisamente significativa. La vera sfida per i prossimi anni, anche per la nostra provincia, cercare di rendere pi stabile una parte maggiore degli avviamenti al lavoro che ogni anno vengono effettuati. necessario far costare di pi il lavoro a tempo determinato, in particolare quello di breve durata rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato, e portare a termine la riforma dei tirocini extracurriculari ferma da mesi. Rendere il lavoro pi stabile – conclude il sindacalista – una delle condizioni per garantire maggiore disponibilit in una fase dove anche le imprese hanno difficolta a reperire manodopera. UNIONE SINDACALE TERRITORIALE x kggNWctKn1u x kggNWctKn1u IXgw7HYjOat2FZn O d y
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