
(AGENPARL) – gio 24 novembre 2022 Il programma del nuovo Goverbo. Le elezioni 2022. Migranti e sbarchi. Suicidi in carcere.
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LE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE DEL NUOVO GOVERNO.
di Domenico Cella
Manifesto ideologico o, come recita il titolo, dichiarazioni programmatiche vere e proprie, sono un documento che copre abbondantemente le ambizioni di cinque anni, cioè di una intera legislatura. Bisognerebbe dunque impiegare un po’ del proprio tempo per leggerlo e giudicarlo nel merito. Clicca e scarica [Giorgia Meloni, Dichiarazioni programmatiche del nuovo Governo.pdf](https://customer32985.musvc2.net/e/t?q=0%3d6SOe8%26C%3dG%26K%3d7SPg%26r%3dTGXAR%26A%3dEwK6P_uriw_62_8xVq_HC_uriw_57sRvK5JhIIYBYK.Fp8.3RvMsY.q60_OTtf_YiJ08w0s_OTtf_YiTHfAV_8xVq_HCgFsRp64Ql_IgzS_SvX_uriw_57bFvKTLfL3BqK9_OTtf_YihyLu8y8_uriw_5VHgP62Lq0_8xVq_H0_uriw_5VHgG0sEl288305Kl_IgzS_SKYCG8LjIqJp20Ff9u_OTtf_Y8SPB_uriw_5VHgu66Il4xB_uriw_5VHgd_IgzS_SKYCdqJhIq_OTtf_Y8S8d2qPB_uriw_5VHgV648wF.6Ai%265%3d3RvMsY.q60%26Fv%3dVMe7&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
Precisiamo che nell’allegato sono ricomprese le Repliche della Presidente del Consiglio dei Ministri alla discussione di Camera e Senato.
Il documento del Governo presenta molte asprezze.
Flussi migratori tra le due sponde del Mediterraneo: “se non volete che si parli di blocco navale, lo dico così …” (pag.27 del nostro allegato),a proposito di una cintura di smistamento sulle sponde dell’Africa per una massa di disperati che quei paesi dovrebbero ospitare e trattenere.
Covid: “L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali … ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati … ”. “ Non replicheremo, in nessun caso, quel modello” (pag.24 ).
Reddito di cittadinanza: ai soggetti “effettivamente fragili non in condizione di lavorare” (“pensionati in difficoltà, invalidi, cittadini privi di reddito con figli minori a carico” )“non sarà negato il doveroso aiuto dello Stato”, “ma per chi è in grado di lavorare la soluzione non può essere ilreddito di cittadinanza ma il lavoro, la formazione e l’accompagnamento al lavoro..” (pag.19).
Sembrerebbe logico se non ci fossero milioni di persone in condizioni di povertà assoluta con le relative deprivazioni e fragilità di vita, se l’offerta di lavoro fosse discreta e fosse un’offerta dignitosa…
Eenergia ed ambiente : “voglio credere che dal drammadella crisi energeticapossa emergere, per paradosso,anche un’occasione per l’Italia. I nostri maripossiedono giacimenti di gas che abbiamo il dovere di sfruttare appieno ..” (pag. 8).
Senza remore per gli obiettivi di riduzione dei gas serra, comprese le emissioni da metano. L’Italia quando presenterà il Piano nazionale delle sue emissioni, come richiederebbero gli impegni presi nei consessi internazionali per il clima e l’ambiente?
Forze dell’ordine: a volte il nostro Stato ha “dato l’impressione di essere più solidale con chi minava la nostra sicurezza di quanto lo fosse con chi invecequella sicurezza rischiava la vitaper garantirla!” (pag.26/27). Sembra un modo di ragionare un pò primitivo per il dirigente di uno Stato democratico, che dovrebbe sentirsi responsabile, controllare e prevenire gli stessi possibili eccessi ed abusi delle forze dell’ordine.
Una intenzione altamente problematica potrebbe facilmente diventare una vera e propria asprezza: intendiamo l’annuncio di una riformadell’ordinamento costituzionale in senso presidenziale (pag.13 ). L’ipotesi di partenza sarebbe il semi-presidenzialismo francese. “che in passato aveva ottenuto un ampio gradimentoanche da parte del centro sinistra” (progettodella Bicamerale presieduta da M. D’Alema, 1997/1998). Sembra paradossale cheproprio una leadership e una maggioranza così “chiaramente” (pag.2) investita dal corpo elettorale in una elezione per il Parlamento, puntino invece, per il futuro, all’indicazione popolare di una figura di vertice (Presidente dela Repubblica),pensando ad una esperienza (semi- presidenzialismo francese) che comunque sacrifica fortemente espressività e potere del Parlamento. Lo stesso si dica per il cd. sistema del “sindaco d’Italia (il parlamento di una grande “nazione” non potrebbe essere considerato alla stregua del Consiglio comunale di una pur importante città d’arte!),
Passando agli aspetti problematici delle Dichiarazioni del Governo, segnaliamo l’enfasi sul taglio del cuneo fiscale per aumentare le retribuzioni: “Dopodiché ci si deve chiedere perchéin Italia i salari sono così bassi. Sono così bassi, signori, perché la tassazione sul lavoro è al 46,5 per cento” (pag.55)”.
Il 46, 5 % è la più recente stima Ocse sulla retribuzione media del Paese e l’Italia si colloca al quinto posto, dopo paesi come Germania e Francia, come l?Italia dotati (ancora) di un corposo welfare. L’impegno programmatico (pag.55) è “arrivare progressivamente ad un taglio del cuneo fiscale di almeno cinque punti per i redditipiù bassi, fino a 35.000 Euro”. Unelemento di giustizia e di equità nei confronti dei redditi più alti. Ma potrebbe essere un vero recupero nella linea piatta che caratterizza da tempo i salari italiani? D’altra parte nel modello costituzionale chi dovrebbe essenzialmente provvedere all’equa retribuzione (art.36 Cost.) dei lavoratori, lo Stato o le imprese?
Il Governo non annunciauna propria iniziativadi stimolo alla ripresa generalizzata della contrattazione sindacale sui salari e nemmeno una legge sulla rappresentanza sindacale per rendere la contrattazione più fluida e corrispondente all’effettivo consenso dei diversi sindacati. In tema di salario minimo (pag.54) il Governo pensa a un salario minimo contrattuale, che sembrerebbe illusorio per soggetti sostanzialmente non coperti dalla contrattazione sindacale. Positivo sembrerebbe invece il vantaggio fiscale che “premi le attività ad alta intensità di lavoro (pag.18 ). Vorremmo aggiungere, di lavoro stabile. Purtroppo le Dichiarazioni programmatiche non dicono nulla sulla precarietà dei tanti contratti flessibili che caratterizzano il lavoro italiano.
D’altra parte, vera e propria “rivoluzione copernicana”,“il motto di questo governo sarà:“ Non disturbarechi vuole fare” (pag.16/17).
Pensioni : “la priorità per il futuro dovrà essere un sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo, perché è una bomba sociale che noi continuiamo a ignorare, ma che in futuro investirà milioni di attuali lavoratori …” (pag.18)
Onore al merito, è la prima volta che sentiamo esprimere una simile preoccupazione da un esponete politico e di governo. Vedremo cosa accadrà in concreto.
ELEZIONI POLITICHE 2022. VERSO UN INIZIO DI “DEMOCRAZIA DI INVESTITURA”? CON ALTERNANZA? UN CENTRO? QUALE?
di Tommaso Graziani e Filippo Paolo Stefani
Con le elezioni del 25 Settembre 2022, vinte dallacoalizione di centro-destra guidata da Giorgia Meloni, si sono aperte tre linee di analisi che vogliamo condividere con voi:
1) possiamo parlare, dopo alcuni governi intra-parlamentari e post elettorali, dellostrutturarsi di una democrazia di investitura? Una democrazia, cioè in cui chi governa ha ricevuto la legittimità, l’investitura appunto, dal corpo elettorale mediante le elezioni politiche?
2) in tal casosi tratta di una democrazia di investitura che presenta alternanza oppure, come nel caso delle ultime elezioni, di una democrazia in cui si è avuta una divisione delle proposte alternative?
3) la proposta di Calenda e Renzi finirà per essere un piccolo centro oscillante tra le due maggiori coalizioni ad oggi presenti o èprodromica alla nascita di un nuovo grande centro?
Cerchiamo, succintamente, di esplicitare queste tre linee di analisi.
1) A queste elezioni, in virtù di una legge elettorale che valorizzava le coalizioni con la quota maggioritaria ivi presente, abbiamo avuto una contesa tra due coalizioni principali: quella di centro-destra (Fdi, Lega, FI, Noi Moderati) e quella di centro-sinistra (PD, Verdi, SI, Più Europa, Impegno Civico/Di Maio).
Osservando questi dati si rafforza l’ipotesi che, dopo queste elezioni, vi sia certamente stata una investitura elettorale del ruolo di governo di Giorgia Meloni e della coalizione da lei guidata, ma allo stesso tempo che a questa coalizione non si è prima contrapposta una coalizione competitiva.
2) Se però la coalizione di centro-sinistra si fosse alleata con il Movimento 5 Stelle, dando vitaalla“larga coalizione”, come inizialmente propugnatadal Segretario Letta, quali sarebbero stati i risultati?
Il secondo elemento di riflessione è che, pur strutturandosi in progetto partitico, non solo elettorale, il “terzo polo” costituirà un “piccolo centro”,magari essenziale per nuove maggioranze politico/parlamentari,in appoggio a coalizioni di diverso segno e financo a nuovi governi tecnici e/o di unità nazionale, non contribuendo allo strutturarsi di un vero, strutturale sistema dell’alternanza.
In chiusura suggeriamo come approfondimento lo studio post elettorale prodotto dall’istituto di sondaggi Ipsos in cui efficacemente vengono analizzati i risultati elettorali così come si ha una panoramica dei flussi di voto seguita da un’interessante elaborazione in merito alle differenze nel profilo degli elettori dei singoli partiti/coalizioni.
Cliccate il link qui sotto per consultare le analisi sviluppate dall’Ipsos: [https://www.ipsos.com/sites/default/files/ct/news/documents/2022-10Elezioni%20politiche%202022_le%20analisi%20Ipsos%20post%20voto.pdf](https://customer32985.musvc2.net/e/t?q=3%3d8TUX0%26D%3dM%26D%3d9TVZ%26t%3dUMQCS%26G%3d8yLBI_wsop_83_DqXr_N6_wsop_78IM2.ABItK.yEr_JmsU_T2InL1I_wsop_78z5k3GBy_JmsU_T26nD1I_wsop_78yJ_wsop_78052K_DqXr_N6iGyKr70Jx_JmsU_T2RETN-QE_JmsU_T2eq7L9tF5_HVul_R0TVFtD5Jn545_wsop_7WNZ7bNR_q7_1f3wDqXr_NU7bwDfD5In_JmsU_TQREkBItK_DqXr_NU7bBExL_DqXr_NU7bHEyG.B4k%266%3d9KxNyR.s7F%269x%3dWSX9&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
Queste sono solo alcune analisi che ci siamo sentiti di condividere con voi, certi che le settimane future ci porteranno nuovi quesiti da sottoporvi e circa cui riflettere insieme.
MIGRAZIONI DALL’AFRICA ALL’ITALIA: MORTI IN MARE, SBARCHI, RICHIESTE DI PROTEZIONE E LORO ESITO. DALLA CRONACA AI DATI.
di Tommaso Graziani
Le notizie di questi ultimi giorni circa le ONG Humanity 1 e Rise Above (tedesche), Ocean Viking e Geo Barents (norvegesi), giunte con a bordo più di 1000 persone, in prossimità delle coste siciliane, ci porta a riflettere su numeri che assumono una sempre maggior rilevanza per analizzare il fenomeno migratorio.
Osservando i dati che ci presenta il “Cruscotto statistico giornaliero” pubblicato dal Ministero dell’Interno al 16 Novembre 2022, in 11 mesi, sono sbarcati 93.241 migranti sul territorio nazionale, 61.013 in più rispetto al 2020 e 33.783 in più rispetto al 2021. Si tratta di sbarchi che avvengono quotidianamente e che, il 16 Novembre (giorno in cui scriviamo) hanno visto arrivare 28 persone, con un picco in queste settimane di 1.258 sbarchi. Tra i migranti giunti sulle nostre coste, sono 11.172 i minori non accompagnati, 6.485 di più rispetto al 2020 e 1.119 rispetto al 2021. Le nazionalità più rappresentate che vengono dichiarate al momento dello sbarco sono, nell’ordine: Egitto (18.865), Tunisia (17.295), Bangladesh (13.024) e Siria (7.011), a cui seguono nazionalità legate a Paesi, del continente africano e asiatico, contraddistinti da instabilità strutturali a livello socio/economico e politico. Cliccate qui per accedere ai dati del Cruscotto Statistico Giornaliero: [https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2022-11/cruscotto_statistico_giornaliero_16-11-2022.pdf](https://customer32985.musvc2.net/e/t?q=6%3d6SCa8%26C%3d5%26G%3d7SDc%26r%3dT5TAR%26y%3dAwKtL_urWs_62_vtVq_69_urWs_571Pz.0rMhIrH.jFz.Bw_IUvS_SjLlKiL_urWs_57h8i2yEw_IUvS_Sj9lCiL4d2e_urWs_576c5S-5T_urWs_57gKxJgHwKs_Lw2xBvKm6r_8mHuEeEl6vH_4W-5T-5a6U.s5j%267%3dpLwOfS.r8w%260w%3dX0Y8&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
Giunti sul nostro territorio i migranti cercano di ottenere protezione e tutela della loro condizione nel rispetto dei diritti europei di cui, crediamo ancora, l’Europa sia portatrice.
Secondo i dati della Commissione Nazionale per il diritto di Asilo, nell’anno 2021, le Istituzioni competenti hanno ricevuto 53.609 richieste di asilo, 26.646 in più rispetto al 2020, di cui la maggioranza sono da parte di uomini (44.163); le richieste inoltrate da donne sono 9.446 e risultano esservi state 7.176 richieste che riguardano minori di cui la maggior parte non accompagnati (5.677).
Nell’anno 2021 si sono avuti, da parte delle Autorità competenti, 30.108 dinieghi, comprensivi dei casi di non ammissibilità legati alle motivazioni per l’ottenimento dell’asilo.
Tra coloro che hanno ottenuta una forma di protezione vi sono stati 7.383 “divenuti” Rifugiati (status di protezione permanente), 7.348 entrati in possesso della protezione sussidiaria (di durata quinquennale con possibilità di rinnovo) e 7.092 che hanno ottenuto la protezione speciale garantita dal Principio di Non Refoulement (non respingimento) per tutti coloro che, non avendo i requisiti per la protezione internazionale correrebbero seri rischi nel caso di rientro nel paese di origine. Cliccate qui per approfondire i dati elaborati dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione: [http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/confronto_anni_2020_-_2021_.pdf](https://customer32985.musvc2.net/e/t?q=8%3dIYNcK%26I%3dF%26I%3dJYOe%265%3dZFVNX%260%3dC0Q5_Mgze_Xq_Ofxf_Yu_Mgze_WvTBR.2Fq08Qp8ySxGyF2HyD76FF4Iu.A18y.F3OuO3J.wLA.D0_Ofxf_YuNyQtN_8xhu_HCs0v80G0_Ofxf_YuAyItN_8xhu_HCpG2Bv60F_7viw_GAsL3A8L3O5_83Iy_YOWP_-_YOWG_.MsA%26t%3dJ0NB0G.IuQ%26xN%3d6q8pKdMY&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
Tracoloro, poi, che tentano la traversata del Mediterraneo, secondo le fonti OIM (Organizzazione Mondiale delle Migrazioni), nei primi 9 mesi di quest’anno circa 1.200 persone risultanodecedute e/o disperse.
Le migrazioni sono un tema quanto mai esiziale per l’Europa tutta e quindi anche per la nostra società nazionale; con questi dati abbiamo voluto lanciare un dibattito basato sui fatti, su dati statistici incontrovertibili, al netto della dimensione ideologica che ammanta da sempre la tematica.
Si può, ci chiediamo, approcciare questo tema con la pragmaticità tratta dalla dimensione quantitativa dei dati partendo quindi dal dato di realtà senza però far venir meno la dimensione etica delle nostre società in cui deve essere sempre presente l’elemento della solidarietà?
Ci si potrà riuscire con un concorso unitario da parte della politica, degli enti pubblici e privati, dei sindacati, degli enti del terzo settore e di tutti gli attori interessati? Vediamo gli sviluppi nei mesi a venire.
SUICIDI IN CARCERI. MORIRE DI CARCERE
di Mario Chiaro
Un ragazzo di 21 anni, che secondo il Tribunale di Milano in carcere non doveva stare, era detenuto dall’agosto del 2021 per il furto di un cellulare. Mel mese di ottobre il giudice aveva disposto il suo trasferimento in Rems (Residenza per le misure di sicurezza), a seguito di una perizia psichiatrica che dimostrava la sua incompatibilità con il regime carcerario, a causa di un disturbo borderline della personalità. Nella notte del 31 maggio, a otto mesi da quella pronuncia, si è tolto la vita. Nelle settimane precedenti ci aveva già provato altre due volte.
Un giovane di origine africana si è tolto la vita impiccandosi nella cella in cui era detenuto da appena due giorni. Il ragazzo era stato arrestato, per il furto di un paio di cuffie bluetooth”.
Una donna di 29 anni, condotta solo da due giorni nel carcere, si è tolta la vita in cella, poco dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip avvenuto con collegamento da remoto. Pare soffrisse di disagi psichici. I genitori della ragazza hanno presentato un esposto per far luce sull’ accaduto, verificando come prima cosa se fosse stato svolto il previsto colloquio psicologico di primo ingresso.
Sono solo tre storie emblematiche tra le tante raccolte sui giornali di quest’anno: suicidi avvenuti in diverse case circondariali sparse nella nostra penisola. A oggi, 78 morti in poco più di 10 mesi: un dato inaccettabile, da denunciare per costruire un senso comune diverso intorno alla pena e alle sue condizioni talvolta tragiche di esecuzione. Ogni caso di suicidio ha una storia a sé, fatta di sofferenze e fragilità, ma quando i numeri iniziano a diventare così alti occorre guardarli con un’ottica di insieme: sono un indicatore di malessere di un sistema che necessita profondi cambiamenti.
L’importante associazione Antigone – nata alla fine degli anni ottanta nel solco della omonima rivista promossa, tra gli altri, da Massimo Cacciari, Stefano Rodotà e Rossana Rossanda. Vi aderiscono prevalentemente magistrati, operatori penitenziari, studiosi, parlamentari, insegnanti e cittadini – ha pubblicato un Dossier per l’anno 2022 intitolato “Suicidi. Persone, vite, storie. Non solo numeri”. Avvalendosi delle notizie pubblicate su “Ristretti Orizzonti”, rivista dalla Casa di Reclusione di Padova e dall’Istituto Penale Femminile della Giudecca, il Dossier è articolato in quattro brevi sezioni: le persone, i luoghi, il momento e le storie.
I suicidi di quest’anno, nella maggior parte dei casi, sono avvenuti in istituti di grandi dimensioni che soffrono da anni di una situazione cronica di sovraffollamento, con forte carenza di educatori, psichiatri e psicologi. Va sottolineato che, oltre a chi era da poco in carcere, diversi sono stati i suicidi di persone che si trovavano invece in procinto di lasciarlo. Delle persone condannate in via definitiva, alcune avevano un fine pena breve. Se ne contano almeno 10 con una pena residua inferiore ai due anni. Ad alcuni mancavano solo pochi mesi per rientrare in società. Clicca e scarica il [Dossier sui suicidi in carin carcere.pdf](https://customer32985.musvc2.net/e/t?q=6%3dJWLaL%26G%3dD%26G%3dKWMc%266%3dXDTOV%268%3dAAO3L_9vfs_J6_5tju_E9_9vfs_IApN0O2FvMFUPcH.B4B.zN0QpU.507_Khxc_UwN74ADp_Khxc_UwXEbOZ_5tju_E9uJpN401Mz_Mdvg_WsT_9vfs_IAYB0OQHtPz85O6_Khxc_Uwf1MzB2Gv_Mdvg_WHUQi2L0DrK_9vfs_IZEc0Pv_Khxc_ULWMLBD4r6npBuD_5tju_EXIevG_9vfs_IZEct656vMr_Khxc_ULWMGvG_5tju_EXIeEcIW.37w%269%3dzN0QpU.507%26B0%3dZJaK&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
In questo contesto, si segnala un importante Appello lanciato dal quotidiano “Il Dubbio”. In esso si trovano alcune proposte «per evitare o contenere questo massacro quotidiano: depenalizzare e considerare il carcere solo come extrema ratio, moltiplicare le pene alternative, dare la possibilità al cittadino detenuto di iniziare un vero percorso di inclusione nella comunità. Chi è in custodia nelle mani dello Stato dovrebbe vivere in spazi e contesti umani che rispettino la sua dignità e i suoi diritti… sappiamo bene, perché ne discutiamo da anni, da decenni quali siano le strade per fermare la strage, ma la politica, quasi tutta la politica, è sorda perché sul carcere e sulla pelle dei reclusi si gioca una partita tutta ideologica che non tiene in nessun conto chi vive “dentro”, oltre quel muro che divide i “buoni” dai “cattivi”». Clicca e scarica il testo dell’ [Appello.pdf](https://customer32985.musvc2.net/e/t?q=4%3dBVOYD%26F%3dG%26E%3dCVPa%26x%3dWGRGU%26A%3d93N6J_1uiq_B5_8rbt_H7_1uiq_A0sL2N5DnLISHbK.0vA.3L2PsS.w90_IZwf_SoM023Cs_IZwf_SoWHZGY_8rb2j5qt_H7mIsLv94Kr_LgtY_VvR_1uiq_A0b02NTFlO36wN9_IZwf_Soe6GnF2F.y8v%265%3dvO9MlV.463%26C9%3dVFbJ&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)