
(AGENPARL) – mar 08 novembre 2022 [unnamed.png]
comunicato stampa
CIMITERO FETI, RADICALI: ZINGARETTI E D’AMATO METTANO IN SICUREZZA IL DIRITTO ALL’ABORTO CIVILE
Si è tenuta oggi la conferenza stampa “Cimitero dei feti: cosa c’è ancora da fare” presso la sede di Radicali Italiani a Roma per fare il punto sulla vicenda del cimitero Flaminio alla luce del regolamento di polizia cimiteriale modificato la scorsa settimana dal Comune di Roma. I Radicali e la campagna Libera di Abortire hanno voluto riunire un tavolo ripercorrendo la vicenda con molti degli attori che a diverso titolo ne hanno preso parte, dalle istituzioni, ai media agli attivisti e per discutere cosa urge fare ora. A margine della conferenza, Giulia Crivellini, Francesca Tolino e Francesco Mingiardi, promotori dell’azione popolare presso il tribunale civile di Roma, hanno dichiarato: “Lo scorso marzo come Radicali Italiani e Libera di Abortire, sulla spinta di quanto subito da Francesca, agivamo legalmente contro AMA, ASL e Ospedale San Giovanni, per denunciare la prassi illegittima della pubblica esposizione, su croci di metallo, del nome di chi aveva interrotto una gravidanza. Una prassi che ‘crocifiggeva’ scelte legittime e personalissime. Abbiamo agito chiamando direttamente in causa gli enti regionali e comunali responsabili. La delibera approvata dall’Assemblea Capitolina il 4 novembre scorso rappresenta un passo importante perché riconosce ed elabora le nostre richieste nella misura in cui sposta sulla donna che interrompe una gravidanza, e solo su di lei, la responsabilità di esercitare le scelte che riguardano il feto dopo l’aborto. Se questa delibera sarà applicata bene, l’AMA non potrà più procedere a sepoltura sulla base di richieste che provengano da soggetti non autorizzati. Tuttavia, nel corso del procedimento istruttorio da noi avviato tramite iniziativa popolare presso il Tribunale di Roma è bene sottolineare come l’AMA abbia presentato la propria difesa asserendo che la prassi del seppellimento con affissione di croci ed esposizione del nome delle donne è stata attuata in quanto la Regione Lazio avrebbe omesso di adottare uno specifico protocollo per disciplinare modalità operative differenti. Nel caso del Cimitero dei Feti al Flaminio di Roma, la Regione Lazio infatti finora non ha prodotto alcun atto d’indirizzo o informativo che possa rappresentare un deterrente necessario per far sì che quanto accaduto non continui a ripetersi. Mentre le istituzioni e i partiti si apprestano ad entrare nel pieno della fase elettorale regionale che potrebbe portare la destra reazionaria anche al governo della Regione, c’è un ultimo atto, urgente, nella piena disponibilità del Presidente Zingaretti e dell’Assessore alla Sanità D’Amato: adottare un protocollo per indirizzare in modo inequivocabile le proprie aziende ed enti in modo da informare le donne che abortiscono della necessità di chiedere il seppellimento o la cremazione e del fatto che in mancanza di richiesta si attiva la struttura ospedaliera per procedere d’ufficio all’inumazione del feto. A fronte del contegno sin qui tenuto dalla Regione, la speranza è che la delibera dell’Assemblea Capitolina possa finalmente spingere la stessa a disciplinare una procedura di informativa, al fine di garantire il consapevole e pieno esercizio di scelte importantissime a migliaia di persone. Un atto semplice quanto dovuto per una giunta laica e di sinistra, a fronte dei tentativi in corso da anni negli enti locali e nelle Regioni da parte della destra e in particolare di Fratelli D’Italia di inserire nelle pieghe dei regolamenti elementi di sabotaggio del diritto ad un aborto sicuro e civile”, hanno concluso.
In allegato trovate un testo riassuntivo della vicenda del cimitero dei feti e alcune foto della conferenza stampa.
Qui la registrazione integrale della conferenza stampa:
https://fb.watch/gG4G-esn0H/



