(AGENPARL) – gio 22 settembre 2022 Aderente a
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COMUNICATO STAMPA
Ospedalità privata, l’appello dei medici al prossimo Governo: «Non dimenticatevi di noi»
Quici (CIMO-FESMED): «Intollerabili le discriminazioni tra medici del pubblico e medici del privato
convenzionato». De Rango (CIMOP): «Introdurre contratto quadro per sanare ingiustizia»
Roma, 22 settembre 2022 – «Se il Servizio sanitario nazionale continua a rimanere ai margini del dibattito pre-
elettorale, la sanità privata convenzionata è del tutto ignorata dai partiti, nonostante il contributo
fondamentale offerto nella lotta al Covid-19 e la fuga di medici e professionisti sanitari dal settore – dichiara
Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED (a cui aderiscono ANPO, ASCOTI,
CIMO, CIMOP e FESMED) e Vicepresidente CIDA -. Sono numerose le questioni cui da anni non si trova
soluzione e che rischiano di condurre al fallimento anche la sanità privata convenzionata. Se i medici
dell’ospedalità pubblica, infatti, dopo due anni di encomi e applausi sono stati dimenticati, quelli
dell’ospedalità privata continuano ad essere abbandonati, con contratti di lavoro scaduti da anni, retribuzioni
inaccettabili e titoli non equiparati che ne impediscono la carriera. Si tratta di una discriminazione intollerabile
tra professionisti che hanno gli stessi doveri, le stesse responsabilità e lo stesso codice deontologico».
«Chiediamo a gran voce al prossimo Governo, di qualunque colore esso sarà, di attivarsi prontamente per
accelerare il rinnovo del contratto dei 4.770 medici dipendenti dell’AIOP che attendono da 17 anni
l’aggiornamento della parte normativa, ormai del tutto incompatibile con le nuove regole del lavoro, e che
aspettano dal 2009 l’adeguamento della parte economica – aggiunge Carmela De Rango, Segretaria nazionale
CIMOP -. Un’odissea, quella vissuta dai medici AIOP in questi anni, che dimostra come l’attuale separazione
contrattuale tra pubblico e privato convenzionato sia fallimentare: occorre invece riformare il sistema,
introducendo un contratto quadro che preveda i diritti e i doveri di tutti i medici, stabilendo poi in accordi di
secondo livello le peculiarità dei professionisti del settore pubblico e del settore privato convenzionato. Solo in
questo modo sarà possibile riconoscere anche il percorso professionale dei medici dell’ospedalità privata ai fini
dell’accesso ai concorsi pubblici. È una questione di riconoscenza e di giustizia», conclude De Rango.
Per informazioni:
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