
(AGENPARL) – mar 03 maggio 2022 Ad appena due giorni dalla “festa del lavoro”, con un’economia nostrana sempre più devastata -ai cui pre esistenti problemi si è aggiunta anche prima la “pandemia” ed ora la guerra (in un mondo dove in molti dicono a parole di volere la pace ma invece vogliono solo la vittoria)- ai molti che mi hanno chiesto perché non mi fossi pronunciata sul tema del primo maggio, potrei rispondere che non faccio politica quindi attendersi un mio “discorso” è edificante per me, ma fuori luogo. E poi che purtroppo, l’unico dato che avrei potuto analizzare è quello dello stridore tra un lavoro che c’è sempre meno (ed è sempre più precario) a fronte di morti che invece tendono ad aumentare.
Avete capito: si lavora di meno ma si muore di più.
Solo tra gennaio e marzo del 2022 sono state 189 le morti bianche, un aumento del 2,2% rispetto allo stesso periodo nel 2021, come emerge dai numeri riportati dall’Inail.
Anche le denunce di infortuni sono cresciute, del 50,9%: nel primo trimestre del 2022 sono state 194.106 . Statistiche “davvero preoccupanti” anche se i dati sono provvisori e da confrontare con “cautela”, spiega l’Inail, visto che l’anno scorso erano ancora in vigore diverse restrizioni anti-pandemiche.
I dati mostrano che sono cresciute le morti di lavoratrici, passate da 14 a 24, mentre le denunce di incidenti mortali che hanno per vittime uomini sono scese da 171 a 165. I dati dell’Inail mostrano inoltre un aumento dei decessi tra gli under-40 (da 34 a 49 casi). Aumentano invece per tutti i casi di infortuni. Trasporti e magazzinaggio (+166,9%), Sanità e assistenza sociale (+110,4%) e Amministrazione pubblica (+73,8) sono i settori che hanno registrato il maggiore incremento di incidenti.
Nel mio ruolo di giurista di impresa in questi anni mi è capitato, purtroppo più di una volta, di dover affrontare direttamente il tema degli incidenti o, ancor peggio, delle morti sul lavoro.
Quello che posso dire è che ogni qual volta un’azienda privata venga toccata dalla tragedia di una morte sul lavoro, questo, oltre ad avere un immediato risalto sulle pagine dei giornali e nell’opinione pubblica (ovviamente proporzionale alla notorietà della azienda stessa) molto spesso comporta, oltre ancora alle inevitabili ripercussioni legali, un rischio molto alto di fallimento dell’azienda stessa. Anche laddove l’incidente mortale sia avvenuto per caso fortuito e nonostante l’imprenditore avesse adottato tutte le norme di sicurezza richieste nel suo settore specifico.
Ora, avete letto il dato relativo all’aumento delle morti nel settore della pubblica amministrazione (+73,8%) e invece ben poco e in seconda se non terza fila è stata seguita la notizia della morte avvenuta alla Farnesina proprio nella giornata della “Sicurezza sul lavoro”. Beh, se i nostri governanti volessero adoperarsi alla messa in sicurezza (senza armi) dei lavoratori che prestano servizio presso le sedi istituzionali, forse questo potrebbe essere un primo segnale di serietà. Altro che discorsi del primo maggio…
Lorenza Morello
Giurista d’impresa
Mediatore Civile Professionista
cultrice di diritto civile
Presidente nazionale APM
A.D.R. & Conflict Management
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