
(AGENPARL) – ven 22 aprile 2022 (agenzia umbria notizie)
san 58
moria di pesci nel lago trasimeno: servizio di prevenzione
effettua controlli; fenomeno naturale, nessun pericolo per l’uomo
(aun) – Perugia, 22 apr. 022 – A seguito delle segnalazioni di una
moria di pesci nel lago Trasimeno, l’assessore alla Salute della
Regione Umbria ha chiesto al Servizio regionale di prevenzione di
attivare una serie di indagini. Dalle prime informazioni è emerso
che la situazione della moria dei pesci è dovuta a un batterio
(Aeromonas hydrophila) assolutamente non nocivo per l’uomo.
In pratica si tratta di una manifestazione che si ripete spesso
nel corso delle stagioni e avviene a causa della
“eutrofizzazione”: un fenomeno che provoca l’eccessivo
accrescimento degli organismi vegetali, come le alghe, frutto
della presenza nell’ecosistema acquatico di dosi troppo elevate di
sostanze come azoto, fosforo o zolfo.
Di conseguenza, la presenza massiccia di alghe causa una
diminuzione notevole dell’ossigeno e favorisce la proliferazione
di questi batteri, che poi attaccano i pesci.
Dall’Istituto Zooprofilattico sono stati esaminati due pool di
esemplari di carassio (Carassius auratus) appartenenti ad un
episodio di mortalità acuta che si è verificato nel lago Trasimeno
nel corso del mese di aprile.
Tale episodio, sentito il Servizio Veterinario competente e
responsabile del campionamento, ha interessato esclusivamente
questa specie ittica.
Sugli esemplari rinvenuti morti, della lunghezza tra i 15 ed i
20 cm, sono stati effettuati i seguenti esami: esame microscopico
a fresco da raschiati branchiali e cutanei, per la ricerca di
ectoparassiti; esame virologico da pool di branchie ed organi, per
la ricerca delle principali patologie virali; esame batteriologico
da rene, occhio, cervello, per la ricerca dei principali agenti
batterici responsabili di setticemia nei pesci lacustri.
Dal punto di vista batteriologico è stata riscontrata la
presenza di Aeromonas sobria, un germe Gram negativo eterotrofo
comunemente presente negli ambienti acquatici, sia d’acqua dolce
che salata, da sempre considerato patogeno opportunista, è in
grado di infettare i pesci. In laghi poco profondi e con scarso
apporto idrico, come appunto il Trasimeno, nei periodi di scarsa o
assente piovosità nonché di transizione fra una stagione e
l’altra, che comportano oscillazione della temperatura delle
acque, è facile il verificarsi di cospicue fioriture algali e, di
conseguenza, di fenomeni caratterizzati dalla scarsità di ossigeno
disciolto (condizione di ipossia), condizione questa che induce
stress negli organismi acquatici nonché possibile virulentazione
di agenti batterici, come ad es. “A. sobria”, potenzialmente in
grado di indurre patologia nei pesci.
L’unione di questi fenomeni ambientali con il possibile stress
immunitario nei carassi, indotto dalla densità elevata, potrebbe
spiegare il perché la patologia sia esplosa attualmente soltanto
in questa specie.
Va ribadito che il batterio non presenta nessuna pericolosità
per l’uomo.
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