
COSENZA Tale episodio intimidatorio però, non era l’unico realizzato dall’arrestato. Infatti, diversi giorni addietro si era presentato presso l’abitazione della madre e dopo averle intimato di consegnargli tutto il denaro in suo possesso, l’aveva colpita violentemente con calci e pugni utilizzando anche una bottiglia di birra, per poi sottrarle il denaro che custodiva nel portafogli. Identico episodio si ripeteva la sera successiva, allorquando si ripresentava presso la casa familiare, aggredendo nuovamente la madre con calci e pugni e reiterando le sue richieste di denaro. Nella circostanza, dopo aver sottratto la somma di 20 euro, si allontanava con il provento della rapina. La persona offesa raccontava ai Carabinieri che i comportamenti vessatori andavano avanti da tempo e più precisamente subiva le angherie “predatorie” del figlio da circa tre mesi, stante la percezione di una esigua pensione di reversibilità a seguito della morte del marito. Più precisamente, con cadenza periodica corrispondente alla data di accredito della pensione, il figlio l’aggrediva sempre con calci e pugni al fine di sottrarle dalla borsa la carta Bancoposta sulla quale confluiscono le somme in questione, per poi prelevarle interamente e restituirle la carta priva di liquidità. L’uomo, su disposizione dell’Autorità giudiziaria di Cosenza è stato tradotto presso la casa circondariale di Cosenza. (News&Com)