
CATANZARO “La scorretta distribuzione statale, della spesa pubblica in conto corrente e in conto capitale, conseguenza di una legge discriminatoria votata da tutti i partiti – dichiara il segretario Uil – la legge 42/2009. E’ altrettanto evidente, se si prendono in considerazione anche altri ambiti e altri diritti di cittadinanza negati al Sud, legati alla vita delle persone, solo per citare alcuni esempi: il diritto allo studio e all’istruzione, il diritto alla mobilità, il diritto alle cure sanitarie e alla autosufficienza di anziani e giovani con disabilità, il diritto abitativo. In questi dodici anni di vigenza la legge 42/2009, meglio conosciuta come legge Calderoli, eludendo in modo scientifico la definizione e l’applicazione su tutto il territorio nazionale dei Lep, ma continuando ad utilizzare in maniera impropria, nella distribuzione della spesa pubblica in conto corrente, il criterio della ‘spesa storica’; ha di fatto sottratto risorse economiche, nell’ambito dei servizi di cittadinanza, ai territori che ne avevano e continuano ad averne più bisogno, tra questi la Calabria”. “Una riduzione di finanziamenti nel Mezzogiorno – evidenzia Biondo – che in violazione al dettato Costituzionale, ha costretto in questi anni e costringe ancora oggi, molti Comuni soprattutto di piccole e medie dimensioni, a sacrificare, nell’ambito della loro programmazione di bilancio pluriennale, le politiche sociali”. (News&Com)