
REGGIO CALABRIA Le investigazioni, eseguite dalla Compagnia Reggio Calabria e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, hanno permesso di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, composto dai 3 arrestati, che, in concorso con altri soggetti, e secondo un modus operandi delittuoso, fraudolento e ben definito, omettevano sistematicamente di onorare i propri debiti (nei confronti dei creditori, dei lavoratori e dell’erario) attraverso delle società ‘schermo’. Le aziende, aventi simile oggetto sociale e facenti capo agli indagati, erano intestate a prestanome, spesso reclutati tra i dipendenti delle stesse. I responsabili, onoravano i propri debiti solo inizialmente e si tutelavano dalle azioni creditorie attraverso contratti simulati che consentivano loro di occultare la reale proprietà dei beni aziendali. Una volta fatte fallire le società, costituivano nuove realtà aziendali, in assoluta continuità con le precedenti (stesso oggetto sociale, stesse sedi, stessi dipendenti), ove facevano confluire le risorse patrimoniali fraudolentemente celate. (News&Com)