
(AGENPARL) – Roma, 06 lug 2021 – Con riferimento alle dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd e del M5S, fonti della Funzione pubblica ricordano che l’impianto del concorso Sud – la selezione di 2.800 esperti da destinare, con contratti a termine della durata massima di 36 mesi, alla gestione e rendicontazione dei fondi europei della coesione nelle amministrazioni del Mezzogiorno – è figlio di una norma della legge di bilancio per il 2021, voluta e finanziata dal governo Conte 2 e in particolare dall’allora ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano.
Le modalità del concorso, palesemente non rivolto ai giovani, le caratteristiche dei profili, l’inquadramento contrattuale e la ripartizione territoriale degli esperti da assumere sono stati definiti dal lavoro istruttorio dell’Agenzia per la Coesione territoriale.
L’attuale governo non ha fatto altro che bandire il concorso, ampliando la platea dei partecipanti non appena rilevata la scarsa partecipazione dei candidati inizialmente selezionati, e garantire la conclusione delle procedure in meno di 100 giorni, con una prova scritta digitale che ha assicurato rigore e trasparenza. Non è quindi stata cambiata una virgola, né nell’impostazione del concorso, né nella distribuzione dei vincitori.
Ognuno, dunque, risponda delle sue responsabilità. Se oggi i concorsi pubblici, a pandemia declinante, non risultano attrattivi, in particolare per le professionalità tecniche e di alta specializzazione, si impone una riflessione comune, seria e intellettualmente onesta. Se invece l’obiettivo è fare banale e inutile polemica, ci asteniamo volentieri: preferiamo continuare a lavorare per una nuova Pa.