
COSENZA Al termine della complessa attività di elaborazione dei dati, è stata fatta luce su una fenomenologia d’illecito strettamente connessa alla piaga sociale del ‘caporalato’, ossia ‘l’omessa dichiarazione e versamento di giornate agricole’. Tale omissione dichiarativa ha agevolato sia gli imprenditori agricoli, consentendo loro un notevole risparmio economico derivante dall’omesso versamento delle effettive giornate di lavoro svolte dai braccianti, sia i braccianti agricoli, i quali hanno potuto avere accesso alla disoccupazione agricola, indennità collegata al numero effettivo di giornate agricole svolte. L’attività di polizia giudiziaria ha fatto, inoltre, emergere come i titolari delle aziende agricole coinvolte, nonostante l’elevato tenore di vita, oltre a non comunicare tutte le giornate agricole, il più delle volte non abbiano neppure provveduto al versamento di quelle ritenute previdenziali ed assistenziali operate, seppure in difetto, sulle retribuzioni dei braccianti agricoli impiegati. (News&Com)