
CATANZARO “L’Alta Velocità, così strutturata – prosegue Catalfamo –, taglierebbe fuori da un collegamento rapido con Roma e con il resto del Paese alcune delle principali aree urbane della nostra regione, quali Reggio Calabria, la Piana di Gioia Tauro e la conurbazione Lamezia-Catanzaro, senza considerare l’ulteriore marginalità a cui sarebbero destinati i bacini della Locride e del Crotonese. A tutto ciò bisogna aggiungere i limitatissimi vantaggi per gli utenti diretti in Sicilia, anche a valle di una non immediata realizzazione dell’attraversamento stabile dello Stretto”. “La proposta di Rfi – continua – non solo non colmerebbe il divario con il resto del Paese, già enorme allo stato attuale, ma lo andrebbe a divaricare ulteriormente. Non è sostenibile che ancora oggi, nel 2021, si possa andare in treno da Roma a Milano Centrale in 3 ore e 10 minuti, mentre per percorrere più o meno la stessa distanza tra Roma e Reggio occorrano 5 ore e 50 minuti. Non si può proporre ai cittadini calabresi e siciliani di aspettare almeno altri 10 anni, con l’obiettivo di perseguire una riduzione dei tempi di 40 minuti; obiettivo perseguibile, peraltro, solo con un servizio non stop, ovvero senza fermate tra Roma e Reggio, insostenibile dal punto di vista della domanda”. “Eppure – prosegue l’assessore –, esistono in Europa fulgidi esempi, quali la rete Av spagnola, realizzata quasi tutta negli ultimi anni grazie al sapiente utilizzo dei fondi europei, con i suoi quasi 4mila km – anche in contesti orografici simili, se non peggiori, di quelli calabresi –, che dimostrano come una linea ferroviaria ad alta velocità possa diventare un volano di sviluppo eccezionale per aree fino a quel momento periferiche”. (News&Com)