
CATANZARO “La Calabria deve chiedere a gran voce che all’interno del dibattito parlamentare sul Recovery plan – afferma il leader della Uil regionale – la politica affronti il tema riguardante la realizzazione totale della Strada statale 106. Accanto al terzo megalotto della Statale 106 vanno previsti gli interventi per il tratto crotonese, la fascia ionica catanzarese e reggina che attualmente sono tagliati fuori dal completamento di questa grande opera di collegamento sulla direttrice ionica/ adriatica. Se non ora quando si metterà la parola fine ad una questione che coinvolge una parte importante di comunità calabrese, quella ionica”. “Dunque il Recovery investe davvero poco per la Calabria – dice Biondo – una regione che ha fame di mobilità. Troppo poco per una regione che è stata sedotta ed abbandonata dai governi che, sino ad oggi, si sono succeduti a Palazzo Chigi”. “Oggi non è il tempo di chiudere gli occhi – prosegue – di prendere in giro i calabresi, di mortificare le loro aspettative. Nessuno pensi che si possa tenere appesa la Calabria in attesa delle elezioni, perché un giorno di ritardo in più potrebbe allargare il solco delle disparità fra la Calabria e il Mezzogiorno, fra la nostra regione e il resto dell’Italia. Si apra subito la discussione e la verifica sulle opere previste dal Por e dal Patto per la Calabria e sul loro stato di avanzamento”. “Accanto alla giusta indignazione sul Recovery plan – conclude Biondo – che va migliorato per evitare inutili duplicazioni di risorse e potenziato rispetto alle reali necessità della Calabria, bisogna essere seri e svolgere un approfondito lavoro di elaborazione rispetto a ciò che, invece, è di competenza della politica regionale e che ancora oggi, come abbiamo sostenuto, non è stato affrontato”. (News&Com)