
CATANZARO “Ho ereditato Napoli – spiega il primo cittadino – con i rifiuti sino al primo piano e l’abbiamo portata, prima della pandemia, ad essere la città d’Italia che più è cresciuta in cultura e turismo. Ma ora non è il momento di parlare di Napoli. Ma della Calabria”. “Mi rivolgerò, con umiltà e rispetto – lancia un appello – a tutte le donne e a tutti gli uomini di questa Regione. So quanto sia profonda la sete di giustizia. Migrazioni di migliaia di giovani che vanno via, ambiente spesso violentato, servizi non sempre all’altezza di un popolo che ha una grande umanità e dignità, una criminalità non di rado oppressiva, una borghesia mafiosa alquanto dominante in settori della politica e delle istituzioni”. “Non sono un candidato calato dall’alto – precisa de Magistris – ho sempre affrontato le sfide con la gente e tra la gente. Il popolo è la forza di quella rivoluzione che deve coniugare rottura del sistema e capacità di governo”. “Posso essere strumento – afferma ancora – per un processo di liberazione dal basso per dare voce ai tanti calabresi che non si piegano, che lottano per i valori costituzionali. Per una Calabria forte e autorevole, mai con il cappello in mano e il guinzaglio di un ceto politico trasversale che ha annichilito la potenzialità di questa terra”. (News&Com)