
CATANZARO È accusato di intralcio alla giustizia l’imprenditore lametino Giuliano Caruso. Nei suoi confronti la Procura di Lamezia Terme (CZ), guidata da Salvatore Curcio, ha notificato la chiusura delle indagini poiché Caruso avrebbe offerto denaro a una vittima di usura (titolare di una ditta di trasporti) per convincerla a ritrattare le accuse davanti al giudice e dichiarare circostanze non corrispondenti al vero. Davanti al Tribunale di Lamezia Terme, infatti, è in corso, da lungo ed estenuante tempo, la fase preliminare di un processo che vede Giuliano Caruso accusato di usura nei confronti del trasportatore (l’udienza per il rinvio a giudizio è fissata per domani). Secondo questa nuova accusa, formulata nei confronti dell’imprenditore Caruso, questi avrebbe promesso di annullare il debito dell’usurato (che stando al tasso di interesse imposto corrispondeva a 180mila euro), di pagargli tutte spese di viaggio che avrebbe dovuto affrontare per recarsi a Lamezia a testimoniare e di pagargli un altro avvocato che si sarebbe occupato della vicenda processuale “ed in cambio – scrive la Procura di Lamezia nel capo di imputazione contestato – gli chiedeva di non costituirsi parte civile nel processo per usura e di riferire al giudice che il denaro versatogli in base al primo accordo usurario era stato scontato nel secondo contratto che avevano stipulato e di non aver mai riferito tale circostanza agli inquirenti per mera dimenticanza”. Avendo la vittima respinto l’offerta, Giuliano Caruso l’avrebbe minacciata di avviare azioni legali contro di lui e i suoi fratelli per ottenere il pagamento del credito preteso nei loro confronti di 180mila euro. (News&Com)