CATANZARO “Con questo Decreto – ha detto ancora Magorno – si vuole governare per sempre la Calabria attraverso la sanità. Di fatto si stabilisce un principio che anche la moderna civiltà giuridica avanzata aborre. Il ‘fine pena mai’. Il ‘fine commissariamento’ per la Calabria mai”. “Ed io, che sono cresciuto alla scuola di quella politica che parte dal basso – ha aggiunto il senatore – fatta con dignità, coerenza e trasparenza, in una piccola sezione di partito come in piazza, per il popolo e con il popolo, dico no!”. “È questo il modo di essere e fare politica, a cui ho sempre creduto – ha detto ancora – ispirandomi ad una donna tenace e coraggiosa, un grande esempio di passione e disinteressato impegno civile, culturale e sociale per la sua terra e in difesa dei diritti dei cittadini, in particolare delle fasce più deboli della popolazione. Quella donna, ci è riuscita, a differenza di oggi, in cui il diritto alla salute viene garantito con tagli e chiusure di strutture ospedaliere che paradossalmente peggiorano l’efficienza sanitaria e aumentano il deficit pubblico”.
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