
REGGIO CALABRIA “Non ci si può voltare dall’altra parte dinanzi all’accorata richiesta delle famiglie costrette a portare ‘sulle spalle e sul cuore’ il peso materiale e psicologico delle difficoltà e problematiche connesse all’assistenza e al supporto di congiunti affetti da demenza. Disturbo che si sostanza nel lento e progressivo declino della funzione mentale, la demenza snatura la persona e cancella il patrimonio di ricordi, procurando enormi difficoltà nella gestione del paziente fra le mura domestiche”. È quanto afferma in una interrogazione a risposta scritta il consigliere regionale del Gruppo Misto Francesco Pitaro che “pone sotto accusa” la “marcata instabilità nell’offerta quali-quantitativa di servizi, diagnosi e cura, fatta eccezione per poche strutture”; “la persistente scarsa integrazione e collaborazione tra tutti i servizi territoriali” e “la mancata precisa conoscenza del numero presente in Calabria delle persone con Malattia di Alzheimer o altre forme di demenza”. (Gli ultimi dati “attestano nel 2011, un numero variabile tra i 23.000 e i 38.000; nell’anno 2015 il numero di casi di demenza attesi oscillava tra 24.600 e 41.000; nel 2020 il dato si è elevato in maniera esponenziale tenendo anche in considerazione l’elevata percentuale di persone con demenza ad esordio precoce, dai 40 anni in su”). “Quando sussistono previsioni di tutela e strumenti normativi ad hoc, costituisce grave inadempienza non dar loro tempestiva esecutività, a maggior ragione laddove sono in gioco: tutela della salute e diritti inderogabili di cura ed assistenza”. (News&Com)