
CATANZARO È stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione, 600 euro di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici e risarcimento delle parti civili. Questa la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Domenico Commodaro, a latere Angelina Silvestri e Giovanna Gioia) nei confronti di Giampaolo Bevilacqua, ex consigliere provinciale ed ex consigliere nella Sacal (società che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme), condannato per concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Un processo d’Appello bis quello che si è svolto nei confronti dell’imputato, difeso dall’avvocato Francesco Gambardella, dopo l’annullamento con rinvio, da parte della Cassazione, della sentenza d’assoluzione emessa il 19 giugno 2017. Un procedimento che rappresenta uno stralcio del processo ‘Perseo’ istruito contro la cosca Giampà di Lamezia Terme. In primo grado, a luglio 2015, Bevilacqua era stato condannato dal Tribunale di Lamezia Terme a 4 anni e 8 mesi di reclusione (e interdizione per 5 anni dai pubblici uffici) per concorso eterno e assolto per l’estorsione aggrava. Dopo l’assoluzione in secondo grado, la Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza della Corte d’Appello. Si è proceduto così a un nuovo processo nel corso del quale il sostituto procuratore generale aveva chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi. Le parti civili sono costituite dal Comune di Lamezia Terme, rappresentato dall’avvocato Caterina Restuccia, dall’Associazione antiracket lametina, con l’avvocato Carlo Carere e la Federazione italiana antracket, rappresentata dall’avvocato Francesco Pizzuto. (News&Com)