
REGGIO CALABRIA Dal varco si accedeva quindi ad un locale totalmente interrato in cemento armato, delle dimensioni di circa 3×3 metri e alto circa 2 metri, con impianto di illuminazione elettrica e un sistema di areazione mediante fori, che consentivano la permanenza all’interno anche per un prolungato periodo. La botola a scomparsa era azionabile con tasti elettrici sia dall’interno che dall’esterno, creando una struttura automatizzata di difficile individuazione e particolarmente efficace per nascondere armi, stupefacenti o anche latitanti. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se il manufatto sia stato utilizzato, nel corso del tempo, anche da esponenti delle locali cosche di ‘ndrangheta per sottrarsi alle catture. (News&Com)