
(AGENPARL) – mer 25 maggio 2022 Sull’Almanacco della Scienza “la grande monnezza”
Dedichiamo il nostro magazine, on line su https://almanacco.cnr.it/, al tema dei rifiuti, spesso dimenticato ma sempre impellente. Lo esaminiamo nei suoi diversi aspetti anche inconsueti e nelle sue molte accezioni con il supporto delle ricercatrici e dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche
Le attività umane portano a una produzione di rifiuti enorme, immensa, crescente, che costituisce uno dei grandi problemi globali, per la salute e per l’ambiente. Da tempo si punta sulla strada del riciclo, del riuso, della differenziazione, sui materiali biodegradabili, ma la questione di come smaltire questa “grande monnezza” non è ancora risolta in modo e misura definitivi. E i complessi problemi che vanno dalla produzione alla fine dei beni sono spesso fonte di divergenze e polemiche, cosicché molte volte il problema viene sottaciuto, un po’ come ci disfiamo degli scarti e seppelliamo l’immondizia in maniera scorretta. Occorre invece uno sforzo comune per una gestione adeguata, per rendere il nostro benessere materiale sostenibile e compatibile: ce lo chiedono le direttive europee e internazionali. Abbiamo dedicato al tema l’Almanacco della Scienza on line su https://almanacco.cnr.it/, avvalendoci come sempre del supporto delle ricercatrici e dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche, per indagare i rischi ma anche le opportunità legati al “rifiuto”, le innovazioni disponibili al riguardo e le molte significazioni di questo termine.
Nel Focus, vediamo i danni ambientali determinati dalla pandemia, in seguito all’uso massiccio di dispositivi quali mascherine e guanti monouso che si sono aggiunti alla spazzatura “tradizionale”, e dalla moda “usa e getta” o fast fashion, rispettivamente [con Matteo Guidotti dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche](https://almanacco.cnr.it/articolo/3874/il-coronavirus-fa-male-anche-alla-terra) e [Giampaolo Vitali dell’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile](https://almanacco.cnr.it/articolo/3769/perche-l-ambiente-non-diventi-uno-straccio). C’è poi sempre il problema della plastica, specialmente micro- e nano-, per la salute (ne parlano [Sandra Baldacci, Amalia Gastaldelli e Sara Maio dell’Istituto di fisiologia clinica](https://almanacco.cnr.it/articolo/3770/c-e-qualcosa-nell-aria-di-dannoso)), per le spiagge e i mari ([Marco Faimali, Chiara Gambardella e Francesca Garaventa dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino](https://almanacco.cnr.it/articolo/3929/l-occhio-dei-droni-vigila-sui-mari)), tema trattato anche nel video interno all’articolo da Silvia Merlino dell’Istituto di scienze marine e da Marco Paterni dell’Istituto di fisiologia clinica.
Ma le nuove soluzioni non mancano. Serena Doni dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri, Carmelo Drago dell’Istituto di chimica biomolecolare e Matteo Panizza dell’Istituto di chimica della materia condensata e di tecnologia per l’energia ricordano rispettivamente l’utilizzo di [rifiuti organici come fertilizzanti](https://almanacco.cnr.it/articolo/3883/zeowine-bere-responsabile-ma-anche-sostenibile), il ricorso agli [oli di frittura esausti per ottenere biocarburanti](https://almanacco.cnr.it/articolo/3920/l-olio-e-esausto-facciamone-carburante) e il riuso dei [resti delle demolizioni come materiale da costruzione](https://almanacco.cnr.it/articolo/3923/la-seconda-vita-dei-materiali-edili).
Ci sono poi gli aspetti legati alla salute. Anna Lo Bue dell’Istituto di farmacologia traslazionale parla della [disposofobia](https://almanacco.cnr.it/articolo/3919/questa-casa-non-si-butta-niente), un disturbo che impedisce di disfarsi dei propri oggetti, indipendente dal loro valore. Il medico Roberto Volpe dell’Unità prevenzione e protezione, nella nuova rubrica Salute a tavola, illustra i rischi del “[cibo spazzatura](https://almanacco.cnr.it/articolo/3926/quando-la-spazzatura-e-nel-piatto)” o junk food.
Sul tema è essenziale il ruolo dei media. Abbiamo intervistato nel Faccia a faccia [Licia Colò](https://almanacco.cnr.it/articolo/3895/l-attenzione-il-pianeta-non-e-una-moda), la nota conduttrice di programmi ambientali. Mario Tozzi, divulgatore e ricercatore dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, in Cinescienza commenta il [film d’animazione “Wall-e”](https://almanacco.cnr.it/articolo/3936/questo-pianeta-e-una-discarica). Ma essenziale resta l’impegno civico: in [Altra ricerca](https://almanacco.cnr.it/articolo/3938/un-nuovo-stile-di-vita-e-di-consumo) si ricordano le giornate di volontariato ambientale organizzate da Unicoop Firenze con Legambiente e l’evento promosso dalla campagna nazionale “A buon rendere” dell’associazione Comuni virtuosi.
Le Recensioni, infine, propongono lo spettacolo teatrale “[Muttura](https://almanacco.cnr.it/articolo/3931/il-sipario-si-apre-sui-crimini-ambientali)”, incentrato sull’interramento illecito di rifiuti in Salento. E i volumi “[L’era degli scarti](https://almanacco.cnr.it/articolo/3928/dall-antropocene-al-wasteocene-lo-scarto-e-breve)”, che il nostro ricercatore Marco Armiero dedica al “wasteocene”, di cui parla anche in un video, e “[Plasticene](https://almanacco.cnr.it/articolo/3930/sette-storie-di-plastica)” del biologo Nicola Nurra, collaboratore dell’Istituto di scienze marine del Cnr: gli autori ricorrono a due neologismi ispirati all’“antropocene” per definire l’era contemporanea, in cui il Pianeta è invaso dagli scarti prodotti dagli esseri umani.
Il magazine dell’Ufficio Stampa Cnr è sempre on line all’indirizzo https://almanacco.cnr.it/. Buona lettura.
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