(AGENPARL) - Roma, 14 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 14 November 2025 MANOVRA 2026, PRESENTATI EMENDAMENTI PROMOSSI DA GREENPEACE PER LA
TASSAZIONE STRAORDINARIA DEI COMPARTI DIFESA ED ENERGETICO
testo della manovra finanziaria promossi da Greenpeace Italia, che
prevedono, per l’anno 2026, *un contributo straordinario di solidarietà
temporaneo a carico delle imprese del settore militare e fossile*, in
considerazione della eccezionale redditività registrata negli ultimi anni
dai due comparti. Applicando un’aliquota del 50% sugli extra profitti
maturati nel 2025 dai due comparti – rispetto alla media degli utili del
quadriennio 2018-2021 -, *il gettito atteso si attesta tra i 3 e i 4,25
miliardi di euro* da destinare al finanziamento del Servizio sanitario
nazionale e di un apposito “Fondo per la transizione climatica, la
prevenzione del dissesto idrogeologico e la sicurezza energetica dei
consumatori”.
«Dopo anni di profitti facili ai danni delle persone e dell’ambiente,
l’industria militare deve restituire alla collettività parte dei maggiori
utili che ha incassato grazie all’aumento globale della spesa militare,
scatenato dalla guerra in Ucraina e dall’aggravarsi delle crisi
internazionali. Chiediamo inoltre che le aziende del petrolio e del gas, le
maggiori responsabili del cambiamento climatico, inizino a pagare per i
danni che stanno causando», *dichiarano Sofia Basso e Simona Abbate,
rispettivamente della campagna Pace e della campagna Clima di Greenpeace
Italia.* «L’aumento del prezzo del gas dopo l’invasione russa dell’Ucraina
ha portato le nostre bollette e i loro profitti a livelli record, profitti
realizzati alimentando le alluvioni, la siccità e le ondate di calore che
colpiscono sempre più di frequente anche il nostro Paese. È tempo che quei
soldi siano impiegati dove servono davvero, ovvero per ridurre il
sottofinanziamento cronico del sistema sanitario e della transizione
ecologica».
Secondo le stime del nuovo rapporto di Greenpeace “Profitti di guerra 2024”
pubblicato oggi, dal 2021 al 2024, le prime 15 aziende italiane produttrici
di armi hanno raddoppiato i propri utili (+97%), per un totale di 876
milioni di euro di maggiori profitti. Buona parte della crescita si è
registrata nel 2024, con utili che, a livello complessivo, sono saliti del
61% rispetto al 2023, per un totale di circa 672 milioni di euro. Il 2025
si annuncia ancora più redditizio per il comparto: la sola Leonardo nei
primi nove mesi del 2025
ha registrato risultati in netto aumento rispetto allo stesso periodo del
2024, con ordini saliti a 18,1 miliardi di euro (+24,3%) e ricavi cresciuti
fino a 13,4 miliardi di euro (+12,4%). Anche il risultato netto ordinario è
in forte crescita, passando da 364 a 466 milioni di euro (+28%).
La guerra in Ucraina e il conseguente aumento del prezzo dell’energia hanno
portato profitti enormi anche al comparto del petrolio e del gas. La sola
ENI nel 2022 ha fatto utili pari a 20,4 miliardi di euro
,
con incassi che si sono mantenuti alti anche negli anni successivi. La stessa
ENI ha dichiarato
che il principale motore della performance sono situazioni di mercato
collegate al nuovo contesto di volatilità seguito al conflitto
russo-ucraino. Un fattore esogeno, quindi, che avvantaggerebbe
finanziariamente ENI ricadendo sulle spalle dei cittadini e che andrebbe
pertanto colpito con una tassa. Gli extra-profitti di ENI sono così alti
che l’azienda continua a riacquistare azioni proprie, un “regalo” agli
azionisti invece di investire in rinnovabili.
Il CEO Claudio Descalzi
ha
definito “eccellenti” i risultati del terzo trimestre 2025 di ENI, legati a
un aumento sostenuto della produzione di petrolio e gas: risultati
finanziari assolutamente insostenibili dal punto di vista climatico.
Greenpeace chiede a tutte le forze politiche di approvare gli emendamenti
sia in sede di Commissione Bilancio del Senato che in Aula, per renderli
parte integrante della legge finanziaria.
I testi degli emendamenti saranno disponibili nei prossimi giorni sul sito
del Senato.
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