
(AGENPARL) – Sat 19 July 2025 Comando Provinciale Carabinieri di Gorizia
Comunicato stampa del 19 luglio 2025
L’Arma dei Carabinieri commemora il 110° anniversario della “Battaglia del
Podgora”
Nella mattinata odierna, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma Gen. C.A. Salvatore
Luongo, si è tenuta la commemorazione del 110° anniversario della “Battaglia del Podgora”, per
rendere omaggio ai Caduti del 2° e 3° Battaglione di Carabinieri Reali durante l’assalto a Quota 240
del Monte Calvario del 19 luglio 1915.
Nel corso della Prima Guerra Mondiale, la battaglia del Podgora rappresenta una delle azioni più dure
e simboliche del primo ciclo offensivo italiano sul fronte dell’Isonzo. Il rilievo collinare che domina
la piana di Gorizia costituiva, infatti, un caposaldo difensivo di primaria importanza per l’esercito
austro-ungarico e la sua conquista era ritenuta essenziale per aprire la strada alla presa di Gorizia.
I Carabinieri furono chiamati a combattere in prima linea: uomini addestrati alla disciplina e al rigore,
si distinsero per coraggio e determinazione, affrontando la morte con fermezza esemplare. Molti di
loro caddero o rimasero feriti durante gli attacchi al Podgora e il loro sacrificio fu espressione di un
profondo senso del dovere, vissuto non come mero obbligo, ma come scelta consapevole di fedeltà
alla Patria e ai valori dell’Arma. La Battaglia costò al reparto 53 morti, 143 feriti e 10 dispersi tra
ufficiali, sottufficiali e truppa.
Per questi atti di eroismo furono concesse 9 medaglie d’argento, 33 di bronzo e 13 croci di guerra al
valor militare. La Bandiera dell’Arma fu insignita della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare il 5
giugno 1920, ecco perché l’Istituzione celebra il proprio anniversario il 5 giugno.
Le celebrazioni hanno avuto inizio presso il Cimitero del Comune di Mossa, dove, il Generale di
Brigata Stefano Toscano del Comando Legione CC Friuli Venezia Giulia, unitamente al Comandante
Provinciale della Guardia di Finanza di Gorizia, Col. Andrea ESPOSITO, alla presenza della Sindaca,
Dottoressa Emanuela RUSSIAN e dei familiari del Brigadiere Antonio FERRARO, deceduto nel
1972 nell’attentato dinamitardo di Peteano e lì tumulato, hanno deposto un cuscino di fiori sulla
tomba che custodì temporaneamente i Carabinieri caduti sul Podgora e che ora accoglie i resti di 7
Carabinieri che hanno sacrificato la loro vita nella 2^ Guerra Mondiale, su quella dei Finanzieri caduti
nella battaglia, nonché un omaggio floreale sulla tomba del Brigadiere FERRARO; sepolcri
recentemente ristrutturati per l’occasione da parte dell’amministrazione comunale.
Le celebrazioni sono, quindi, proseguite al Sacrario Militare di Oslavia, ove sono custodite le spoglie
di oltre 57.000 militari caduti nelle Battaglie dell’Isonzo, con la deposizione di una corona d’alloro
da parte del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen C.A. Salvatore Luongo, alla
presenza del Capo Ufficio per la Tutela della cultura e della memoria della Difesa, Gen. C.A. Andrea
RISPOLI, del Comandante Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto”, Gen C.A. Pierangelo
IANNOTI, del Comandante della Legione Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, Generale di Brigata
Gabriele VITAGLIANO.
Come di consueto, anche la Prefettura di Gorizia, rappresentata dalla Vicaria Dottoressa Maria
Rosaria Mancini, il comune di Gorizia, rappresentato dalla Vice Sindaca, Dottoressa Chiara GATTA,
e l’Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Generale di C.A. Michele Cristoforo
LADISLAO, hanno reso omaggio ai Caduti deponendo le proprie corone d’alloro.
Il Comandante Generale dell’Arma, nella circostanza, ha deposto un cuscino floreale alla base dei
loculi, ubicati nel 3° piano del Sacrario, contenenti le spoglie dei Carabinieri Caduti nei
combattimenti sul Podgora del 1915 dove il Cappellano militare della Legione Carabinieri Friuli
Venezia Giulia, Don Albino D’ORLANDO, ha tenuto un momento di preghiera e benedizione.
Successivamente, all’interno della Caserma “Cascino”, sede del 13° Reggimento Carabinieri “Friuli
Venezia Giulia”, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma e delle massime autorità civili e
militari della regione e della provincia nonché dei rappresentanti delle Associazioni
Combattentistiche e d’Arma e dei rappresentanti delle Associazioni Professionali a Carattere
Sindacale dell’Arma, si è svolta la cerimonia militare.
Dopo il posizionamento della Fanfara della Scuola Marescialli di Firenze e di un reggimento di
formazione agli ordini del Colonnello Nicola Pio Michele FERRUCCI, hanno fatto il loro ingresso il
Medagliere dell’Arma, la Bandiera dell’O.N.A.O.M.A.C., il Labaro dell’Associazione Nazionale
Forestali, il Gonfalone della Regione Friuli Venezia Giulia e i Labari delle Associazioni
Combattentistiche e d’Arma. In un’atmosfera solenne sono stati resi gli onori al Gonfalone della città
di Gorizia decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare e alla Bandiera di Guerra del 13° Reggimento
Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”. Il Comandante Generale dell’Arma ha fatto così ingresso sul
luogo della cerimonia passando in rassegna lo schieramento per poi rendere omaggio ai Caduti con
la deposizione di una corona d’alloro presso il monumento del Reggimento.
Nel corso della cerimonia, subito dopo l’intervento del Vice Sindaco di Gorizia, ha preso la parola il
Generale Luongo, il quale ha rivolto un particolare pensiero a coloro che si sono immolati per il
Paese: “A questi uomini e a tutti i Caduti nella battaglia va il nostro pensiero riverente. Essi
incarnarono quei valori di disciplina, onore, spirito di sacrificio e amor di Patria che sono l’essenza
stessa dell’Arma. Ancora oggi, quegli stessi valori animano ogni Carabiniere, in ogni servizio, in
ogni angolo d’Italia e nelle missioni all’estero, e ne sono convinto, io che rappresento con orgoglio
ognuno di Voi, Carabiniere tra Carabinieri!”. Ha proseguito poi soffermandosi sul significato della
sua presenza in occasione dell’anniversario della Battaglia del Podgora:“Essere qui oggi non è
soltanto un atto di commemorazione ma è un impegno morale per tutti noi. Un dovere collettivo.
Perché la memoria, se nutrita da verità e rispetto, diventa responsabilità comune. E noi, Carabinieri
di oggi, abbiamo il dovere di essere degni di quel passato”.
Il Comandante Generale, nel concludere, ha ricordato la profondità delle parole incise sull’obelisco
in cima al Monte Calvario “Non lacrime chiedono i morti, ma qui chiamano i viventi a imparare
come si ami la Patria”, auspicando come l’esempio di quei Carabinieri della Battaglia del Podgora
“continui a ispirare le nostre azioni, a ricordarci da dove veniamo e a indicarci, con fermezza e
umiltà, la direzione da seguire”.