
(AGENPARL) – Tue 15 July 2025 Cot, case e ospedali comunità: sindacati pensionati testano servizi e
indicano come migliorare
Primo bilancio sul progetto di partecipazione ed ascolto che ha coinvolto
le tre sigle sindacali confederali
Scritto da Walter Fortini, martedì 15 luglio 2025 alle
Case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali.
La nuova assistenza sanitaria sul territorio ruota attorno a questi tre
pilastri e, in Toscana, Regione e sindacati confederali dei pensionati
hanno dato vita da tre mesi ad un vero laboratorio di ascolto e di lavoro
condiviso: un modo per mettere in ordine dati, informazioni, commenti sui
nuovi servizi offerti laddove già operativi, ma anche per dare valore alle
storie e alle esperienze raccolte e tracciare con maggiore chiarezza le
priorità su cui concentrare l’attenzione e l’impegno nei prossimi mesi.
Tra maggio e giugno volontari hanno avuto l’opportunità di vivere e
sperimentare in prima persona come funziona, nella pratica, il nuovo
modello di assistenza territoriale, che andrà a regime con l’ultimazione
di case e ospedali di comunità. E stamani, assieme al Laboratorio Mes
della Scuola Sant’Anna di Pisa, ai referenti delle tre Asl e alla direzione
dell’assessorato, rappresentata dalla dirigente Monica Marini, si è fatto
un primo punto con la presenza anche dell’assessore al diritto alla salute
Simone Bezzini.
Dalle settanta schede di valutazione emergono elementi positivi ma anche
aspetti da migliorare: personale a volte ancora inferiore a quello
necessario, specialisti da accrescere nel numero, orari e servizi da
ampliare e spazi in alcuni casi condizionati dai cantieri ancora in corso.
Si conferma un buono sviluppo degli ospedali di comunità, mentre per le
case di comunità il quadro è ancora in evoluzione, con situazioni non del
tutto omogenee ma spunti interessanti su cui continuare a lavorare. Anche
per le centrali operative territoriali ci sono osservazioni utili da
raccogliere e approfondire.
“Si tratta di un progetto sperimentale utile, in piena sintonia con la
tradizione partecipativa della Toscana – fa sapere il presidente Eugenio
Giani -. Le persone anziane sono tra i principali beneficiarie della nuova
assistenza territoriale: dunque la prospettiva giusta da cui analizzare la
messa a terra di questa riforma e rivoluzione è la loro”.
“Sono indicazioni preziose, che ci aiutano a capire meglio in quale
direzione stiamo andando e quali aggiustamenti sono necessari per
avvicinare sempre di più questi servizi ai bisogni reali delle persone, in
particolare le più anziane e chi convive con malattie croniche” spiega
l’assessore Simone Bezzini. “Sono contento e soddisfatto – prosegue -. La
sensazione è che questo processo di partecipazione e coinvolgimento stia
funzionando: se l’obiettivo è quello di costruire la consapevolezza e
padronanza degli argomenti in cittadini che a loro volta lo possono
trasmettere ad altri, lo stiamo centrando. Questa sperimentazione è
un’esperienza unica a livello nazionale e ci aiuterà ad affinare il
modello dal punto di vista organizzativo, ma anche a renderlo più umano