
(AGENPARL) – Wed 25 June 2025 (ACON) Trieste, 25 giu – “Questa mozione costituisce nulla pi?
dell’epilogo di una querelle indecorosa che, alla fine, si
risolve in un semplice aggiornamento del programma che ci era
stato presentato gi? due anni or sono. Di quale crisi si sta
dunque parlando, o si ? parlato in precedenza, se all’interno di
questo testo non ? emerso un solo mea culpa? L’unica crisi che
vediamo concretamente ? quella dei valori e del rispetto per le
istituzioni”. Lo evidenzia, attraverso una nota, la consigliera
regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), riprendendo i
contenuti espressi in Aula nel corso del suo intervento sulla
mozione del Centrodestra sull’aggiornamento del programma di
governo.
“Il casus belli che aveva fatto precipitare il Friuli Venezia
Giulia in una crisi di portata regionale – ricorda la Capozzi –
riguardava un assessore al quale, tuttavia, oggi i consiglieri di
Maggioranza chiedono di proseguire con il processo di riforma del
Sistema sanitario regionale. Si tratta di un passaggio
istituzionale completamente privo di senso e Fedriga non ci ha
spiegato se gli screzi e gli scricchiolii all’interno della sua
Maggioranza si siano verificati per colpa dell’inaugurazione di
un ospedale che, in realt?, ? ancora chiuso oppure se persistano
tuttora, a causa di una fiammella che solo il presidente vuole
tenere accesa. Ovvero, quella legata al terzo mandato”.
“Si tratta di un passaggio formale – sottolinea ancora la
pentastellata – stabilito evidentemente nelle retrovie, piuttosto
che prendere la decisione di venire a riferire in aula su quanto
stesse accadendo. Sarebbe stata una forma di correttezza non solo
nei nostri confronti ma, soprattutto, verso le cittadine e i
cittadini che vivono in questa regione”.
“La Maggioranza si riveler? unita nel votare la mozione – rimarca
la rappresentante del Movimento 5 Stelle – ben sapendo che tale
coesione deriva solo dall’interesse di poter gestire le risorse
di manovre molto ricche. Fra un mese, infatti, si voter?
l’Assestamento e va quindi ripagata la fiducia accordata. Il
documento proposto, in realt?, presenta un solo punto
rivoluzionario rispetto al programma 2023: quello sulle
infrastrutture. Ci? avviene, per?, non per realizzare qualche
opera utile per i cittadini, ma solo per rivedere un Piano
paesaggistico troppo vincolante e che non consente la
cementificazione di alcuni territori”.
“Altra cosa certa, infine, saranno gli Edr che diventeranno
elettivi, ma non si sa se di primo o di secondo grado. N? se a
decidere i propri rappresentanti – conclude la Capozzi – saranno
i cittadini o se verr? riproposto il listino bloccato. Perci?,
rimane tutto da vedere, ma su una cosa paiono tutti d’accordo:
creare il contenitore”.
ACON/COM/rcm
251500 GIU 25