
Sebbene non vi siano state dichiarazioni ufficiali che confermino divergenze all’interno del Consiglio Presidenziale libico, gli sviluppi recenti indicano un crescente squilibrio tra i suoi tre membri: il presidente Mohammed al-Menfi e i vice Musa al-Koni e Abdullah al-Lafi. I segnali, sempre più evidenti, suggeriscono una mancanza di coesione interna che sta sollevando interrogativi sulla capacità del Consiglio di agire come un’entità politica unitaria.
Movimenti separati, agende divergenti
Mentre al-Menfi conduce riunioni indipendenti, al-Koni e al-Lafi si muovono insieme su fronti bilaterali, con agende distinte rispetto a quella del presidente. Questo schema di attività parallele alimenta l’ipotesi di divergenze strategiche o di visione, mascherate da un’apparente distribuzione dei compiti.
Una comunicazione istituzionale frammentata
Anche la gestione della comunicazione riflette questa divisione: le attività di al-Menfi vengono pubblicate esclusivamente tramite l’Ufficio Stampa del Presidente, mentre quelle di al-Koni e al-Lafi appaiono sulla pagina ufficiale del Consiglio Presidenziale. Questa duplicazione dei canali mediatici sottolinea la mancanza di coordinamento interno e la costruzione di narrazioni separate.
Contrasti politici pubblici
Più preoccupante è il fatto che al-Koni e al-Lafi abbiano rilasciato dichiarazioni contrarie a decisioni unilaterali prese da al-Menfi su temi chiave, come le nomine istituzionali, le relazioni con il Governo di Unità Nazionale e la politica estera. Questa dissonanza pubblica mette in discussione la credibilità del Consiglio come rappresentanza collettiva e coesa.
Assenza di una posizione unitaria
Nonostante le evidenti discrepanze, non è mai stata diffusa una dichiarazione congiunta del Consiglio che ne chiarisca le dinamiche interne o che smentisca i sospetti crescenti di fratture. L’ambiguità ha solo rafforzato le ipotesi di una profonda crisi di coesione e di leadership.
Conseguenze istituzionali e politiche
Le divisioni interne hanno un impatto diretto sull’efficacia del Consiglio:
- Processo decisionale debole: Le decisioni risultano contraddittorie o incomplete, con conseguente perdita di credibilità nazionale e internazionale.
- Paralisi attuativa: Le divergenze rallentano o impediscono l’attuazione sul campo delle decisioni, creando confusione tra le varie istituzioni e attori regionali.
- Inasprimento delle tensioni politiche: Le fazioni rivali strumentalizzano il conflitto interno per rafforzare le proprie posizioni.
- Erosione della fiducia internazionale: I partner esterni cercano interlocutori unificati, ma l’attuale frammentazione ostacola la cooperazione e l’assistenza.
- Rischi per la transizione: Elezioni, riforme e sicurezza diventano ancora più difficili da gestire senza un’unità politica reale.
Un ostacolo alla soluzione della crisi libica?
Nel momento in cui la Libia avrebbe bisogno di una leadership coesa per traghettare il Paese fuori da un lungo periodo di instabilità, il Consiglio Presidenziale si presenta diviso, indebolendo i suoi poteri decisionali e la sua funzione unificante. Se questa frammentazione dovesse continuare, il Consiglio rischia di trasformarsi da strumento di transizione a fattore di stallo nel processo politico libico.









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