
(AGENPARL) – Tue 17 June 2025 Corridoio indo-mediterraneo IMEC: Caroppo, Trieste porto terminale, porti adriatici del Sud Italia punto di ingresso
“Il Corridoio economico India–Medio Oriente–Europa, noto come IMEC, è molto più di un progetto infrastrutturale: è una nuova architettura della connettività globale, che unisce porti, ferrovie, reti digitali ed energetiche in un unico spazio logistico indo-mediterraneo”.
Lo ha dichiarato Andrea Caroppo, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera e responsabile del Dipartimento Trasporti di Forza Italia, intervenendo al convegno “Il progetto IMEC (Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa): l’Italia protagonista di rotte indo-mediterranee che decidono il futuro”, organizzato dal Dipartimento Esteri di Forza Italia, in corso alla Camera.
“L’Italia – ha proseguito – è uno snodo naturale di questo disegno, e può candidarsi a essere il terminale europeo del corridoio, con un sistema portuale e ferroviario capace di intercettare e rilanciare traffici verso il cuore del continente. In questo schema, Trieste potrebbe assumere un ruolo di primo piano: è il primo porto ferroviario italiano, dotato di porto franco internazionale, integrato nella rete TEN-T e con connessioni consolidate verso l’Europa centrale e balcanica. Le sue caratteristiche infrastrutturali ne farebbero un candidato naturale a terminale nord del corridoio, ma le scelte finali dipenderanno anche dalla capacità dell’Italia di dotarsi di una visione strategica unitaria. Ma se Trieste è, potenzialmente, il terminale settentrionale, il punto di ingresso del corridoio in Europa sarà il Sud Italia, e in particolare i porti della Puglia: Taranto, Brindisi e Bari, per posizione geografica e potenzialità infrastrutturale, possono rappresentare snodi strategici nelle nuove rotte indo-mediterranee e contribuire in modo significativo alla costruzione di un sistema logistico nazionale più competitivo ed equilibrato. L’intera dorsale adriatica, dalla Puglia, passando dai porti di Ortona, Ancona e Ravenna, fino a Trieste, può diventare un “corridoio nel corridoio”, capace di distribuire merci e valore lungo tutta la penisola. Perché ciò accada, è fondamentale completare la rete TEN-T, valutando anche l’opportunità di anticipare lo sviluppo della dorsale adriatica, che solo due anni fa è entrata nei corridoi europei. In vista della prossima revisione del Regolamento UE, si dovrebbe considerare l’upgrading da rete extended core – da realizzare entro il 2040 – a rete core, con scadenza al 2030. Altresì, è essenziale realizzare tutti gli interventi previsti dal PNRR per l’integrazione dei nodi di trasporto: interporti, hub intermodali, collegamenti ferroviari con gli aeroporti lungo tutto l’Adriatico. Non possiamo permettere che ritardi burocratici mettano a rischio queste opere o ne causino la perdita dei fondi. Se non sarà possibile completarle con il PNRR, si proceda con strumenti ordinari: ciò che è strategico va fatto, con o senza l’etichetta del Piano. IMEC è un’occasione concreta per rilanciare il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, e per fare del Mezzogiorno il primo terminale strategico della nuova globalizzazione”, ha concluso.
Ufficio Stampa Gruppo Forza Italia -Berlusconi Presidente
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