
(AGENPARL) – Wed 07 May 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 07/05/2025, ore 18:06
Consiglio
Lavori Consiglio: Conto consuntivo, Lezioni di esperti, Adozione in alternativa all’IVG, Moto sulle Dolomiti
**Il Conto consuntivo 2024 del Consiglio approvato all’unanimità. Mozioni di Team K, Süd-Tiroler Freiheit, Gruppo verde.**
Josef Noggler (SVP) ha ricordato che il pres. Schuler aveva criticato l’entità dell’avanzo di amministrazione sotto la presidenza noggler e quella mattei, e chiesto se la situazione cambierà. Schuler ha risposto che non voleva dire che i suoi predecessori non avessero lavorato bene. Questi mezzi possono essere utilizzati solo per investimenti, e si è passati da 4,5 a 4,2 mio.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha evidenziato che il Consiglio provinciale non si deve nascondere, e che le critiche dei media non sono giustificate perché i fondi sono necessari per l’attività istituzionale. Viene fatto tanto lavoro anche dai collaboratori, in primis riguardo alla grande mole di necessarie traduzioni. Un dumping per vedere chi spende di meno non è opportuno.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che quando c’è un avanzo di amministrazione vuol dire che si è lavorato bene, e ha chiesto informazioni sul potenziale di risparmio. Ha invitato poi a intervenire sulle cabine telefoniche non più utilizzate, e chiesto informazioni sulle spese legali dei consiglieri.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha fatto riferimento aalla necessità di presentarsi in maniera adeguata e di presentare in maniera trasparente l’utilizzo dei fondi. Il denaro restante potrebbe essere utilizzato anche per eventi, ad esempio per l’anniversario di Gaismair. Si potrebbe fare di più anche in considerazione della disaffezione nei confronti della politica.
Il presidente Arnold Schuler ha spiegato che le spese legali riguardano una causa che è stata assegnata a uno studio legale. Per gli altri casi, ha detto, si è fatto ricorso all’Avvocatura dello Stato, che non costa nulla. La proposta di deliberazione è stata approvata con 30 sì (unanimità).
Alex Ploner (Team K) ha quindi presentato la Favorire gli interventi in classe di esperte ed esperti (presentata dai conss. Ploner A., Ploner F., Köllensperger e Rieder il 03/05/2024), con la quale chiedeva di impegnare la Giunta provinciale 1) ad analizzare e ottimizzare l’attuale disciplina generale per le lezioni di professionisti e professioniste nelle scuole dell’Alto Adige, istituendo un tavolo di lavoro interdisciplinare in cui coinvolgere rappresentanti delle direzioni istruzione e formazione, dirigenti scolastici, insegnanti, associazioni di categoria nonché servizi specialistici esterni, al fine di elaborare approcci e raccomandazioni per una riforma della normativa provinciale sugli interventi in classe di professionisti e professioniste nelle scuole primarie e secondarie; 2. detto tavolo di lavoro dovrebbe occuparsi di: – rilevare lo stato attuale delle varie partecipazioni in classe di professionisti e professioniste nelle scuole di vario grado dell’Alto Adige;- identificare gli ostacoli burocratici e gli oneri organizzativi;- elaborare proposte per alleggerire il carico strutturale delle scuole grazie alla creazione di una piattaforma centrale che informi e faccia da tramite per professionisti esterni, all’elaborazione di moduli standardizzati e di modelli retributivi trasparenti, al chiarimento e all’armonizzazione delle tutele legali e grazie alla predisposizione di materiale di supporto pedagogico per una migliore integrazione nei piani didattici; 3. Il tavolo di lavoro presenta al Consiglio provinciale ovvero alla prima commissione legislativa i suggerimenti e i risultati ottenuti. 4. In un secondo momento, sulla base di questi risultati, vanno svolti progetti pilota in alcune scuole selezionate, al fine di testare, di valutare e di sviluppare ulteriormente le nuove strutture di supporto. Ploner ha evidenziato che gli interventi di specialiste e specialisti esterni alla scuola influenzano positivamente le lezioni in classe, e di conseguenza lo sviluppo delle e degli studenti, e che semplificando gli aspetti burocratici, facendo in modo che le relatrici e i relatori possano essere invitati nel corso dell’anno scolastico a parlare di temi di attualità, ricevendo in cambio compensi adeguati, si contribuirebbe decisamente a valorizzare questa forma di insegnamento. Questo potrebbe riguardare anche la formazione politica.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha ricordato che nell’istituto dei Geometri questo avveniva di frequente, e ha citato il caso dell’ing. Lettieri, padre dei prati del Talvera. la scuola, ha aggiunto, deve aprirsi a territorio e società civile, rendendo possibile il dialogo tra saperi teorici ed esperienza concreta. Ha accolto quindi positivamente le varie proposte nel dispositivo.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che a livello teorico va tutto bene, ma l’attuazione della proposta è problematica: molti insegnanti non riescono a gestire le classi con la mole di lavoro che già hanno. È stato suggerito tra gli altri un intervento di ex alcolisti per mettere in guardia gli alunni, ma non tutto è compito della scuola; altre proposte vanno bene, ma pare quasi che il personale docente valga meno degli esperti da fuori. Alcune materie hanno solo poche ore, se si invitano anche gli esperti rimane poco tempo.
Waltraud Deeg (SVP) ha condiviso l’intento della mozione, ricordando esperienze in quest’ambito cui era entrata in contatto quando insegnava: gli alunni lo apprezzavano molto, e valutare la relativa possibilità è positivo.
L’ass. Philipp Achammer ha chiarito che ci sono tante proposte interessanti, ma ciò che si riesce ad attuare mette a dura prova la didattica. Ha poi fatto riferimento alla “patente dello smartphone”: in quest’ambito si è proposto un concetto unitario, facendo ricorso a esperti esterni con il Forum Prävention, come avviene quando si individua un’esigenza diffusa ed esistono piattaforme competenti, dalle quali acquistare pacchetti didattici. Questo riguarda anche la pedagogia della sessualità. È necessario ridurre la burocrazia; in merito alle tariffe c’è una proposta che riguarda tutta l’amministrazione provinciale. Le collaborazioni con le imprese sono sensate e anche in Austria si sta facendo molto, ma qui è un tema molto difficile per via dell’intensa battaglia per la manodopera qualificata. L’assessore ha accolto il punto (1), al fine di effettuare un’analisi e poi decidere come procedere. Alex Ploner ha quindi ritirato i punti 2, 3 e 4, e mantenendo solo la prima parte del punto 1 fino a “tavolo interdisciplinare”. Ha quindi evidenziato la necessità di verificare come predisporre tutto al meglio evitando lungaggini burocratiche; bisogna eliminare il timore del contatto con le aziende. La mozione è stata votata per parti separate: le premesse respinte con 10 sì, 16 no e 4 astensioni, il punto 1 senza la seconda parte approvato con 26 sì e 4 astensioni.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha poi presentato la Possibilità di dare in adozione in alternativa all’interruzione volontaria di gravidanza” (titolo emendato). (presentata dai conss. Zimmerhofer, Knoll, Rabensteiner e Atz il 23/08/2024), con la quale proponeva di (dispositivo emendato) incaricare la Giunta provinciale di rendere maggiormente nota, attraverso attività di sensibilizzazione ed eventuali programmi di finanziamento, la possibilità di dare in adozione un figlio o una figlia subito dopo la nascita, e di stanziare i fondi necessari a tale scopo. Zimmerhofer ha detto che non voleva obbligare nessuna a nulla: si trattava di una proposta per reagire all’andamento demografico grave, e considerando che senza bambini non c’è futuro, sicurezza sociale, mantenimento del sistema pensionistico.
“Non so nemmeno da dove iniziare”, ha commentato Brigitte Foppa (Gruppo verde), chiedendo cosa poteva dire Zimmerhofer su questione che riguardano solo le donne: egli non può sapere cosa vuol dire una gravidanza, partorire, o portare in pancia un bambino che non si vuole. Bisogna fare in modo che le donne possano decidere autonomamente; mettere in relazione l’aborto con la possibilità di dare in adozione è ridicolo, le donne lo sanno che possono dare in adozione – la questione riguarda solo le donne.
Franz Ploner (Team K) ha condiviso quanto detto da Foppa, rilevando che si mischiano due cose che nulla hanno a che vedere l’una con l’altra. I termini relativi all’aborto sono disciplinati dalla legge 194/78, questo non ha nulla a che fare con il prosieguo della gravidanza, perché dopo il 3. mese la donna può abortire solo a determinate condizioni. Anche il procedimento di adozione è disciplinato in maniera chiara dalla legge. Tenere in grembo un bambino pensando all’adozione è quasi una maternità surrogata, e questo non è accettabile. Zimmerhofer avrebbe dovuto ritirare la mozione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), cofirmatario, ha detto che si stravolgeva il senso della mozione, e respinto l’affermazione secondo cui non poteva parlare del tema in quanto uomo. Si tratta di fare in modo di dare a tutti le informazioni, e lo spunto era arrivato proprio dall’esperienza raccontata da una donna che voleva far adottare il bambino che aspettava, invece che, magari, abbandonarlo nella culla per la vita. Si tratta di non lasciare sola una donna in situazione di emergenza.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha chiesto a Knoll come poteva pensare che questa mozione non intaccasse il diritto della donna di poter decidere, e ribadito che si stavano mischiando due cose; chi sostiene veramente la maternità deve investire in servizi, nidi e paritá di genere, non contrapporre l’IVG, una conquista sociale importantissima, alla discussione importante e fondamentale sulla denatalità. Ha chiesto quindi di ritirare la mozione.
Importante è certamente informare, ha detto Waltraud Deeg (SVP), ma non va bene contrapporre i due temi. Ci vogliono piuttosto ulteriori misure perché i giovani mettano su famiglia. In base alle recenti indagini, la percentuale di uomini che vogliono figli è inferiore a quella delle donne: forse è loro che si dovrebbe sensibilizzare. È necessaria una buona politica per le famiglie. Recenti studi in Germania rivelano che le donne che vogliono abortire hanno difficoltà a trovare consulenza; nel 30% dei casi di IVG, sono i partner o i famigliari che insistono a questo scopo.
Myriam Atz (Süd-Tiroler Freiheit), cofirmataria, ha ricordato che in Consiglio regionale proprio Deeg le aveva detto che non ci sono temi che riguardano specificamente le donne. In quanto al tema in esame, è giusto dare alle donne le informazioni se vogliono abortire ma anche se vogliono partorire e dare in adozione, qualsiasi sia il motivo.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha ritenuto non è accettabile collegare il tema dell’IVG con quello delle adozioni, criticando Knoll per essersi opposto a questo punto di vista. Si tratta di situazioni molto difficili, e la provincia è record in Italia per obiezione di coscienza, con persone che devono andare all’estero per un’IVG: questa è la realtà, che pertanto non può essere semplificata così. Su questi temi bisognerebbe usare cautela e delicatezza.
Dai banchi dei consiglieri, l’ass. Philipp Achammer (SVP) ha chiarito che collegare i temi è semplicistico, e invitato a mettere al centro l’interesse del bambino, per il quale il legislatore prevede se possibile il contatto con la famiglia d’origine. L’adozione, di cui lui recentemente ha avuto esperienza, è sempre una relazione a tre tra famiglia d’origine, bambino e famiglia adottante. Ha rilevato poi la difficoltà attuale di trovare famiglie affidatarie.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha invitato a portare il tema a livello oggettivo. Lei aveva apprezzato la modifica della parte deliberante, ma non condivideva la messa in relazione tra adozione e IVG. Ha chiesto quindi di sospendere la mozione per rielaborarla, dividendo le tematiche, dicendosi a favore dell’autodeterminazione delle donne.
Renate Holzeisen (Vita) ha detto che fin dall’inizio si è voluto insinuare qualcosa, da entrambe le parti, e ha detto di preferire il titolo originario (“Sostegno all’adozione dopo la nascita come alternativa all’interruzione volontaria di gravidanza”) a quello attuale, poco logico. Vede la necessità di fare qualcosa di concreto per offrire la possibilità di considerare l’alternativa esistente. È la donna che deve decidere, ove possibile insieme al partner, ma questo non è sempre possibile. Volendo comunque sostenere parte della proposta su una questione molto importante, ha chiesto di formulare il testo.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha chiesto alla Süd-Tiroler Freiheit dove avesse lasciato la parola “Freiheit”, ovvero “libertà”. Con la mozione si riducevano le donne a macchine da riproduzione, sembra di tornare a tempi molto oscuri, con una retorica tipica della AfD. La STF dovrebbe finalmente occuparsi davvero di autodeterminazione. Sven Knoll (STF) ha rigettato le accuse di aver utilizzato una formulazione tipica dell’estrema destra.
Secondo Harald Stauder (SVP), se si collega il tasso di fertilità alle interruzioni di gravidanza non bisogna poi stupirsi di una discussione emozionale. Si può cercare la polemica, ma una tale formulazione è maldestra. Deeg aveva parlato a ragione anche della responsabilità dei potenziali padri; bisogna creare una società in cui madri e padri sono sostenuti. Mai si permetterebbe di giudicare una donna che opta per l’IVG.
L’ass. Rosmarie Pamer ha ringraziato tutti gli intervenuti che avevano criticato la mozione, che la shockava e spaventava. In Alto Adige ci sono tante sedi che informano in modo competente. Credere che l’andamento demografico possa essere modificato da questa proposta è a dir poco illusorio e semplicistico; il corpo della donna appartiene alla donna, e la decisione dell’IVG arriva dopo un processo difficile. L’assessora ha quindi evidenziato il ruolo centrale dei consultori famigliari che offrono consulenza garantendo libertà nell’ambito di una rete capillare. C’è poi l’Ufficio tutela dei minori e un sostegno finanziario per le donne in gravidanza, nonché associazioni che si occupano del tema e il Servizio adozioni presso l’Azienda servizi sociali, che promuove anche misure di sensibilizzazione. Come già detto, i due argomenti vanno mischiati e in primo luogo vale il diritto della donna di decidere autonomamente. Zimmerhofer ha detto di essere consapevole che si trattava di un tema emotivo, per questo aveva concordato la parte deliberante anche con Rieder, e che si chiedeva solo una sensibilizzazione. Ha accolto la proposta di riformulare premesse e titolo e accolto la proposta di Rieder di sospendere la mozione.
L’ass. Pamer ha dubitato che si potesse formulare la proposta in maniera più empatica.
Con la Le Dolomiti e la gente che ci abita hanno finalmente bisogno di un po’ di tregua (presentata dai conss. Foppa, Rohrer e Oberkofler il 17/04/2025), Brigitte Foppa (Gruppo verde), chiarendo che la proposta viene fatta ogni anno, ha chiesto di incaricare la Giunta 1. di introdurre una chiusura temporanea giornaliera al traffico individuale motorizzato sui Passi Sella e Gardena nell’estate 2025 – più precisamente dal 15 giugno al 15 settembre; la chiusura dovrebbe avvenire tra le ore 10 alle ore 15, sulla base di una decisione condivisa con i comuni interessati e i servizi del trasporto pubblico locale; 2. di organizzare, in collaborazione con le aziende turistiche locali, con l’IDM Alto Adige e con l’Agenzia provinciale per la mobilità, almeno due giornate senz’auto al mese sui passi dolomitici (Passo Sella, Gardena e delle Erbe), comprendendo anche la comunicazione e l’analisi degli effetti ottenuti; 3. di predisporre un progetto articolato per la riduzione del traffico su tutti i passi dolomitici molto frequentati del nostro territorio, coinvolgendo nella stesura i comuni interessati, le aziende turistiche e le associazioni ambientaliste. Il progetto va presentato entro fine 2025 e deve contenere raccomandazioni per l’introduzione graduale di limitazioni stagionali al traffico assieme a modalità alternative di trasporto; 4. di intensificare gli sforzi per il potenziamento della rete di trasporto pubblico nelle valli dolomitiche, pubblicizzando maggiormente l’offerta, in particolare mediante: a. l’introduzione di ulteriori autobus stagionali e di collegamenti navetta per raggiungere i passi dolomitici, b. un’offerta che favorisca l’uso della bicicletta, per esempio con autobus in cui sia consentito il trasporto bici; 5. di svolgere uno studio di accompagnamento che analizzi l’impatto sul traffico e l’accettazione dell’iniziativa nell’estate 2025, per documentare in modo scientifico gli effetti sul traffico, l’inquinamento acustico, il turismo e la popolazione locale, e di seguito utilizzarlo co-me base decisionale per l’ulteriore sviluppo del progetto a partire dal 2026. Foppa ha ricordato le chiusure del passo Sella disposte dall’ex ass. Mussner, inizialmente viste con scetticismo, e poi apprezzate, e sottolineato che questo inquinamento acustico ha influenze negative anche sulla salute. Ha ammesso che il punto (1) non è realizzabile nell’immediato, ma gli altri sì.
Secondo Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) la proposta di limitazione in determinate fasce orarie è sensata, lui stesso con l’età è diventato molto più sensibile al rumore. In certe zone di periferia si svolgono delle competizioni che sono anche pericolose. ha ricordato che in passato lo stesso Safety Park promuoveva il transito in moto sui passi dolomitici.
Renate Holzeisen (Vita ) ha approvato la proposta, rilevando che rumore significa stress e quindi patologie fisiche e psichiche. È una contraddizione se da un lato si pubblicizza la natura dell’Alto Adige e se poi questa natura non è come dovrebbe essere, e si tratta in particolare anche di tutelare i confinanti.
Paul Köllensperger (Team K) ha chiarito che non si possono bloccare così semplicemente strade di transito, aggiungendo però che bisogna fare di più per ridurre i decibel, anche prevedendo contingentemente e pedaggi, incassando così entrate da utilizzare in migliorie. La chiusura è più problematica, ma non si vuole dire di no, bensì astenersi sul punto (1).
Il co-firmatario Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha riferito delle tante testimonianze delle persone che vivono lungo queste strade e soffrono della situazione, e rilevato che da anni si promettono soluzioni ma non si agisce. Da abitante di Bolzano, ha sempre apprezzato la giornata senza traffico di Bolzano in bici, che gli ha permesso di fare esperienze e incontri. questo diritto di vivere la natura, i passi, il silenzio almeno una volta l’anno se lo merita anche chi vive vicino a strade molto trafficate.
La discussione proseguirà domani a partire dalle ore 10.00.
La seduta di questo pomeriggio è terminata.
**MC**
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