
(AGENPARL) – Mon 28 April 2025 [cid:88f948f1-8b28-42a2-a8b8-9b25ff1d0a69]
28 aprile 2025
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ModernitàConflitto: la IV edizione della rassegna cinematografica dedicata all’architettura
Promossa dal Dipartimento di Architettura dell’Alma Mater, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, torna con quattro appuntamenti che nascono dalla condizione della città contemporanea dove la perdita di intelligibilità e la mancanza di una linea stabile di continuità hanno progressivamente disarticolato i luoghi della vita delle persone e la capacità di pensarli, costruirli e abitarli
Dal 7 al 27 maggio, si svolgerà al Modernissimo la rassegna Cinema & Architettura, giunta alla sua IV edizione e nata dalla collaborazione del Dipartimento di Architettura (in particolare dai corsi di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura), in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Una rassegna che nasce da un approccio multidisciplinare, che attraverso la costruzione visiva e narrativa del cinema, offre spunti di riflessione e comprensione del reale, partendo da un punto di vista architettonico e ingegneristico.
“ModernitàConflitto”, il tema dell’edizione 2025 che prende avvio dalla condizione della città contemporanea dove la perdita di intelligibilità e la mancanza di una linea stabile di continuità hanno progressivamente disarticolato i luoghi della vita delle persone e la capacità di pensarli, costruirli e abitarli.
Il persistere in campo scientifico, politico e culturale di slogan tanto ambigui quanto illusori ha compromesso la comprensione e la trasmissione del valore delle cose. Il pervasivo mito del nuovo, che si prefiggeva un intento liberatorio, ha finito col generare contraddizioni e conflitti, portando a esiti completamente opposti a quelli per cui era nato. E il fondamento economico generalizzato e planetario che potenzia questo mito, ha fatto del consumo-consumismo, rapido e indifferente, la base di qualunque ipotesi di sviluppo.
L’ingresso è con acquisto del biglietto: 3,50 € per tutti gli studenti e il personale Unibo, gratuito per i primi 50 studenti dei corsi di Ingegneria Edile-Architettura, Architettura-Ingegneria e Building Engineering Architecture che possono ritirare il biglietto al Bookshop della Cineteca presentando il badge e il certificato di iscrizione al corso per l’anno 2024/25 (info orari Bookshop); ostro biglietto intero: € 6,00.
Il primo appuntamento in calendario è per mercoledì 7 maggio, alle 17.30, con la pellicola “Mio Zio (MonOncle)” dove, attraverso villa Arpel, fatta di meccanizzazioni ostili, flussi coercitivi e arredi astratti al limite della comprensibilità, che costringono i suoi abitanti a rituali surreali, Jacques Tati rappresenta la resistenza ad una modernità forzata, presentata come positiva a tutti i costi, e all’imposizione che deriva dal confondere l’innovazione con il progresso. Introdurrà il prof. Luca Guardigli.
“Zabriskie Point” di Michelangelo Antonioni, mercoledì 14 maggio, alle 17.45, è il manifesto di un’utopica sconfitta della società dei consumi, nel quale si incrociano i destini di Mark e Daria, rappresentanti di una generazione in fuga da repressione, sorveglianza, capitalismo e conformismo. La volontà di affrancarsi da tutto ciò che è struttura, considerata strumento di oppressione, porta alla ricerca del grado zero della libertà: il deserto, la superficie sconfinata e senza barriere, tema comune a una filiera di coevi progetti-manifesto espressa da gruppi come Superstudio e ArchiZoom. Introdurrà il prof. Andrea Luccaroni.
Il terzo appuntamento è con “Arancia Meccanica (A Clockwork Orange)”, lunedì 19 maggio, alle 21: nel film di Kubrick il sogno di una possibile libertà dal consumismo svanisce e rimane la frustrazione della lotta, che nell’avvenire piccolo borghese dell’Inghilterra di Alex DeLarge promette solo fatiscenti periferie metropolitane, ascensori rotti, graffiti osceni, barbarie e ultraviolenza. Il sogno moderno, nato dal secondo dopoguerra, di una dignità sociale estesa, che passasse anche attraverso una casa per tutti, si è pervertito, producendo l’esito opposto di ciò per cui era nato: le “periferie”, nuove aree urbane dove trovano terreno fertile segregazione, conflitti e degrado. Cosa è andato storto? Ed è vero che le periferie sono solo simbolo di fallimento o è solo un luogo comune? Introdurrà Konstantina Douka.
“In Brazil” di Terry Gilliam chiuderà la rassegna, martedì 27 maggio, alle 21.30: la vicenda si svolge in un tempo che «non è né futuro né passato, eppure un po’ di entrambi», dove Sam Lawry è un modesto impiegato alla ricerca della donna amata. Inseguendola, sperimenterà la morsa di un sistema statale altamente burocratizzato e meccanizzato, dove regole e protocolli si autoalimentano controllando ogni aspetto della vita, fin quasi a soffocarla: in questo mondo dominato dal cinismo spietato dei potenti, anche riparare i tubi di controllo dissimulati dietro ogni parete della propria casa costituisce un atto di rivolta e il primo gesto verso lo scardinamento del presente-futuro delineato da Gilliam, da cui Sam Lawry vuole evadere. Introdurà la prof.ssa Maura Savini.
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