
(AGENPARL) – Sat 26 April 2025 *Lecce Club Parlamento: “La Lega ci ripensi ed eviti questa macchia
indelebile per lo sport italiano”.*
“Non solo nel Salento ma ormai in tutta Italia, e non solo tra gli addetti
ai lavori, si sta diffondendo un moto di indignazione contro la decisione
della Lega di Serie A di far disputare la partita Atalanta-Lecce domenica
prossima.
Cioè, a pochi giorni dalla tragedia che ha colpito l’US Lecce per la
scomparsa del fisioterapista *Graziano Fiorita*, mentre era in ritiro con
la squadra.
La salma è ancora all’obitorio, a disposizione della magistratura, e i
funerali non sono stati ancora fissati. La decisione è stata presa dalla
Lega, nonostante il parere comprensibilmente contrario della società,
considerato che la squadra ancora sotto shock non ha potuto allenarsi e, al
momento, non è ancora partita per raggiungere Bergamo.
In un calcio in cui si fa fatica a individuare ‘*bandiere*’, Graziano era ‘*la
bandiera*’, un riferimento per i giocatori, per la dirigenza, per i tifosi,
per tutto l’ambiente, grazie alla sua professionalità, alla sua gentilezza,
al suo attaccamento ai colori giallorossi e, soprattutto, per avere
incarnato in ventisei anni, spesi per il calcio, i valori più autentici
dello sport. Valori come rispetto, lealtà, solidarietà che oggi vengono
calpestati dalla Lega con una decisione sprezzante del dolore per la
perdita di un marito, di un padre di quattro figli, di un professionista
che ci lascia a soli 47 anni mentre svolgeva il suo lavoro al servizio
dello sport.
Non ci risulta esistano precedenti di una competizione sportiva svolta in
questo clima e in queste condizioni.
C’è ancora tempo: la Lega di Serie A torni sui suoi passi, eviti quella che
sarebbe non solo una brutta pagina del nostro calcio, ma una macchia
indelebile per lo sport italiano.
Chi può, a tutti i livelli, si mobiliti, perché questo non accada.”
*Il Lecce Club Parlamento*
*Saverio Congedo, Andrea Caroppo, Salvatore Di Mattina, Leonardo Donno,
Antonio Gabellone, Roberto Marti, Claudio Stefanazzi e Antonio Trevisi.*