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Comunicato stampa
15 aprile 2025
Povertà educativa: nel quartiere Torre Maura a Roma, la presentazione dello Spazio Mamme di Save the Children riqualificato grazie al sostegno di Credem (Credito Emiliano) all’interno del progetto “Crescere Insieme”, realizzato in Italia con Fondazione Reggio Children
Nel Lazio, la povertà relativa minorile si attesta al 16,5%. Solo il 21,4% nella fascia 0-2 anni usufruisce dei servizi educativi per la prima infanzia anche se la spesa dei Comuni per questi servizi è di 2.139 euro, più della media nazionale.
Si è svolta ieri la presentazione degli ambienti riqualificati dello Spazio Mamme di Save the Children, nel quartiere Torre Maura di Roma. La riqualificazione, pensata nell’ottica di dare alle famiglie del quartiere un ambiente confortevole e accogliente in cui possano passare del tempo di qualità con i propri figli e condividere la propria esperienza genitoriale, fa parte del progetto “Crescere Insieme” di Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro – realizzato con Fondazione Reggio Children – CentroLoris Malaguzzi, grazie alla volontà e al sostegno del Gruppo Credem, con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa di bambine e bambini nella fascia 0-6 anni.
In Italia, fin dai primi anni di vita, le disuguaglianze socioeconomiche e culturali delle famiglie influiscono in maniera sostanziale sullo sviluppo di bambine e bambini, spesso precludendo loro delle vere opportunità di crescita. Come Save the Children ha sottolineato in più occasioni, il periodo che va dal concepimento ai primi due anni di vita di bambine e bambini, i primi mille giorni appunto, è considerato fondamentale, perché è proprio in questa fase che si pongono le basi per il pieno sviluppo psicofisico di una persona. Per questo è indispensabile un intervento tempestivo dalle prime fasi di vita, soprattutto nelle regioni dove i divari sociali sono più marcati e le situazioni di disagio economico più numerose. Nella regione Lazio si registra una povertà relativa minorile del 16,5%, al di sotto della media nazionale italiana del 22,2%[1].
Uno degli strumenti più importanti nel contrasto alle disuguaglianze che colpiscono in particolare i minori, è rappresentato da asili nido e servizi per la prima infanzia, eppure, in Italia, sia la spesa investita che la percentuale di minori che usufruisce di questi servizi è ancora bassa e il Lazio non fa eccezione. Nella regione, infatti, seppure la spesa dei Comuni per i servizi educativi della prima infanzia (espressa per 100 residenti nella fascia 0-2) sia di 2.139 euro, ben superiore alla media nazionale (1.116 euro), solo il 21,4% nella fascia 0-2 anni ha accesso a un asilo nido, con punte più basse nelle province di Latina (8,8%), Frosinone (10,2%), Viterbo (14,1%) e Rieti (15,4%). La provincia di Roma registra, invece, un 25,1% superando sia la media della regione che quella nazionale (16,8%) seppur con una spesa di 2.676 euro ogni 100 bambini residenti nella fascia 0-2 anni[2].
“Crescere Insieme” si inserisce nel più ampio programma Spazio Mamme di Save the Children che, dal 2014, si occupa di supportare le famiglie con bambine e bambini tra zero e sei anni in situazioni di vulnerabilità socio-economica in quartieri privi di sevizi per i più piccoli. Il progettoha la finalità di ampliare le diverse attività già presenti negli Spazi Mamme di Save the Children, attraverso la contaminazione con il Reggio Emilia Approach, un progetto educativo unico in Italia e nel mondo. Il progetto oggi è alla sua terza edizione ed ha coinvolto tutti e 13 gli Spazi Mamme del programma, in 11 città italiane. Le equipe degli Spazi Mamme si sono arricchite di nuove competenze, e realizzano nuove esperienze laboratoriali – “atelier” – rivolte a bambine, bambini e alle loro famiglie, costruite sulla base dei bisogni e dei desideri delle comunità che animano gli spazi. Sono stati, ad esempio realizzati per mamme e bambine e bambini atelier su sostenibilità, natura e digitale, cibo e sana alimentazione, ma anche su luce e movimento, argilla e story-telling. Nel progettare queste nuove attività, bambini, famiglie e operatori hanno anche ripensato insieme a come riorganizzare e attrezzare gli spazi, fino a ristrutturare interamente diversi ambienti, come è successo a Torre Maura. Lì, il grande e luminoso openspace è stato organizzato seguendo l’idea di un villaggio immaginario, con una piazza centrale luogo di incontro e di dialogo, e spazi satellite intorno, ciascuno diverso, dall’atelier allo spazio morbido, dalla biblioteca diffusa all’accoglienza. Gli ambienti e le attività così strutturati, svolgono una funzione di accompagnamento sia alla genitorialità, allenando lo sguardo e la responsività dei genitori, sia alla crescita di bambine e bambini, che hanno un luogo sicuro e accogliente dove giocare e apprendere cose nuove, sia alla creazione di legami e socializzazione tra chi frequenta lo spazio.
“Siamo orgogliosi di aver contribuito alla ristrutturazione di questi spazi dedicati alle famiglie ed alle loro bambine e bambini. Questa iniziativa riflette il nostro impegno come Gruppo Bancario nel creare valore e benessere sostenibile per la collettività, con una particolare attenzione ai più piccoli ed alle iniziative che aprono alle pari opportunità per tutti” ha dichiarato Luigi Ianesi, Responsabile corporate governance e relazioni esterne del Gruppo Credem. “Vedere questi luoghi rinnovati, pieni di vita e di speranza, è la testimonianza tangibile del nostro purpose che sintetizziamo con il termine di Wellbanking e della nostra volontà di essere parte attiva nel futuro delle nuove generazioni. Siamo inoltre convinti che creare connessioni virtuose tra realtà di eccellenza come Save The Children e Fondazione Reggio Children sia un elemento chiave per costruire progetti di valore con un impatto concreto sulle persone.”